sabato 8 ottobre 2011

E ADESSO SI AZZANNANO TRA DI LORO...: PM CONTRO

ANTONIO LAUDATI
Veleni in procura e tra procure.
Non sono cose nuove. Ricordo i veleni di Palermo, la calunnie su Falcone, i "corvi" che scrivevano lettere anonime.....
Adesso però mi sembra che sia peggio....
Leggete un po' qui...quanti veleni a Bari e dintorni....
Nelle inchieste su Tarantini e sulla sanità pugliese sono stati commessi «gravi errori». Come la perquisizione nella casa dell'imprenditore che «bruciò» «l'intercettazione del secolo», quella di «Tarantini su Berlusconi». È quanto ha detto il procuratore di Bari Antonio Laudati il 22 settembre scorso al Csm. Il procuratore Laudati il 22 settembre scorso davanti al Csm aveva detto di sentirsi un «capro espiatorio». E si è definito vittima di accuse «false e calunniose» da parte dell'ex sostituto del suo ufficio Giuseppe Scelsi e del colonnello della Guardia di Finanza Salvatore Paglino, che si riferiscono alla riunione informale sulle inchieste Tarantini che Laudati avrebbe tenuto prima di insediarsi nell'incarico di procuratore di Bari e nella quale si sarebbe presentato come «uomo di Alfano». «Ritengo di essere stato vittima - ha detto - di un'operazione dietrologica. E se un giorno la procura di Lecce o chiunque dimostrerà che veramente la riunione è andata come dicono Scelsi o Paglino, per favore nel mio interesse mandatemi in manicomio perché evidentemente ho perso il senno».
 LE ACCUSE DI LAUDATI - Nel criticare l'operato dei colleghi, il Procuratore barese è entrato nello specifico delle inchieste in corso, contestando i metodi di indagine: «Ci sono dei pm i quali fanno una vagonata di intercettazioni telefoniche, provvedimenti raffazzonati, divulgazione di atti, processi che non si sa se, come, quando...». Parole lette da qualcuno dei presenti come una bocciatura del lavoro della Procura di Napoli, che ha avviato le indagini sul presunto ricatto ordito da Tarantini con Valter Lavitola ai danni del premier. Ma dopo che il numero uno dei pm napoletani, Giovandomenico Lepore, è intervenuto per definire incomprensibile un simile riferimento, lo stesso Laudati ha diramato una nota per smentire: «Nel corso della mia audizione al Csm non ho mai fatto riferimento alla procura di Napoli. Ho solo risposto a domande che riguardavano l'inchiesta di Bari».
LA PROCURA SPACCATA - «Non c'è mai stata una «polizia parallela», ha aggiunto Laudati replicando
alle accuse del magistrato Giuseppe Scelsi, ora passato alla Procura Generale, e di Salvatore Paglino, il colonnello della Finanza che fu arrestato su iniziativa di due pm fedelissimi di Laudati: «Una «struttura che faceva controlli sui sostituti, che faceva pedinamenti, che faceva intercettazioni abusive», l'aveva definita Scelsi.
Ma per Laudati era tutt'altro: «Quegli ufficiali hanno semplicemente aiutato il lavoro dei sostituti e hanno consentito a me di svolgere il mio ruolo di coordinamento come procuratore». Raccontando degli «errori gravi che erano stati commessi nella conduzione delle indagini», il procuratore ha riferito di averli voluti «coprire» «per consentire a delle indagini importantissime a cui tutta l'Italia presta attenzione di andare avanti». «Ho cercato di raddrizzare una barca che affondava e di portarla gloriosamente in porto. Ho sacrificato me stesso per tutelare la qualità delle indagini e il nome della procura di Bari e sto pagando adesso questo; se tornassi indietro - ha detto ancora Laudati - me ne andrei a fare il sostituto della procura nazionale antimafia per tutta la vita».
Bello no ?.........

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