sabato 6 agosto 2011

MOLTI I CHIAMATI, POCHI GLI ELETTI . . . GESU' NON AVEVA VISITATO IL SUD...

A settembre 60.000 neodiplomati si contenderanno i 9.000 posti disponibili per la facoltà di medicina (1 posto conteso tra 15 concorrenti di media, se non sbaglio i calcoli).
Io sono assolutamente favorevole a questa misura, con buona pace delle persone che osteggiano il numero chiuso. Ce ne sono tantissime sia tra quelli che vorrebbero potersi iscrivere ovunque a dispetto di qualsiasi reale prospettiva di lavoro, confidando, i più , in papà e/o qualche santo che il genitore - magari avversato fino a quel momento ma alla bisogna molto comodo - potrà scomodare, e gli altri, illusi, che "In qualche modo poi si farà", sia tra quelli che pensano che nessun limite debba mai essere posto - nemmeno quello della verifica delle competenze e delle attitudini - tanto poi ci sarà il mercato a fare la selezione...
Allucinante qualche tempo fa la notizia che un laureato in lettere, mai divenuto di ruolo, aveva fatto causa allo Stato per il risarcimento dei danni dovuti ad una "vita precaria", condotta tra una supplenza e un'altra...
Ma quando le CLASS ACTION contro questi ostinati che non contenti di aver portato in giro per le classi la loro frustrazione si congedano con il colpo di coda finale di una bella azione giudiziaria (che comunque ha un costo pubblico ovvio...mica che la giustizia si paga col contributo unificato chiesto al singolo cittadino) , che suona un po' come l'ultima cartuccia , mai però criticamente rivolta contro se stessi e la propria dabbenaggine?
Tornando al numero chiuso, a medicina è già un po' che funziona e il risultato è che non si sente più la litania dei tantissimi giovani medici a spasso. Anzi si pensa che tra un po' forse ce ne sarà carenza.
Prima o poi, a dispetto di alcune persone ascoltate di recente, il numero chiuso arriverà anche a Giurisprudenza, e magari anche in quel campo tra 20 anni il numero degli avvocati sarà tornato quello di paesi normali, e la preparazione di questi ultimi ma anche dei giudici avrà ripreso livelli di buona decenza se non di eccellenza.

Cambiando argomento ma restando nell'ambito della formazione culturale, accenno alla lettera che un Preside di un Liceo veneto ha scritto al suo collega di un Liceo calabrese che ha visto ben 20 studenti diplomati con 100/100 (in quello veneto mi sembra fossero stati tre a prendere il massimo dei voti), chiedendo che gli fossero inviati non so quali carte volte a desumere i criteri di valutazione applicati dalle commissioni esaminatrici.
Non è un caso isolato quello di studenti eccellenti al sud, Calabria in primis, rispetto al nord...
I diplomati sono di più ma soprattutto i voti LIEVITANO.
Peccato che quando invece gli studenti delle stesse regioni vengono sottoposti ad esami di valutazione uniformi, forniti dalla OCSE, oppure ai famigerati  test INVALSI, le percentuali si rovesciano : quelli più bravi stanno a nord...
Questa cosa mi fa sorridere e mi ricorda dei tempi, non remoti, in cui al momento dell'esame di abilitazione da avvocato (allora procuratore legale), c'era la "transumanza" degli aspiranti da tutte le regioni italiane verso le mitiche sedi di Cosenza, Reggio, Catanzaro....
Quando feci l'esame, nel 1986, a Roma - dov'ero rimasto...troppo pigro per andare così lontano - passammo l'esame in 10 su 100, a Milano la percentuale scendeva al 7%,  credo l'8 o il 9% a Torino.
Nei paradisi calabresi si veleggiava intorno al 96%.......
Da qualche anno almeno questo scandalo è finito e contro la transumanza sono stati adottati provvedimenti sufficientemente efficaci.
MA le percentuali sono rimaste le stesse. Molto severe al nord, abbastanza al centro, ma i più bravi restano quelli che fanno l'esame in Calabria con percentuali di abilitazione bulgare!
Sicuramente sono i colori e i profumi di quel mare stupendo a stimolare i neuroni!

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