giovedì 11 gennaio 2018

DENEUVE E FEMMINISTE CONTRO

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Tra i tanti attori importanti investiti dallo scandalo "molestie", ce ne sono due che sfido chiunque a non apprezzare come talenti del grande schermo : Kevin Spacey e Dustin Hoffmann. 
Il secondo poi ha pure una certa egida liberal...  Aspetto notizie su Al Pacino, De Niro e , perché no, Robert Redford. 
Non penso bene di denunce fatte a distanza di lustri e decenni  e  ho letto con adesione convinta  la lettera aperta inviata - poco prima di morire - da quella donna spregiudicata e sincera che era Marira Ripa di Meana : La davamo anche al gatto... Dovete leggerla (https://ultimocamerlengo.blogspot.com/2017/10/marina-ripa-di-meana-eravamo-pronte.html  ).
Ho anche più volte narrato l'aneddoto personale di un carissimo amico, scomparso purtroppo a soli 28 anni in un incidente con la moto, bellissimo e brillante giovanotto che, così commentò l'avvento del must "no vuol dire no" : "vabbè va, allora facciamoci un bel nodo !". 
Vi assicuro che NON era un molestatore, forse semmai qualche volta è stato molestato ( moro, capelli mossi, quasi ricci, alto, fisico perfetto..., al funerale vi giuro che ho visto singhiozzare disperate una dozzina di ragazze e almeno 4 erano sicure di piangere il proprio fidanzato...).
Però mi spiegava che corteggiare significa anche insistere, ché alle donne piace l'uomo cacciatore (diverse donne me lo hanno confermato, dal canto loro, rimproverandomi anzi che io non lo fossi...), che non si arrende, che dimostra, insistendo, che ci tiene, che sei importante. 
E anche nell'intimità, le schermaglie per le quali dal bacio e le prime carezze si passa oltre, forzando con calda crescente intensità le apparenti resistenze, i no sussurrati ( "è ancora presto"), facevano parte di un rito ben conosciuto da entrambi. 
Ho sempre pensato che con un minimo di intelligenza sia facile da capire quando appunto si è nel gioco delle parti e quando invece quel no è "NO" sul serio. 
Però  non tutti sono intelligenti, anche quel minimo, e allora le cose si complicano.
Intanto, quanti ancora fanno veramente la corte ?  Quanti ragazzi o uomini "perdono tempo", sapendo che per una che "se la tira" , 10 sono pronte senza tante storie ?  Vabbè ma c'è l'amore no ? Quella che è "speciale"... E' speciale quella che ti piace e ti dice sì.  L'offerta è talmente ampia che non si vede il motivo di metabilizzare i colpi all'autostima - di questi tempi non granitica - inferti da un 2 di picche. 
Quindi corteggiatori romantici, pochi, manco fossero Panda. 
Ci sono quelli che ci provano in modo spiccio, con approcci verbali arrembanti, quando non addirittura con carezze non esattamente galanti.
Ebbene, anche quelli vanno capiti, pare di leggere nella lettera che Catherine Deneuve, e un centinaio di colleghe diversamente famose, pubblica su Le Monde in cui difende il diritto dell'uomo di "provarci". 
Ok, ma qualche paletto ? E già perché così come la leggo non mi convince nemmeno la fascinosa Deneuve. 
«Lo stupro è un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo è, come la galanteria non è un’aggressione machista» ... Se la traduzione è corretta, non sono d'accordo. Lasciando perdere il machismo, l'ostinazione non mi suona bene. Si può provare ad insistere, ma lo si deve fare con garbo, savoir faire, per rimanere in Francia. 
Questo naturalmente non significa condividere la demonizzazione femminista, donne per lo più esaltate, talebane, e oggi direi anche piuttosto arcaiche. 
Insomma, un'aristotelica via di mezzo ci starebbe bene, ricordando sempre un'altra pillola di saggezza femminile :
MA quand'è che un approccio é molesto ? Quando colui che te lo fa non ti piace (Claudia Koll). 


LaStampa.it


Molestie sessuali, Deneuve: “Stop alla caccia alle streghe, provarci è un diritto dell’uomo”

Lettera aperta su Le Monde di cento artiste e intellettuali. L’ira delle femministe: fanno apologia dello stupro



L’ondata di denunce contro le molestie sessuali seguita allo scandalo di Harvey Weinstein ha suscitato la contro-reazione di un centinaio di donne francesi, tra cui Catherine Deneuve, che si sono schierate contro questo nuovo «puritanesimo». La famosa attrice, insieme a scrittrici, artiste e accademiche, ha aderito alla lettera aperta, pubblicata da Le Monde, nella quale si condanna la «caccia alle streghe» che è seguita allo scandalo a Hollywood e che minaccia la libertà sessuale.
  
«Lo stupro è un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo è, come la galanteria non è un’aggressione machista», si legge. 
  
Per le firmatarie, pur lodando «una legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in ambito professionale», «questa liberazione della parola è diventata oggi il suo contrario: intimidiamo le persone affinché parlino “correttamente”, mettiamo a tacere chi non si allinea e quelle donne che rifiutano di conformarsi sono considerate traditrici e complici».
  
«Gli uomini - aggiungono - sono stati puniti sommariamente, costretti alle dimissioni quando tutto quello che hanno fatto è stato toccare il ginocchio di qualcuna o cercare di rubare un bacio, parlato di argomenti intimi durante cene di lavoro o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a donne per la quale l’attrazione non era reciproca».
  

La tribuna su Le Monde ha fatto infuriare le femministe francesi, che hanno replicato a Deneuve & C. con parole durissime. A capeggiare la rivolta è la militante Caroline De Haas, che ha raccolto una trentina di firme. Intervistata da France Info, ha detto fra l’altro: «Le firmatarie della tribuna su Le Monde sono per la maggior parte delle recidive in materia di difesa di pedocriminali o di apologia dello stupro». «Questa tribuna - si legge nel testo delle femministe - sembra un po’ quel collega fastidioso, quello zio noioso che non capiscono quello che sta succedendo. Appena si fa un passo avanti nell’eguaglianza, anche se di mezzo millimetro, delle anime pure ci mettono subito in guardia sul fatto che rischiamo di cadere nell’eccesso. Ma nell’eccesso ci siamo in pieno, in Francia ogni giorno centinaia di migliaia di donne sono vittime di molestie, decine di migliaia di violenze, centinaia di stupri». Insomma, «i maiali e i loro alleati/e si preoccupano - concludono le femministe - e fanno bene. Il loro vecchio mondo sta per scomparire. Lentamente, troppo lentamente, ma inesorabilmente. Qualche reminiscenza polverosa non cambierà niente, anche se pubblicata su Le Monde».

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