martedì 21 marzo 2017

IN OLANDA NIENTE PREMIO DI MAGGIORANZA. RUTTE COL 21% DOVRA' CERCARE ALLEANZE. PERO' E' CONTENTO LO STESSO.

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Qualche giorno fa si sono celebrate le elezioni in Olanda, primo test elettorale europeo del 2017 cui si guardava con preoccupazione data l'ascesa dei cd. populisti, in odore di vittoria.
Non è accaduto e tutti a sospirare di sollievo, come accaduto in precedenza con l'elezione del presidente austriaco ( anche lì si temeva la vittoria del candidato antieuropeo).
L'Olanda è piccola ma è un test importante, trattandosi di un paese ricco, con un ottimo welfare, con principi di integrazione evoluti e allo stesso tempo con una crescente insofferenza nei confronti dell'Unione, causata dai malumori dovuti ai debiti pubblici dei partners più inguaiati (tra cui noialtri italiani ) e all'invasione dei migranti. Se i paesi più solidi cedono al populismo, figuriamoci gli altri...(e quindi l'incubo della vittoria della Le Pen in Francia, addirittura peggiore di quello che si è realizzato in America con Trump).
Non è accaduto e tutti contenti, tanto che il fatto che il leader liberale uscente, col suo partito, abbiano perso ben 5 punti percentuali e 8 seggi rispetto alle precedenti elezioni non conta (eppure un po' dovrebbe...) tanta era la paura della vittoria della destra populista, avvertita come razzista e anti islamista (probabilmente lo è, ma non sono addentro delle cose di quel partito e quindi mi limito a riportare le opinioni generalizzate ) , guidata da Wilders. Quest'ultimo, dato per il grande sconfitto, guida quello che è oggi il secondo partito in Olanda, ha guadagnato 3 punti e 5 seggi rispetto al passato. CI sono sconfitte peggiori...
Dico questo per ricordare le riflessioni di Ricolfi che metteva in guardia da una strategia di difesa dai populismi basata principalmente sulla "crociata" di contrapposizione : noi i bravi e loro gli sbagliati.
Se gli sbagliati sono tanti, e sempre di più (Wilders aumenta i suoi voti e i suoi rappresentanti , in Austria il paese è diviso in due ) , non basta resistere alle urne, spuntandola magari di un soffio : bisogna capire il problema di quel consenso e trovare delle risposte che lo facciano regredire.
Altra considerazione : in Olanda una maggioranza parlamentare NON c'è.  Il Parlamento è composto da 150 membri, la maggioranza è dunque costituita da 75 deputati, e il liberale Rutte, il  vincitore, ne ha solo 33 , con solo il 21% dei voti rastrellati.
Ora in Italia ci sono valentissimi opinionisti, come Paolo Mieli, ex importante direttore del Corsera, e Angelo Panebianco, da decenni opinionista principe dell'importante quotidiano milanese, che vorrebbero che un Rutte italiano (attenzione signori che da noi oggi sarebbe Grillo...) , con quel 21% piuttosto miserello,  avesse , tramite un premio al "vincitore", i 75 seggi...
Invece in Olanda, dove forse hanno un senso più spiccato della democrazia, gliene danno solo 33.
Ne mancano ben 42 all'appello, e Rutte dovrà cercare alleati, concordando con loro una programma di governo comune. Questo porterà a dei compromessi ? A cedere qualcosa sulle proprie idee iniziali per venire a patti con le altre forze politiche ? Capisco che dispiaccia, ma se pesi il 21% sarà il caso che ti rassegni e con te i tuoi elettori.
Siccome è un tema sul quale batto da tempo, avendo avversato con tutte le forze l'Italicum ( e la bocciatura del ballottaggio presente in quella legge la sente moralmente come una vittoria anche mia ) e il suo premio di maggioranza senza quorum partecipativi al ballottaggio, ed essendo un  assertore del bilanciamento tra principio di rappresentatività e governabilità, che devono essere alla pari,  e comunque mai con sbilanciamento a favore del secondo (già temo, da vero liberale, come Tocqueville, il rischio della dittatura della maggioranza, figuriamoci come vedo quella della minoranza !!!) ,  ormai sono in polemica aperta con i due illustri politologi citati (ovviamente loro nemmeno sanno che il Camerlengo esista,  però sicuramente conoscono queste tesi a loro contrapposte), che palesemente si sarebbero tenuti addirittura il Porcellum,  con il premio di maggioranza assegnato sempre e comunque al primo arrivato, prescindendo dal consenso effettivo ottenuto.
Nelle democrazie moderne, dove sempre meno gente va a votare, è giusto che governi la minoranza più forte... Questo il loro credo.
In realtà anche questa cosa che l'astensionismo sia il frutto moderno della democrazia evoluta, è una fola.  La gente non va a votare quando pensa che non serva, che alla fine poco o nulla cambierà.
Attenzione, può pensarla anche in positivo :  sono un tedesco o un inglese o un americano  della middle class e sono fiducioso che democristiani o socialdemocratici, conservatori o laburisti, repubblicani o democratici abbiano la stessa tenuta di osservanza dei principi costituzionali, che le politiche economiche non saranno rivoluzionarie, che la navigazione proseguirà positiva senza clamorosi mutamenti di rotta, per cui posso anche andarmene al mare.
Naturalmente c'è, e forte,  il caso degli astensionisti per sfiducia.
Però quando le persone pensano che CONTI, che sia importante la decisione da prendere, allora al voto ci vanno eccome.  E così in Gran Bretagna per la Brexit hanno votato il 72% dei britannici (in genere l'affluenza si ferma al 60 circa), al Referendum costituzionale di renzino quasi il 70% e alle elezioni olandesi ben l'82% !!
Però può essere che ho torto io e il motivo dell'affluenza massiccia sia che le democrazie si sono "involute"...

Risultati immagini per la consulta boccia l'italicum

Chiudo con un ultimo spunto, più centrato sulle cose di casa nostra, offertomi dall'amica, cara e indefessa lettrice del blog, Caterina.
Avevo postato su FB questo ironico commento :
notizia per Paolo Mieli e il professore Angelo Panebianco : si è votato in Olanda, la sera non si sapeva il vincitore ( solo chi aveva preso più voti) e bisognerà formare una coalizione di maggioranza. eppure non si hanno notizie di crolli di borsa o crisi di panico degli elettori...
😉😉

Lei, che la pensa sostanzialmente come i due importanti giornalisti, ha, a sua volta con ironia, osservato :
Dipenderà mica dal fatto che l'Olanda è giudicata un pelino più solida dell'Italia?

La mia risposta :
Caterina non è che possiamo sempre ragionare in termini che siamo dei minus habentes e quindi noi dobbiamo avere leggi speciali...ricordo sta fola col presidenzialismo...da noi non si poteva - non si può fare - perché avremmo congenito il virus fascista... Sono senz'altro d'accordo che in Italia c'è un vulnus di senso civico, di appartenenza alla comunità, ma non sono le leggi elettorali che possono supplire a questo deficit. Queste ultime devono registrare il consenso delle formazioni politiche che si presentano per essere votate, e chi ha la maggioranza, da solo o alleandosi, avrà il diritto dovere di cercare di attuare il programma per cui ha chiesto ed ottenuto il voto. Come ho scritto fino alla nausea ormai, non sono portatore di dogmi, accetto un aiutino alla forza/e vincitrice/i concependo un premio di maggioranza che aiuti la governabilità, ma a patto che quella forza/e abbiano raggiunto un quorum di consenso decente. Che è poi il principio espresso dalla Consulta sia col Porcellum che con l'Italicum. Dopodiché resta che in Italia, per 20 anni abbiamo avuto teoricamente delle maggioranze consistenti - solide è un'altra cosa - senza con questo riuscire a fare riforme utili e significative per migliorare le nostre gravi criticità, debito pubblico in primis, cui ormai si è aggiunta la carenza di occupazione. Alla fine, anche nel 2013, grazie al supporto di quelli di Scelta Civica e di NCD, transfughi dal Centrodestra, si è formata una maggioranza parlamentare forte, tanto è vero che si sono votati varie cose da soli... Poi il referendum e PUFF, il consenso fuori non c'era... Insomma Caterina, il problema è Politico, con la P maiuscola, e non lo risolvi con le furbate ad personam. Quindi se in Olanda, come in Germania, o come accadde in Inghilterra (patria dell'uninominale secco) si è ricorsi o si ricorrerà a governi sostenuti da una maggioranza formatasi in Parlamento senza terremoti, è perché lì la Politica ancora funziona (pur con problemi), e da noi no. La legge elettorale, ripeto, sta cosa non la risolve.

Sicuramente Caterina risponderà, e la leggerete nello spazio dei commenti .

3 commenti:

  1. MAURO ANETRINI

    Impeccabile. Serio. Razionale. Ma - lo dico con sincero dispiacere - fiato sprecato in questo Paese. Chapeau.

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    1. MAURO ANETRINI

      Il dispiacere deriva dal fatto che hai ragione

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  2. comunque grazie per l'apprezzamento Mauro

    I COMPLIMENTI, sia pure in un contesto amaro come questo, fatti da una persona liberale, colta e politicamente sensibile come te, sono una consolazione

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