domenica 25 marzo 2012

MAURIZIO BORTOLETTI: UNO SCONOSCIUTO CAPACE. TROVARNE ALTRI?

MAURIZIO BORTOLETTI 
A suo tempo avevo accennato alla storia del Colonnello dei Carabinieri . Maurizio Bortoletti, "prestato" (in realtà come "commissario" ) alla ASL di Salerno...
Sul tema ritorna da par suo Davide Giacalone, che sottolinea come la nostra sanità ha un buon livello, anche ottimo, a livello di capacità e serietà individuali, ma pessimo a quello organizzativo (e questo sia per incapacità che per corruttela).
Non si tratta di mali insuperabili, se invece di uomini di prestigio ma poco capaci nel posto giusto vengono messe persone sconosciute ma abili e decise.
Maurizio Bortoletti è uno di questi
Buona Lettura

Risanare la sanità
La sanità italiana è buona, l’amministrazione sanitaria no. In quanto a speranza di vita, quindi anche a bravura dei medici e prestazioni sanitarie, siamo fra i migliori. In quanto a conti fra i peggiori. Meglio non dimenticare che non esiste più un sistema sanitario nazionale e che cinque regioni sono commissariate e dieci costrette a piani di rientro. Come dire: i malati guariscono, ma la sanità s’ammala. La cura c’è: la Bortoletti version. Maurizio Bortoletti, colonnello dei carabinieri, giovane e dall’aria mite, è stato nominato commissario straordinario all’Asl di Salerno, con risultati davvero interessanti. Quel che segue può essere letto con divertimento e con speranza. Meglio aggiungere un po’ di rabbia.
L’Asl Napoli 1 annega oggi come Salerno un anno anno fa: farmacisti e  case di cura private non pagate dal 2009, assenza di un piano di rientro e di prospettive, infrastrutture allo sfascio, apparecchiature elettromedicali ferme agli anni ottanta (se va bene). L’Asl di Salerno è immensa: fatturato 1,6 miliardi di euro, 1,7 miliardi di perdita (iscritta a bilancio 31 dicembre 2010), perdita corrente complessiva superiore ai 600 milioni di euro, 9 mila dipendenti, 14 ospedali, 13 distretti, un milione di cittadini-clienti.
Questo bel quadretto s’accompagnava a: 1. caos amministrativo (nel 2010 ci sono 625 rilievi del collegio sindacale, non riscontrati, centinaia di delibere inviate alla Corte dei conti e la soppressione del controllo di gestione); 2. apparecchiature elettromedicali non inventariate; 3. situazione infrastrutturale drammatica, con la due diligence (investigazione amministrativa), avviata dopo la chiusura delle sale operatorie di Scafati, che ha stimato in 108 milioni di euro gli interventi immediatamente necessari e con tutti gli ospedali, tranne uno, non in regola con le normative vigenti; 4. sanatorie sistematiche di situazioni di fatto dopo la scadenza di contratti e delle proroghe per servizi essenziali; 5. apparecchiature acquisite da anni e abbandonate imballate o non collaudate o non regolarizzate.
La Bortoletti version porta, in pochi mesi, questi risultati: a. raggiunto l’equilibrio operativo; b. effettuati investimenti, i primi da anni, in infrastrutture e apparecchiature elettromedicali, per circa 8 milioni di euro complessivi; c. pagati regolarmente i fornitori della sanità privata, azzerando il contenzioso che prima gravava per 2 mila nuove procedure al mese e che era costato nel 2010 la cifra di 75 milioni di euro (soldi pubblici che andavano agli avvocati dei privati, cui è stato proposto: voi non fate azioni e noi usiamo quei soldi per pagare le aziende); d. pagati regolarmente, su base trimestrale, i fornitori, e su base mensile quelli che erogano servizi indifferibili e che vivono di rimborsi (118 e dialisi).
Come ha fatto? Non abbandonandosi all’imposizione draconiana della legalità e senza tagli lineari (non è etico penalizzare ancora chi già vive una situazione disperata). Praticando una piena condivisione con i sindaci, interpreti delle esigenze territoriali. Accompagnando e rassicurando i dirigenti, che non erano abituati alla responsabilità, avviando così una rialfabetizzazione dell’Azienda (sono state restituite ai dirigenti proponenti 382 delibere da correggere nei 9 mesi). Chiudendo il bancomat senza plafond e i rubinetti degli sprechi (concentrando gli sforzi sugli sprechi più grandi e non sui più facili e più facili da usare per la propaganda). Valorizzando il criterio gestionale del “buon padre di famiglia” da parte di tutti i dirigenti (esame consumi/magazzino), e usando la spending review per asciugare le procedure di spesa, come per la valorizzazione e rotazione del magazzino. Centralizzando progressivamente i processi di acquisto, con trasparenza totale. C’è riuscito, insomma, usando il buon senso e aprendo gli occhi.
E neanche ci voleva una vista particolare. Del materiale utile a ostetricia e ginecologia, in ottimo stato, è stato scoperto in un presidio, grazie a un ex dirigente medico in pensione che si occupa di volontariato e che era andato a verificare se vi era materiale fuori uso, da spedire in Africa. Il reparto era stato chiuso e trasferito in un altro presidio e lì erano rimasti: 2 incubatrici, un ecocardiografo, 2 aspiratori medico chirurgici, 2 cardiotocografi, 2 letti da parto, una fonte luminosa, un monitor.
In un sotterraneo abbandonato viene scoperta un’apparecchiatura radiologica trocostratigrafo con teleradiografo, dono degli australiani negli anni novanta dopo il terremoto, inutilizzata a causa del mancato stanziamento di circa 16 mila euro per installazione e sistemi di sicurezza per la stanza, recuperata in venti giorni e messa a disposizione.
Una società di leasing scrive al commissario, chiedendo che intenzioni abbiano per apparecchiature della cardiologia consegnate cinque anni prima e in attesa di collaudo. Si va a cercare e tutto era ancora imballato. Scoperto anche un defibrillatore imballato da anni, perché c’è stato un errore nell’ordine al momento dell’acquisto e mancavano batteria e piastre.
Dalle scoperte ai miracoli: un sindacalista segnala che la moglie aveva prenotato una mammografia, con 90 giorni di attesa. Chiamato il direttore del presidio, utilizzata la piena capacità operativa del reparto, messo il citato direttore a telefonare alle pazienti per riconvocarle, si è ridotta la lista di attesa a 4 giorni.
Mi fermo per ragioni di spazio, ma l’aneddotica è senza fine. Come la rabbia che prende all’idea che tutto questo sia stato possibile e che sia stato così “semplice” rimediare. Posto che Bortoletti è in scadenza è che non lo hanno minimamente aiutato, forse sarebbe il caso di chiamarlo a continuare. Per l’Italia, mica solo per Salerno.

2 commenti:

  1. Alla fine saranno TAGLI LINEARI, perché la formula delle minori uscite uguali per tutti finora è quella che ha dato i maggiori risultati.

    Maurizio Bortoletti, colonnello dei carabinieri, ci ha dimostrato che i soldi in sanità bastano e avanzano (è il caso di questa ASL riportata all'equilibrio operativo, non risanata, non ristrutturata, ma riportata all'equilibrio tra spese e trasferimenti regionali, dopo che per anni si sono persi correntemente centinaia di migliaia di euro al giorno) e che di spazio per tagliare le cd. rendite - in questo settore, almeno, ma verosimilmente, anche in altri - di cui parla il nostro Premier Matteo Renzi, ce n'è in abbondanza, senza dover aumentare le tasse, senza dover applicare ancora tagli lineari, senza prolungare il blocco degli stipendi, SENZA ….

    Per il CORSERA di oggi, 8 settembre 2014, i ministeri si preparano alla dieta del 3% con una riduzione di spesa per 7 miliardi per dar corpo ai 20 miliardi di euro di taglio della spesa pubblica promessi sempre dal Premier per il 2015.

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  2. Caro Presidente Renzi, nel “pianeta sanità” ci sono ben più di 3 miliardi da risparmiare.

    Esiste un caso che rende con immediatezza a Tutti Noi, non a un esperto della materia, quante e quali siano le RENDITE di posizione all’interno del “mondo sanità” e, quindi, quale dimensione abbiano gli SPRECHI da tagliare senza togliere nulla ai cittadini.

    E’ il cd. modello Salerno, come lo ha definito Confindustria Sanità: un Colonnello dei Carabinieri, Maurizio Bortoletti, nominato commissario straordinario di questa ASL, che fatturava 1,6 miliardi di euro (cioè l’1,7% della spesa nazionale) e che perdeva correntemente, da anni, oltre 700 mila euro al giorno, cioè 500 euro al minuto o, se si preferisce, 250 milioni di euro ogni anno, la ha riportata all’EQUILIBRIO OPERATIVO in 18 mesi.

    Con un calcolo approssimativo, considerando una quota parte del “buco” chiuso dal colonnello, su scala nazionale sarebbero 5, forse 6, probabilmente 7, verosimilmente 8 miliardi di euro all’anno facilmente risparmiabili, senza che cambi nulla per ciascuno di Noi, mentre cambia ovviamente qualcosa per quei BENEFICIARI che fino ad oggi hanno lucrato quella rendita di posizione.

    UNICO CASO DI SPENDING REVIEW praticata e riuscita invece che parlata - SENZA risorse aggiuntive, SENZA tagli lineari, a legislazione invariata, SENZA chiudere nulla (un ospedale è stato chiuso dal NAS per le precarie condizioni pochi giorni dopo il suo arrivo), MA RISTRUTTURANDO I COSTI – quella dell’ASL di Salerno è stata tanto raccontata dai media nazionali, quanto ignorata dagli addetti ai lavori, nonostante una assunzione in diretta fatta dal Ministro Lorenzin a Porta a Porta:
    • http://www.portaaporta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-ade97cb8-1ad6-4b66-8b0d-81441a7d629d.html
    • http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/24mattino/2012-05-10/sprechi-ditalia-193016.php?idpuntata=gSLA9171&date=2012-05-10
    • http://italia.panorama.it/Il-carabiniere-che-risana-l-Asl-piu-indebitata-d-Italia-cosi-arresto-gli-sprechi
    • http://www.ilgiornale.it/news/interni/carabiniere-che-ha-sanato-pi-incredibile-asl-ditalia-829877.html
    • http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1775183&codiciTestate=1
    • http://www.italiaoggi.it/giornali/preview_giornali.asp?id=1775045&codiciTestate=1&sez=edicMF
    • http://95.110.252.214/VoloData/GetData/Default.ashx?param=YmxvYmhhc2g9RUI0RUU0MDBBM0JDQkEyM0FGNDMxMUY5RDk2N0ZGRkM3RDM0NzRGOEU0ODdDOTJBNUIxMjAyODA5ODgzMjhDOSZ0eXBlPVBERg%3D%3D
    • http://www.ceccodottipuntocom.com/2012/05/sprecopoli.html
    e molte altre.

    I “beneficiari” si contrapporranno, caro Presidente Renzi, in ogni modo e con ogni mezzo, come hanno fatto con il Colonnello Bortoletti, denunciato, minacciato, accusato, diffidato in un assordante silenzio istituzionale, lasciandolo solo a risanare una ASL che aveva accumulato un debito iscritto a bilancio di 1,6 miliardi di euro, 600 milioni dei quali – come potrà e potrete leggere - negli ultimi 27 mesi.
    Buon lavoro, caro presidente Renzi. Speriamo bene.

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