mercoledì 20 gennaio 2016

QUATTRO MESI DI STOP A SARRI PER IL "FROCIO" A MANCINI ?

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Sull'episodio di Napoli, con Sarri che dà, secondo le accuse di Mancini (  non smentite dal tecnico napoletano, che si è anzi scusato ) del frocio al collega neroazzurro, si è scatenato ovviamente il pandemonio, con la maggior parte dei tifosi azzurri a difendere a spada tratta il loro mister, prendendosela con Mancini, femminiello spia ( il che direi che è eccessivo), tutti gli altri a condannarlo, spesso impancandosi con toni moralistici francamente fastidiosi.
Che Sarri abbia sbagliato, nessun dubbio, e del resto lui se n'è reso conto quasi subito, scusandosi urbi et orbi. Da qui a pretenderne la giubilazione...
Personalmente mi sono fatto - non da ieri - la convinzione che Sarri sia una bravissima persona con un brutto carattere (del resto è toscano no ? ). E poi è profondamente uomo di calcio, in senso antico e non sempre positivo, almeno dal mio punto di vista, che non ho mai apprezzato il mantra delle "cose di campo" , dove tutto è giustificato. Nel caso particolare, non mi scandalizza l'ingiuria, che quando sei nervoso scappa a tutti, prima o poi, però tra tante cose che poteva dire, proprio questa nel mazzo è andata a pescare ? Probabilmente contava di pungere dove più poteva far male (e dalla reazione mi sembra ci abbia azzeccato...) , però ha toccato un filo ad altissima tensione, e questo ormai da tempo (guarda che cacchio di reato si sono andati ad inventare ?! "l'omofobia"). Insomma, un autogol pesante. Lodevole che abbia immediatamente capito il guaio e si sia scusato subito. Ma Mancini si sa, è soggetto poco buonista... Temo che potrebbe ricevere una sanzione "esemplare" (quindi ingiusta, come tutte quelle esemplari) e questo avvelenerà i pozzi del campionato.



Diverbio tra Sarri e Mancini. Il tecnico dell’Inter: “Mi ha dato del frocio”

Il tecnico toscano: «Chiedo scusa a tutti». Ma rischia quattro mesi di stop



Dopo la rissa (verbale), gli insulti, i veleni e le scuse, la notte della sfida di Coppa Italia fra il Napoli e l’Inter (nerazzurri in semifinale grazie ai gol di Jovetic e Ljajic) finisce sul tavolo della giustizia sportiva. Cosa rischia il tecnico partenopeo Maurizio Sarri? Che peso avranno per il codice del pallone le sue frasi contro il collega nerazzurro Roberto Mancini? «Mi ha dato del gay, del finocchio. In Inghilterra uno così non entrerebbe più in uno stadio: Sarri - la ricostruzione di Mancini - non può più allenare...». 


Lui, l’allenatore di Higuain e soci, nel dopo partita ha chiesto scusa («Gli ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente, ma sono storie di campo, dovrebbero finire là. Mi scuso anche con chi si è sentito indirettamente offeso...») ed ora aspetta di capire la propria sorte davanti alla toga del pallone.  
 
COMMENTO - Sarri, la favola è arrivata al capolinea (di Paolo Brusorio)  
 
Il codice di giustizia sportiva prevede all’articolo 11 i casi in cui un giocatore o un tesserato deve essere sanzionato per comportamenti discriminatori per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica: per il giocatore la squalifica non è inferiore alle dieci giornate, per un tesserato ai quattro mesi di inibizione.  
 
Quanto accaduto nella notte del San Paolo potrebbe configurare i confini giuridici proprio dell’articolo 11, ma, questo confine, è soggetto ad interpretazione: c’è da chiedersi, in sostanza, se le parole, o meglio le pesanti offese, di Sarri a Mancini siano da considerare di natura discriminatoria o meno. In quest’ultimo caso (possibilità concreta), il tecnico del Napoli potrebbe andare incontro ad una squalifica da scontare nella prossima Coppa Italia, al massimo di una o due giornate. Domani il verdetto.

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