sabato 19 novembre 2011

.....E LE STELLE STANNO A GUARDARE

Syria Damascus Douma Protests 2011 - 22.jpg
MANIFESTAZIONE A DUMA, SIRIA 
Non farò molti contatti con questo articolo ma la questione della Siria mi sta a cuore. Me ne sono chiesto i motivi, visto che non è un paese che ci "azzecchi" poi molto con l'Italia e mi sono dato tre risposte:
1) Perché, avendo simpatia per Israele e il suo popolo, non mi è mai piaciuta l'ostilità Siriana e l'appoggio dato da questo paese agli Hezbollah che tormentano il Libano e da lì i confini israeliani.  Anche se le cose negli ultimi anni erano un po' migliorate, l'ambiguità (doppio-giochismo?) di Assad non l'apprezzo, sia pure sapendo che per Israele, oggi, il dittatore siriano sembra  il minore dei mali
2) Perché ho il piacere di conoscere personalmente lo scopritore di Ebla, città del 2000 avanti Cristo, vicino ad Aleppo. Professore Universitario, accedemico dei lincei, Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, anche titolare dell'equivalente onorificenza francese , uomo di cultura letteraria e storica (Antica soprattutto) e, naturalmente, comunista (anche se ha diligentemente seguito le evoluzioni del suo partito, facendosi tutta la trafila: PCI, PDS, DS, riponendo fiducia nel pensiero dell'uomo politico italiano da lui più stimato , Massimo D'Alema). Bene, nelle pacate discussioni avute con il professore, l'argomento della Siria è spinoso, e affrontato una volta, abbiamo pensato bene di non farlo più. Del resto, difficile non alterarsi con chi ti risponde che in Siria " è in corso un piano di destabilizzazione favorito dalle potenze straniere...", proprio come la peggiore propaganda dittatoriale, con tanto di puntini di sospensione che  l'ascoltatore deve riempire con i nomi di USA e Israele... A distanza di 4 mesi credo che il Professore, che è , pur nella sua faziosità e partigianeria, persona onesta e sicuramente non contenta dei massacri di gente inerme, si sia un po' ricreduto, ma l'argomento , ripeto, è divenuto tabù per evitare polemiche troppo aspre.
Situazione delle proteste in Siria 
3) Il doppio pesismo occidentale, sempre presente, ma che nella fattispecie, probabilmente per motivi di sfortuna cronologica, è esploso in maniera accecante. Come infatti non provare il voltastomaco nel vedere l'occidente intervenire in Libia per "salvaguardare le popolazioni civili", di fatto dichiarando guerra a Ghedddafi e rovesciandone il regime che MAI, nemmeno in 100 anni, per quello che si è visto, i ribelli, poi chiamati rivoluzionari, sarebbero riusciti ad abbattere, e restare sostanzialmente a guardare mentre in Siria Assad usa ormai l'esercito e i carri armati per cercare di contenere le opposizioni di città come Hama , Oms, ma ormai tante altre del paese arabo? Quando l'aviazione della Nato ha iniziato le sue missioni, la repressione di Gheddafi non era nemmeno scattata. Nessun avvertimento al Rais, nessun ultimatum se non quello di togliere le tende o cadere (come poi è stato). Ad Assad i cartellini gialli ormai non si contano, sia pure mai con patente ONU per il voto contrario di Cina e Russia che con gli amici di ieri e di oggi si comportano sempre con grande indulgenza, specie sui temi dei diritti civili e politici. In Libia per "proteggere le popolazioni civili" si sono bombardate Tripoli, Sirte. Si temeva il brutale omicidio degli oppositori del regime, si è chiuso gli occhi contro le esecuzioni dei lealisti, per non parlare dell'uccisione truculenta dei Gheddafi.
In Siria i morti sono 3.500, da marzo.
Io non mi ritengo un ingenuo, e nemmeno un idealista. Appassionato di Storia, vedo come l'Obiettivo è sempre stato quello che conta, il Fine, dicevano i nostri politologi rinascimentali (Guicciardini, assai più di Machiavelli). E col tempo, la necessità mediatica di "giustificare" questo fine, problema prima assai minore per i potenti, i "principi", ha portato a queste fole propagandistiche.
In Libia, il popolo di Bengasi da salvaguardare. Sfiga ha voluto che poco dopo ce ne fossero altri di civili da proteggere, quelli di Hama, di Daraa, di Latakia, di Homs, che invece sono stati lasciati a se stessi.
 Detto dell'ipocrisia di Europa e USA, vediamo come però ad Assad le cose, pare, si stiano mettendo  male, perché sono i paesi arabi e vicini  che si sono stancati della mattanza. La più decisa è la Turchia , un tempo in ottimi rapporti con la Siria e ora invece chiaramente ostile, tanto da dare asilo non solo a tanti profughi civili siriani che fuggono dal paese e dalla repressione, ma anche a disertori dell'esercito che pare stiano organizzando un vero e proprio esercito ribelle (per ora si chiama così, se poi vincerà allora sarà Forza di liberazione) , armato da Ankara e non solo. La Lega Araba ha dato un ultimatum ad Assad che scade oggi. Se il leader siriano non cede sul piano delle riforme, non cessa le azioni di oppressione della protesta (ma ormai vera e propria rivolta in alcune zone), sarà sospeso dalla Lega. Di fatto, isolato, scomunicato.
Per molti, questo sarebbe un passo importante verso la sua caduta, e infatti Assad teme questa sanzione e sta trattando per evitarla.
Vedremo.
Intanto una settimana fa, nell'organizzare "manifestazioni spontanee" a favore del regime, conclusesi in alcuni casi con assalti alle ambasciate dei paesi severi con Damasco, dei ragazzi adolescenti (uno di 14 anni, la sua foto è comparsa sui giornali, grazie alle immagini trasmesse tramite cellulare) sono stati uccisi a sangue freddo perché si erano rifiutati di obbedire all'"invito".
L'Occidente protesta, certo, e resta a guardare.
Come le stelle del romanzo di Cronin.
Noi occidentali ce li scegliamo i "buoni da salvare". Mica sono tutti uguali.

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