sabato 28 novembre 2015

IL NATALE NON DA' FASTIDIO AI MUSULMANI NORMALI, MA AI LACISTI NOSTRANI SI'

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Ieri, nel riportare ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2015/11/no-al-concerto-di-natale-succede.html ) la trista iniziativa del preside di una scuola di Rozzano - il rinvio a data da destinarsi del tradizionale concerto di Natale  - avevo espresso la speranza, piuttosto convinta, che l'idea di non "provocare" la sensibilità musulmana fosse il parto di una mente poco brillante, e che i genitori dei bimbi islamici nulla  ci fossero entrati. Del resto, queste sono posizioni più dei laicisti (cosa diversa dai laici seri, che sono tolleranti e rispettosi delle tradizioni ) nostrani, in genere orgogliosamente anti religiosi, che di persone che hanno il dono della fede, ancorché diversa dalla nostra.
Oggi, Polito, nel riproporre il suo autorevole biasimo per l'improvvida uscita - probabilmente a sfondo pubblicitario di se stesso - del preside che volutamente non nomino, mi conforta in quello che era un mio fondato auspicio : TUTTI i genitori sentiti di quella scuola si sono dissociati dall' iniziativa del dirigente (renzino, se gli diamo più poteri verifichiamo anche la possibilità di intervenire quando li esercitano male) scolastico, che loro non si sentono offesi dal natale e dalle sue tradizioni.
Amen



Se il Natale viene cancellato in nome degli attentati
di Antonio Polito

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«Un concerto di canti religiosi a Natale, dopo quello che è successo a Parigi, sarebbe stata una provocazione pericolosa». Lo ha detto il preside dell’istituto Garofani di Rozzano, e meno male che la sua autorità si ferma alle porte della scuola, perché se fosse diventato sindaco (è stato candidato di una lista civica) chissà che altro avrebbe potuto proibire per evitare provocazioni: tutte queste donne a capo scoperto, per esempio; o il rock, musica satanica; o lo spudorato consumo di alcol in pubblico. Pur essendo favorevoli all’idea di dare più poteri ai presidi nelle scuole, dobbiamo confessare che ieri abbiamo vacillato di fronte a questa performance. Purtroppo, spesso per pura ignoranza, c’è chi in Italia confonde l’obbligo alla laicità del nostro sistema educativo con la negazione della religione. Il nostro preside, che gestisce una scuola in cui il 20% degli studenti è straniero, ritiene che il suo compito sia quello di nascondere ai genitori musulmani che il restante 80% è fatto da cristiani. Invece di promuovere un dialogo, per esempio spiegando ai bimbi cristiani in che cosa consista il credo dei loro compagni di banco islamici e viceversa, il preside promuove il silenzio, la censura, estesa fino al canto di Natale (c’è un istituto a Fonte Nuova, in provincia di Roma, dove hanno addirittura fatto sparire il bambinello dal presepe). In compenso la scuola di Rozzano trabocca di alberi di Natale e di Babbi Natale, quasi come a dire che far festa si può, ma senza religione. Il guaio è che il 25 dicembre, per quanto multietnici vogliamo diventare, si celebra la nascita di un personaggio storico chiamato Gesù Cristo.

Che tra l’altro, è rispettato e venerato anche dalla religione islamica, come potrebbero spiegare tutti i genitori musulmani che ieri, intervistati davanti alla scuola, hanno tenuto a precisare che non si sarebbero sentiti neanche lontanamente offesi da Tu scendi dalle stelle . Dunque, cari presidi italiani, sinite parvulos …

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