Nel leggere come negli Stati Uniti si realizzino ricerche scientifiche su praticamente TUTTO, mi viene da chiedermi, specie in questi periodi di critica alla spesa pubblica, chi è che le PAGA.
Perché , ancorché quasi spesso suscitano curiosità, chi spenderebbe soldi per sapere se gli introversi sono più felici o meno degli estroversi ? Ai miei nonni adorati - lei casalinga e capace di crescere 4 figli e poi 5 nipoti , lui dignitosissimo impiegato della STEFER , l'azienda del trasporto pubblico romano nel dopoguerra - no davvero .
Invece negli USA l'hanno fatta. Qualcuno l'avrà commissionata, qualcun altro l'avrà pagata. Speriamo fosse un riccone californiano con il mega yacht a Portocervo....
Ciò premesso, vediamo cosa dice questa perdibile ricerca durata "decenni" !!!!!.
Allora, in primo luogo , sul piano del calore umano gli Introversi non sono poi così sgradevoli . Non lasciano che gli altri violino i loro confini ma a loro volta non sono affatto invadenti, e quindi non rompono.
Secondo : non sono socievoli, ovviamente, però questo li ha fatti allenare con la solitudine e quindi, quando sono costretti a stare da soli, non danno da matto come tutti gli "estroversi" ( e qui in effetti guadagnano 100.000 punti !, che palle i malati di solitudine , cominciano da bambini, con l'incapacità di giocare anche da soli !!).
Terzo : non sono assertivi e si pongono defilati ma questo, specie nel medio termine, li fa preferire ai malati di protagonismo che magari ti esaltano una serata ma che alla lunga....
Quarto : non sono iper attivi ma dei Diesel , che si muovono con cautela, e quindi con meno velocità ma anche meno gaffes e, diciamolo, meno idiozie degli estroversi.
Quinto : non sono campioni nella ricerca delle Forti Emozioni...e magari proprio per questo sono compagni di vita e di lavoro meno stressanti.
Sesto : non sono bravi nell'esprimere le loro emozioni (positive dice la ricerca, come allegria, felicità, ma anche negative aggiungerei) però pare che siano capaci di essere felici ( e tristi) come chiunque altro. Solo, commentava argutamente Maria Luisa Rodotà dalla quale ho preso queste notizie, fanno meno rumore.
Gli autori di questa ricerca commentavano poi criticamente i media che evidenziamo gli effetti negativi dell'introversione e la equiparano ad ansie e fobie sociali. Sottovalutando gli effetti imbarazzanti dell'estroversione contemporanea.
Avete presente quelli che su FB mettono miliardi di foto , fanno rivelazioni personali, dichiarazioni d'amore, insulti, riflessioni più o meno demenziali che vanno sotto il nome di over sharing, condivisione esagerata di QUALUNQUE cosa (Dio !! quelli del Buona giornata, buona notte, domani vado qua, oggi torna da la.....)?
Ecco, gli introversi non lo fanno, e poi mentono anche meno.....
La sintesi della ricerca finisce qui e francamente oserei dire che un'attenta osservazione unita ad una volenterosa riflessione poteva portare alle stesse considerazioni. Ma vuoi mettere la patente scientifica della cosa ?
A me peraltro sembra che ci si muova un po' per estremi, o meglio si prende un introverso "normale", un timido più che una persona proprio chiusa, e lo si paragona invece ad un epilettico ( o a quelli iperattivi nevrotici) più che un estroverso.
Perché signori miei, e lo dice uno che ha sempre avuto un debole per le "timide" (i silenzi li puoi riempire di quello che vuoi, con quelle che parlano le fantasie sono meno facili...) , passatecelo voi il tempo con qualcuno a cui 8 volte su dieci devi riempire i silenzi, che spesso non ha iniziative, che sta bene in mezzo agli altri ma non saprebbe mai organizzare non dico un "evento" ma una merenda....
Insomma l'elogio dell'introversia mi sembra esagerato. Così come lo era e lo sarebbe la condanna.
Sono Caratteristiche. E la mediocritas aristotelica - che per lui era la banale "via di mezzo" - resta da preferire.
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