sabato 19 marzo 2016

PER PAPA' FOFFO LA PREOCCUPAZIONE E' CHE IL FIGLIO NON SIA GAY... POSSIBILE MAI ??

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Nel giorno della festa del Papà, l'ennesima intervista rilasciata dal padre di Manuel Foffo lascia piuttosto interdetti.
Possibile mai che nella tragedia di cui il figlio è colpevole, insieme al complice e sodale Marco Prato, la preoccupazione di quest'uomo sia rivendicare la virilità del figlio, il suo NON essere un gay ( resterebbe il fatto che non disdegna rapporti omosessuali)  ??
Viene da sperare che la eccessiva esposizione mediatica del genitore nasca dalla necessità di reperire risorse economiche per quella che si preannuncia una disperata, e sempre costosissima, difesa giudiziaria.
Gramellini non è giornalista che amo, però una sua efficacia di sintesi a volte ce l'ha.
Questo è uno di quei casi.






LO SPAPA'

massimo gramellini
 
 

Almeno oggi, festa del papà, avremmo volentieri ignorato quello di Manuel Foffo, uno dei due sfaccendati che a Roma torturarono a morte Luca Varani. Purtroppo è il signor Foffo che non smette di reclamare la nostra attenzione. Lo ha fatto fin dal giorno successivo alla strage. Quando, anziché concedersi un minuto e magari un anno di silenzio in memoria della vittima, si presentò a «Porta a Porta». E non per chiedere scusa, ma per farci sapere che suo figlio era un ragazzo meraviglioso, solo «eccessivamente buono». Come quegli attori che nelle interviste dicono: «Il mio peggior difetto? Sono troppo sincero».  
 
Sennonché il «ragazzo meraviglioso» ha offuscato il quadretto di solidarietà familiare, confessando ai giudici di avere accumulato tanta di quella rabbia contro il padre da desiderare di ucciderlo. Eppure, che suo figlio lo detesti al punto da auspicarne la morte, al signor Foffo deve sembrare una quisquilia. Lui, e lo ha precisato ancora ieri al «Messaggero», di una cosa sola è preoccupato. «A noi Foffo non ci piacciono i gay, ma le donne vere. E mio figlio non è da meno».
Che abbia seviziato un povero cristo scelto a caso sull’agenda del telefonino, passi. Che volesse fare secco anche lui, pazienza. Però guai a insinuare che si diverta a fornicare con altri maschi: se proprio è successo, sicuramente vi è stato costretto. L’onore della famiglia, prima di tutto. Perché nell’Italia del 2016 assassino e mostro sono marchi di infamia sopportabili, ma «frocio» no. 

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