venerdì 19 gennaio 2018

MERCATI 2018 ? A GO GO !!

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In 30 anni (con questo 32...) di onesta (almeno questo !) professione forense qualche risparmio, in epoche passate - ora sarebbe impossibile, vista la contrazione - l'ho racimolato e quindi prudentemente investito.  A differenza di persone che conosco e che tutti i giorni - anche più volte lo stesso dì...- controllano lo stato del proprio gruzzolo, io lo faccio una volta l'anno, e quindi a gennaio. 
In genere poi lascio tutto com'è, a volte modifico, ma insomma, sono un semplice risparmiatore, non certo un amante del trading (non avrei la pompa, oltre che le risorse). 
Leggo comunque con curiosità le analisi di Alessandro Fugnoli, che ormai i lettori del Camerlengo conoscono.
Quella di questa settimana parte decisamente colorata di rosa, con tutti i "sistemi" economici positivi e quindi con nulla che sembri ostacolare un perfetto decollo dell'anno appena iniziato.
Ciononostante, numeri troppo brillanti, mercati troppo "gonfi" suggeriscono prudenza, e per me è facile seguire un consiglio similare.
Per altri che conosco molto meno.
Auguri a loro e buona lettura 

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ALL SYSTEMS GO

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di ALESSANDRO FUGNOLI 

Affidarsi alla forza d’inerzia o alla forza di gravità?
Chi è cresciuto negli anni d’oro dell’esplorazione spaziale ha bene in mente l’emozionante  sequenza del lungo conto alla rovescia che precede una missione. Nella grande sala del centro di controllo il direttore di lancio interroga uno dopo l’altro i responsabili di sistema (motori, software, combustibile, meteo, astrodinamica e molti altri) e se da tutti riceve il via libera (go) si rivolge al direttore di missione dichiarando All systems go e attendendo da lui il fatidico Go for launch.
Se immaginiamo qualcosa di simile nella ipotetica sala di controllo dei mercati finanziari globali abbiamo oggi una sequenza di questo tipo.

-Sottosistema economia America?
-Crescita superiore al tre per cento. Go.
-Sottosistema economia Europa?
-Crescita vicina al tre per cento. Go.
-Sottosistema economia Asia?
-Crescita al cinque per cento. Go.
-Sottosistema economia emergenti?
-Crescita sopra il tre per cento. Go.
-Ok, il sistema economia è go.

Qui Houston.

-Sistema inflazione?
-Sotto il 2 per cento ma vicina al 2 per cento in tutti i sottosistemi avanzati, incluso il Pce Usa. Al 5 per cento nei sottosistemi emergenti, stabile e nei limiti di tolleranza programmati. Aumento lento
della dispersione tra gli indicatori, ma mediana stabile.
Inflazione è go.

-Grazie inflazione. Sistema liquidità?
-Base monetaria globale in decelerazione come da programma ma comunque in aumento di un ultimo trilione nel 2018. Possibile ulteriore modesta decelerazione in Europa e Giappone, ma nei limiti di tolleranza.
Liquidità è go.

-Ottimo. Sistema tassi?
-Tassi reali a breve negativi in tutti i sottosistemi. Tassi reali a lungo fortemente negativi in Giappone, negativi in Europa e moderatamente positivi in Cina e America. Possibili criticità su tassi
a lungo America e Germania, ma allo stato tutto è nei limiti di tolleranza.
 Tassi è go.

-Bene tassi. Sistema cambi?
-Deprezzamento controllato del dollaro nei parametri e assorbibile dal resto del mondo.
Cambi è go.

-Grazie cambi. Sistema utili?
-Crescita prevista del 15 per cento in Asia e America, vicina al 10 in Europa.
Modesto downside in caso di inflazione salariale sopra le previsioni. Probabile diminuzione dei buyback compensata dall’aumento dei dividendi.
Utili è go.

-Valutazioni & flussi?
-Nei limiti di tolleranza le valutazioni, anche se nella parte alta del range. Flussi verso l’azionario in vivace ripresa ma storicamente nella norma.
Valutazioni & flussi è go.

-Ok ottimo. Sistema geopolitica?
-Corea del Nord nuclearizzata ormai accettata. Iran e Arabia Saudita
assorbiti dai problemi interni. Nafta sotto revisione ma non in pericolo.
Geopolitica è go.

-Grazie geopolitica. Tutti i sistemi sono go. Il lancio è go.


Che il lancio sia go lo abbiamo già visto in questo inizio d’anno. È trascorso
un ventesimo del 2018 e l’SP 500 è già cresciuto del 4.82 per cento.
Continuando così, il 2018 vedrebbe un apprezzamento del 96 per cento
ovvero, composto, del 156 per cento.
Come si vede, c’è qualche problema di rotta. Se la borsa sale del 96 e gli
utili, in America, del 14, vuol dire che il multiplo sale da 18 a 35. È
ragionevole questo in un contesto di ciclo maturo, di tassi in rialzo e con una
metà dall’aumento degli utili dovuta a un abbassamento di aliquote fiscali
che il prossimo Congresso potrà cancellare quando vorrà? No, non è
ragionevole. In una fase come questa è giusto partire dall’ipotesi di un
multiplo stabile, se non in leggera contrazione.
In pratica, a guardare le stime di consenso delle case, in un ventesimo di
2018 ci siamo già giocata la metà del potenziale rialzo di tutto l’anno. E
ammesso che questo sia vero, che cosa facciamo nei restanti diciannove
ventesimi di anno? Cresciamo dello 0.5 al mese? Ovvero dello 0.02 a seduta?
Certo, chi si occupa di bond venderebbe l’anima per avere lo 0.02 al giorno
(con un decennale giapponese ci vogliono tre mesi per portarsi a casa un
rendimento così) ma per chi sta in borsa questo può significare solo due cose,
in alternativa fra loro.
La prima è che il 2018 sia un anno ancora più noioso del 2017. Possibile, ma
molto improbabile.
La seconda è che si salga per inerzia ancora per qualche tempo grazie ai
flussi di chi solo ora si è mette in contatto con il rialzo azionario iniziato nel
2009 e poi si corregga.
Accade del resto un fatto curioso. Sulla Cnbc o su Bloomberg Tv sfilano
ogni giorno gestori e strategist che
 1) si dichiarano molto ottimisti sulla possibilità di raggiungere quest’anno 2850-2900 e
2) si dicono certi che ci saranno correzioni verso 2500-2600.
Oggi, a 2800, siamo molto più vicini al limite superiore che non a quello
inferiore. Se fossimo fredde macchine, di fronte a questi numeri, in questo
momento venderemmo (naturalmente per ricomprare più avanti). Poiché
siamo umani, e quindi estrapolativi, siamo invece propensi a tenere e,
magari, a comprare ancora. È troppo bello e dolce essere trasportati dal
rialzo, specialmente quando non è intervallato da fastidiose correzioni.
Che cosa vogliamo dire? Che in un anno che si profila nel complesso ancora
positivo ma più volatile bisogna guardarsi dentro e prendere una decisione.
O si mette a fuoco il 31 dicembre 2018 e si decide serenamente di rimanere
sostanzialmente fermi tutto l’anno oppure ci si attrezza per un anno volatile.
Attrezzarsi significa a sua volta due cose. La prima è dichiararsi disposti ad
aumentare la quota di azionario su ribasso (facile a dirsi, ex ante, più difficile
a farsi se la correzione è causata, come probabile, da una paura sui tassi
d’interesse o sulla crescita). La seconda, in alternativa, è creare liquidità
adesso (o comunque nei primi mesi di quest’anno) per potere reinvestirla su
livelli più convenienti.
Sono tutte alternative ragionevoli. L’importante è avere consapevolezza e

dotarsi di una strategia.

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