mercoledì 13 dicembre 2017

LE FICTION ITALIANE, CATTIVE MAESTRE

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Durante la settimana mi capita di andare a trovare a cena la mia mamma, affettuosamente rinominata da me e mia sorella "Pupa", per una certa tenerezza fanciulla che il personaggio ha sempre conservato, anche oggi che ha 80 anni. 
In quelle occasioni, capita di vedere insieme la fiction del momento, che è un modo in realtà di interagire perché le domande - di lei - e i commenti - di entrambi - si sprecano. 
Spesso sono coinvolti attori italiani bravini, e questo aiuta nonché gli autori lascino alquanto a desiderare nella costruzione di situazioni e dialoghi.
Esempi.
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Lunedì sera c'è "Scomparsa", con Vanessa Incontrada e l' "astro nascente" della TV, Giuseppe Zeno.
Non sto qui a fare la storia della fiction, mi limito a dire che la Incontrada ha una figlia di 17/18 anni, avuta dalla relazione con un uomo sposato a cui però NON aveva mai rivelato di essere rimasta incinta.  Nemmeno alla figlia rivela l'identità del padre, nonostante sia una psicologa e quindi magari dovrebbe capire che quella vuole sapere... E infatti la figlia lo cerca e lo trova pure...
Ma a quel punto, a lei e all'ancora più inquieta amica coetanea succede una brutta cosa : scompaiono, e dopo qualche giorno l'amica viene trovata morta. 
A quel punto la Incontrada rivela all'ex amante la verità, e quello giustamente s'inquieta con lei per il segreto e si preoccupa per la figlia. Ebbene che ha il coraggio di dire la madre a questo padre che si agita per ritrovare la figlia  di fronte al commissario (che le piace tanto, al netto dell'angoscia per la scomparsa della figliola ) ? Che lui non è nessuno, non è di fatto il padre perché non lo ha fatto.....
Senza un minimo di vergogna !!!!! Ma brutta figlia di una ballerina zoppa, ma come faceva a farlo se tu non gli hai detto nulla ???  Era sposato, ok, lo sapevi pure prima, dopodiché parlagli e senti.
No, decidi tutto tu. E poi sputi. Tu !!??? 
Verosimile ? Non troppo ma un po' si, perché gli esseri umani sono folli, e comunque è brutto.
Altra scena .  Il marito della figlia di un ispettore che indaga è un tunisino.  Non sembra essere sincero, ma di fronte al suocero che lo incalza si trincera dietro il vittimismo da immigrante tartassato. Dopodiché l'altro scopre che sotto le unghie della ragazza morta ci sono tracce di sangue che appartengono, indovina a chi ?, bravi : al genero !
L'ispettore non dice nulla e va da solo a prendere di petto il marito della figlia, che ancora tace. Poi arriva Zeno, il commissario, e finalmente l'altro se la canta, dando per fortuna  una spiegazione che lo scagiona. Ma fino a quel momento gli indizi contro di lui (capirai, da noi bastavano e avanzavano per prendersi l'ergastolo !) erano gravi, ed era lui che non diceva la verità per coprire il fratello fanatico islamista. Ebbene che ti dice la figlia dell'ispettore ? "Perdona mio padre".
Perdona ?????? Per cosa ? Per non avergli creduto ? E come poteva se quello continuava a nascondere la verità ??
Autori da 3 palle un soldo.
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Anche peggio nell'altra fiction, quella del martedì, "La strada di casa".
Qui gli attori noti sono più numerosi : Alessio Boni, Lucrezia Lante della Rovere, Sergio Rubini, Trabacchi, Filangieri...
Peggio perché ? Perché le reazioni delle persone a quanto vedono sono preoccupanti, confermative dell'atteggiamento giustizialista imperante e incurante di qualunque rispetto delle regole e delle garanzie degli individui in nome della "VERITA'".
Verità di cui è depositario quello che ci piace, cioè, per il 90% del popolo italico, l'accusatore.
In questo caso nemmeno il PM, ma Sergio Rubini, un ispettore sanitario, che non si sa perché e come riesce a manovrare il sostituto procuratore come un burattino, convincendolo sempre che la sua intuizione è giusta - ancorché senza prove - e quindi persuadendolo a fare ciò che è in suo potere per verificare.
Qual è questa verità ? Il protagonista, Fausto Marra (Alessio Boni), è l'assassino di Paolo Ghilardi, che ne aveva scoperto i traffici commerciali. 
Per dimostrare questo, Rubini non si ferma davanti a nulla, ricattando dove può, sfruttando, come detto, la strana amicizia col PM, manipolando il rancore di un'amante lasciata e , last but not least, il dolore della sorella della vittima.
Quest'ultima, non contenta di aver fatto la prostituta per mantenersi dopo la morte del fratello (per carità, la necessità...però non è che sia proprio l'unico mestiere possibile..., certo, è il più remunerativo), non esita a dare retta a Rubini che la convince che chi ha confessato l'assassinio (e già, perché c'è un reo confesso, ma chissene frega, tanto gli spettatori sanno che mente, e quindi bravo Rubini continua la caccia !!) copre Marra, che SICURAMENTE è l'assassino. 
Bisogna cercare qualcosa, e farlo a casa Marra. Serve un cavallo di Troia - mai nome più azzeccato - e quindi sfruttare l'amore del figlio di Marra , Lorenzo (un Eugenio Franceschini belloccio e parecchio tonto) per la sorella di Paolo, così che lei possa muoversi, ascoltare, cercare in casa altrui.
Quindi in sintesi abbiamo una ragazza sedicente innamorata del figlio dell'assassino del padre, ancorché non ci siano prove, che invece di affrontare il fidanzato , spiegare perché è convinta della colpevolezza del padre di lui e lasciarlo, s'inventa spia, viola qualche legge, non ottiene nulla e solo alla fine di questo ignobile percorso rivela la sua convinzione e il suo rancore.
Ebbene, tutto questo va bene ai telespettatori, esattamente come vanno bene le diuturne violazioni delle garanzie degli individui perpetrate dalla polizia giudiziaria spesso su input del procuratore investito del caso, perché il fine giustifica i mezzi. E il fine è la VERITA'.
Ma chi vi dice che lo sia ?  Chi vi assicura che i vostri "eroi", i PM in generale, Rubini nel caso di specie, siano i depositari di questa VERITA' ??
E comunque, bisogna stare attenti a 'sta cosa del fine, come la storia bene dimostra, che se no anche la tortura andrebbe bene no ? (e infatti per secoli la si è legittimamente usata, adesso magari un po' si usa, ma quantomeno abbiamo stabilito che è illegale). 
Nella fiction si va oltre, con i soggetti privati che, ossessionati, si sostituiscono a quelli patentati ad indagare , ricorrendo a qualunque mezzo, calpestando ogni cosa (fiducia e sentimenti in primis), perché solo la VERITA' conta.
Ah, per inciso, giovedì c'è l'ultima puntata, ma è evidente anche ai ciechi che Marra-Boni è innocente, e Rubini, nella sua ossesisone, si è sbagliato. 
Il colpevole è un altro, ma conterà ? No, perché per il pubblico gli "eroi", e cioè Rubini e i suoi complici alleati, erano in buona fede e se hanno sbagliato colpevole pazienza.
Vabbè, so fiction, direte. Ma la gente la pensa così anche nella realtà, e non so belle cose. 


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