mercoledì 21 marzo 2018

ALLORA SARKOZY, CHE C'E' ? NON RIDI PIU' ?

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Ricordate il sorriso di ironico compatimento tra Merkel e Sarkozy nei confronti di Berlusconi, allora premier dell'Italia ? 
Io sì, molto bene.  Quello più sardonico era quello dell'allora presidente francese, mentre la cancelliera sembrava anche un tantino imbarazzata. 
Del resto Sarkozy era uomo ruvido, di sole certezze, non avvezzo alla diplomazia. 
Anche straordinariamente disinvolto e avventato, come testimoniò la drammatica vicenda libica.
Fu lui, in passato amico di Gheddafi ( e che amico, se le accuse si riveleranno fondate), a decidere che era arrivato il momento di far cadere il rais, appoggiando la ribellione di Bengasi. 
Il caos libico, le conseguenze drammatiche anche per il (non) controllo dei flussi migratori, li abbiamo visti e li vediamo. I francesi magari un po' meno, capaci di incriminare una loro guardia alpina rea di aver soccorso dei profughi clandestini tra le nevi del passo del Monginevro ( https://ultimocamerlengo.blogspot.com/2018/03/salva-delle-vite-incriminato-per.html   ) .
Bene, da parecchio tempo la ruota è malamente girata per l'ex leader della destra gollista, che non fu rieletto al secondo mandato (perse nel 2012 con quell'ameba di Hollande, uno che nemmeno ci ha provato a ricandidarsi, nel 2017) , che ha provato a rientrare in gioco alle ultime primarie del centro destra, perdendo nettamente da Fillon, e ora con le accuse, da tempo formulate, di finanziamenti illeciti provenienti nientemeno che dal demone Gheddafi...
Gli è rimasta Carla Bruni, e devo dire che non ci avrei creduto.
Resta però che l'uomo non ride più...

LaStampa.it



FRANCIA, L’EX PRESIDENTE SARKOZY IN STATO DI FERMO.

L’accusa: “Finanziamenti illeciti dalla Libia”
Lo scrive il quotidiano Le Monde. «Interrogato per la campagna elettorale del 2007»



 



L’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, è in stato di fermo presso gli uffici della polizia giudiziaria di Nanterre, nelle periferie di Parigi. Lo riporta il quotidiano francese Le Monde. 

RISCHIA L’INCRIMINAZIONE 

Sarkozy è stato convocato per essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta sui possibili finanziamenti da parte della Libia alla campagna elettorale presidenziale che nel 2007 lo portò all’Eliseo. È la prima volta che viene interrogato su queste accuse, dopo l’apertura dell’inchiesta nel 2013. Lo stato di fermo può durare fino a 48 ore, dopodiché Sarkozy potrà essere presentato davanti al magistrato dove rischia l’incriminazione. 
  
INTERROGATO IL SUO FEDELISSIMO 

Anche l’ex ministro e fedelissimo di Sarkozy, Brice Hortefeux, è stato interrogato questa mattina. Hortefeux, precisano i media, è stato interrogato in libera audizione e contrariamente a Sarkozy non è in stato di fermo. 

L’INCHIESTA: SOSPETTE TANGENTI PER 5 MILIONI 

Nel 2012 il sito Mediapart aveva pubblicato documenti che parlavano di finanziamenti del leader libico Muammar Gheddafi alla corsa all’Eliseo di Sarkozy: ci sarebbero bustarelle per 5 milioni di euro in denaro contante, Un’accusa da lui sempre smentita. L’ex capo di Stato, che si è ritirato dalla vita politica dopo la sconfitta alle primarie del novembre 2016 del centrodestra, è stato già rinviato a giudizio per non aver rispettato le regole sul finanziamento della sua campagna elettorale del 2012, avendo speso circa 20 milioni in più rispetto al tetto dei 22,5 milioni consentiti per legge. 
  
L’UOMO-CHIAVE ARRESTATO A GENNAIO 

A gennaio era stato arrestato, all’aeroporto londinese di Heathrow, il 58enne uomo d’affari francese Alexandre Djouhri per un mandato di arresto internazionale emesso dalla Francia: sarebbe stato lui a fare da tramite per il denaro con cui l’ex leader libico Muammar Gheddafi avrebbe finanziato la campagna elettorale di Sarkozy del 2007, quando venne eletto presidente. L’udienza per l’estradizione inizierà il 17 aprile. Nel 2011 fu proprio la Francia di Nicolas Sarkozy a spingere per l’attacco alla Libia che avrebbe poi accelerato il rovesciamento del regime di Gheddafi.
  
IL PREMIER: “NON COMMENTO” 

Il premier francese Edouard Philippe, intervistato questa mattina dai media francesi, ha detto di non voler fare «alcun commento» sul fermo di Sarkozy ma ha evocato una «relazione intrisa di rispetto». 

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