mercoledì 25 novembre 2015

"MISCHIATE LE SQUADRE" L'AUTOIRONIA GIALLOROSSA ALLA MATTANZA BLAUGRANA

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Ho delle persone, vecchie e nuove, a cui sono affezionato e che sono tifose della Roma.
Tra le passate, mia madre, tra le nuove, la mia allenatrice di tennis.
La genitrice non è una sfegatata (ai suoi tempi le donne non si appassionavano al calcio) però si dispiace molto quando la Roma perde. La seconda è invece una lupetta molto infervorata.
Voglio bene ad entrambe (ovviamente non nella stessa misura...), e, in occasione di un fastidioso intervento subito dalla seconda, che la sta costringendo ad una lunga astensione dal campo  (daje Maestra !! ) , per consolarla ho iniziato a farle piccoli pensieri che hanno per oggetto la sua squadra del cuore e in special modo il capitano. La cosa divertente è che finora questi gadget sono stati acquistati presso il mio giornalaio che ben conosce la mia avversione verso i colori giallorossi (lui e il figlio sono della Roma...) e quindi lo stupore è stato grande (e pure un certo sorriso soddisfatto, come di fronte ad una sorta di nemesi).
Tutto questo incipit per dimostrare che non sono proprio un malvagio. Eppure....
"Hai un sorriso maligno sul volto", così ieri sera mia madre mi ha apostrofato, alla fine di una corrida dove il Barcellona ha matato la "Maggica" per 6-1.
E che devo fare ? Alle emozioni non si comanda ...
Ho provato a rincuorarla, ricordando che in fondo erano in progresso...allo sguardo smarrito e interrogativo della mamma, ho spiegato : "in fondo prima ne prendevate sette, stavolta vi siete fermati a sei".
Non ha riso.

L'articolo che segue è di Luca Valdisseri, uno dei giornalisti sportivi  che apprezzo di più, specie per la lucidità ed obiettività con le quali, lui romanista, racconta le vicende romaniste.


Il Corriere della Sera - Digital Edition
 

La Roma ci ricasca


Risultati immagini per BARCELLONA ROMA 6 - 1

BARCELLONA Prima la buona notizia, anche perché è l’unica: Bate e Bayer hanno pareggiato, nella partita giocata a Borisov e la Roma passerà agli ottavi di Champions se il 9 dicembre, nell’ultima giornata del girone, batterà in casa i bielorussi, con qualsiasi risultato, senza dover chiedere favori al Barcellona, impegnato a Leverkusen alla vigilia del Mondiale per club. Il resto sono lacrime e stridore di denti.
Dopo il 7-1 del 10 aprile 2007 contro il Manchester United e il 7-1 contro il Bayern Monaco del 21 ottobre 2014 arriva un’altra umiliazione europea per la Roma. A Barcellona finisce 6-1 solo perché Szczesny ce la mette tutta per evitare un record storico negativo. È un disastro sotto tutti i punti di vista, perché non si vede in campo una squadra, non c’è un’idea difensiva valida per arginare l’attacco blaugrana e senza Gervinho e Salah (assenti per infortunio) non c’è nemmeno uno schema d’attacco.
È vero, il Barcellona ha battuto 4-0 il Real Madrid sabato scorso, ma su questo stesso campo il Bayer Leverkusen era in vantaggio 1-0 fino all’80’, subendo poi due gol in due minuti. Ieri, nel secondo tempo, Luis Enrique si è permesso il lusso di far giocare Samper, giocatore del Barça B che non ha mai messo piede in campo nella Liga. Non pesano soltanto i 6 gol presi, che portano il conto totale in 5 gare di Champions a 16. È imbarazzante il fatto che il Barcellona chiuda con 3 ammoniti (tra cui Messi, che ha fatto 40 metri di scatto per fermare con un fallo Iturbe lanciato a rete) e la Roma con 1 (Vainqueur, entrato nella ripresa); che quando Szczesny para il rigore non ci sia nessuno che chiuda Adriano sulla respinta: che Uçan entri dalla panchina e che dopo pochi secondi faccia il più assurdo dei falli in area su Neymar; che la squadra sia sembrata narcotizzata dall’aver conosciuto il risultato di Bate-Bayer (che hanno giocato alle 18) prima di entrare in campo. È vero, la Roma può ancora qualificarsi e probabilmente lo farà, il 9 dicembre, ma la crescita di questa squadra cala anziché salire. La presunzione di dire che Florenzi è un terzino migliore di Dani Alves, come ha fatto il d.s. Sabatini, spiega la situazione meglio di qualunque video della partita.
Il Barcellona ha giocato con gusto e leggerezza, disegnando in campo triangoli perfetti. L’ha guidato Messi, che rientrava da titolare (ultima il 23 settembre) e ha seminato gol e assist. Suarez è stato chirurgico nelle conclusioni. Neymar ispirato ma un po’ presuntuoso nel tirare un rigore da fermo. La Roma ha provato con il 4-4-1-1 (Pjanic vicino a Dzeko) e poi con un 4-5-1 vero, ma senza mai trovare rimedio. Le assenze di Salah, Gervinho, Totti e Strootman, più De Rossi in panchina, sono un alibi ma non bastano a giustificare l’ennesimo crollo. Per costruire una grande squadra si devono aggiungere buoni giocatori a quelli che ci sono già. La strada della Roma è un’altra, come dimostrano le cessioni di Marquinhos, Benatia e Romagnoli. Senza difensori non si va mai lontano.
Luca Valdiserri

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