In 30 anni (con questo 32...) di onesta (almeno questo !) professione forense qualche risparmio, in epoche passate - ora sarebbe impossibile, vista la contrazione - l'ho racimolato e quindi prudentemente investito. A differenza di persone che conosco e che tutti i giorni - anche più volte lo stesso dì...- controllano lo stato del proprio gruzzolo, io lo faccio una volta l'anno, e quindi a gennaio.
In genere poi lascio tutto com'è, a volte modifico, ma insomma, sono un semplice risparmiatore, non certo un amante del trading (non avrei la pompa, oltre che le risorse).
Leggo comunque con curiosità le analisi di Alessandro Fugnoli, che ormai i lettori del Camerlengo conoscono.
Quella di questa settimana parte decisamente colorata di rosa, con tutti i "sistemi" economici positivi e quindi con nulla che sembri ostacolare un perfetto decollo dell'anno appena iniziato.
Ciononostante, numeri troppo brillanti, mercati troppo "gonfi" suggeriscono prudenza, e per me è facile seguire un consiglio similare.
Per altri che conosco molto meno.
Auguri a loro e buona lettura
ALL SYSTEMS GO
Affidarsi alla forza d’inerzia o alla forza di gravità?
Chi è cresciuto negli anni d’oro dell’esplorazione spaziale
ha bene in mente l’emozionante sequenza
del lungo conto alla rovescia che precede una missione. Nella grande sala del
centro di controllo il direttore di lancio interroga uno dopo l’altro i
responsabili di sistema (motori, software, combustibile, meteo, astrodinamica e
molti altri) e se da tutti riceve il via libera (go) si rivolge al direttore di
missione dichiarando All systems go e attendendo da lui il fatidico Go for
launch.
Se immaginiamo qualcosa di simile nella ipotetica sala di
controllo dei mercati finanziari globali abbiamo oggi una sequenza di questo
tipo.
-Sottosistema economia America?
-Crescita superiore al tre per cento. Go.
-Sottosistema economia Europa?
-Crescita vicina al tre per cento. Go.
-Sottosistema economia Asia?
-Crescita al cinque per cento. Go.
-Sottosistema economia emergenti?
-Crescita sopra il tre per cento. Go.
-Ok, il sistema
economia è go.
Qui Houston.
-Sistema inflazione?
-Sotto il 2 per cento ma vicina al 2 per cento in tutti i sottosistemi
avanzati, incluso il Pce Usa. Al 5 per cento nei sottosistemi emergenti,
stabile e nei limiti di tolleranza programmati. Aumento lento
della dispersione tra gli indicatori, ma mediana stabile.
Inflazione è go.
-Grazie inflazione. Sistema
liquidità?
-Base monetaria globale in decelerazione come da programma
ma comunque in aumento di un ultimo trilione nel 2018. Possibile ulteriore
modesta decelerazione in Europa e Giappone, ma nei limiti di tolleranza.
Liquidità è go.
-Ottimo. Sistema
tassi?
-Tassi reali a breve negativi in tutti i sottosistemi. Tassi
reali a lungo fortemente negativi in Giappone, negativi in Europa e moderatamente
positivi in Cina e America. Possibili criticità su tassi
a lungo America e Germania, ma allo stato tutto è nei limiti
di tolleranza.
Tassi è go.
-Bene tassi. Sistema
cambi?
-Deprezzamento controllato del dollaro nei parametri e
assorbibile dal resto del mondo.
Cambi è go.
-Grazie cambi. Sistema
utili?
-Crescita prevista del 15 per cento in Asia e America,
vicina al 10 in
Europa.
Modesto downside in caso di inflazione salariale sopra le
previsioni. Probabile diminuzione dei buyback compensata dall’aumento dei
dividendi.
Utili è go.
-Valutazioni &
flussi?
-Nei limiti di tolleranza le valutazioni, anche se nella
parte alta del range. Flussi verso l’azionario in vivace ripresa ma storicamente
nella norma.
Valutazioni &
flussi è go.
-Ok ottimo. Sistema
geopolitica?
-Corea del Nord nuclearizzata ormai accettata. Iran e Arabia
Saudita
assorbiti dai problemi interni. Nafta sotto revisione ma non
in pericolo.
Geopolitica è go.
-Grazie geopolitica. Tutti i sistemi sono go. Il
lancio è go.
Che il lancio sia go lo abbiamo già visto in questo inizio
d’anno. È trascorso
un ventesimo del 2018 e l’SP 500 è già cresciuto del 4.82
per cento.
Continuando così, il 2018 vedrebbe un apprezzamento del 96
per cento
ovvero, composto, del 156 per cento.
Come si vede, c’è qualche problema di rotta. Se la borsa
sale del 96 e gli
utili, in America, del 14, vuol dire che il multiplo sale da
18 a 35.
È
ragionevole questo in un contesto di ciclo maturo, di tassi
in rialzo e con una
metà dall’aumento degli utili dovuta a un abbassamento di
aliquote fiscali
che il prossimo Congresso potrà cancellare quando vorrà? No,
non è
ragionevole. In una fase come questa è giusto partire
dall’ipotesi di un
multiplo stabile, se non in leggera contrazione.
In pratica, a guardare le stime di consenso delle case, in
un ventesimo di
2018 ci siamo già giocata la metà del potenziale rialzo di
tutto l’anno. E
ammesso che questo sia vero, che cosa facciamo nei restanti
diciannove
ventesimi di anno? Cresciamo dello 0.5 al mese? Ovvero dello
0.02 a
seduta?
Certo, chi si occupa di bond venderebbe l’anima per avere lo
0.02 al giorno
(con un decennale giapponese ci vogliono tre mesi per
portarsi a casa un
rendimento così) ma per chi sta in borsa questo può
significare solo due cose,
in alternativa fra loro.
La prima è che il 2018 sia un anno ancora più noioso del
2017. Possibile, ma
molto improbabile.
La seconda è che si salga per inerzia ancora per qualche
tempo grazie ai
flussi di chi solo ora si è mette in contatto con il rialzo
azionario iniziato nel
2009 e poi si corregga.
Accade del resto un fatto curioso. Sulla Cnbc o su Bloomberg
Tv sfilano
ogni giorno gestori e strategist che
1) si dichiarano
molto ottimisti sulla possibilità di raggiungere quest’anno 2850-2900 e
2) si dicono certi che ci saranno correzioni verso
2500-2600.
Oggi, a 2800, siamo molto più vicini al limite superiore che
non a quello
inferiore. Se fossimo fredde macchine, di fronte a questi
numeri, in questo
momento venderemmo (naturalmente per ricomprare più avanti).
Poiché
siamo umani, e quindi estrapolativi, siamo invece propensi a
tenere e,
magari, a comprare ancora. È troppo bello e dolce essere
trasportati dal
rialzo, specialmente quando non è intervallato da fastidiose
correzioni.
Che cosa vogliamo dire? Che in un anno che si profila nel
complesso ancora
positivo ma più volatile bisogna guardarsi dentro e prendere
una decisione.
O si mette a fuoco il 31 dicembre 2018 e si decide
serenamente di rimanere
sostanzialmente fermi tutto l’anno oppure ci si attrezza per
un anno volatile.
Attrezzarsi significa a sua volta due cose. La prima è
dichiararsi disposti ad
aumentare la quota di azionario su ribasso (facile a dirsi,
ex ante, più difficile
a farsi se la correzione è causata, come probabile, da una
paura sui tassi
d’interesse o sulla crescita). La seconda, in alternativa, è
creare liquidità
adesso (o comunque nei primi mesi di quest’anno) per potere
reinvestirla su
livelli più convenienti.
Sono tutte alternative ragionevoli. L’importante è avere
consapevolezza e
dotarsi di una strategia.
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