venerdì 18 novembre 2011

L'EUROPA UNITA HA UN PADRONE, ANZI UNA IMPERATRICE

Fugnoli è un esperto di economia che ha il pregio di parlare in modo chiaro e suggestivo. Per questo motivo spesso lo "ospito" sul Camerlengo, anche sapendo dello scarso appeal che gli argomenti strettamente economici hanno sulla maggior parte delle persone e dei lettori.
Stavolta però credo che il suo articolo piacerà di più, perché il "nostro" ha perso un pochino la pazienza e dice dell'Europa, e della Germania, cose che ormai iniziano a pensare in tanti.
Solo che lui le dice meglio...
Buona Lettura (evidenziati i passaggi per me più significativi).

L'ULTIMA IMPERATRICE  

E’ dai tempi delle grandi monarchie idrauliche della Mesopotamia e della Cina che si è iniziato a regolare i fiumi. E’ anche da quei tempi che le inondazioni sono sempre più violente. Quando infatti un fiume ha tanti punti di sfogo, come è tipicamente prima degli interventi umani, l’uscita dall’alveo è frequente ma è anche diffusa. Quando all’opposto il fiume è completamente regolato, i disastri sono rari, ma concentrati nello spazio e molto più gravi.
MARIA TERESA IMPERATRICE D'AUSTRIA
Più un sistema regolato è complesso e privo di ridondanze più tende a un certo punto a collassare su se stesso. Per evitare l’implosione il sistema produce spontaneamente, quasi istintivamente, una o più valvole di sfogo in cui le sue regole sono attenuate o sospese. Anche gli stati nazionali più trasparenti e fondati sulla certezza del diritto si dotano di zone grigie  per gli arcana imperii. James Bond ha licenza di uccidere e salva la Corona.
Gli Stati Uniti hanno una costituzione di poche paginette, 8 articoli e 27 emendamenti. Le disposizioni sono spesso così generiche da essere tuttora perfettamente funzionanti. L’Europa, kantianamente innamorata delle regole, ha provato a darsi una costituzione di 884 pagine e il risultato è che non è nemmeno riuscita ad approvarla.
L’acquis communautaire, l’insieme delle norme che regolano l’Unione, avrebbe potuto ispirare un racconto di Jorge Luis Borges, con un protagonista che inizia fin da bambino a studiarlo pur sapendo che non arriverà mai alla fine, perché la produzione di nuove regole è più veloce della sua capacità di lettura.
Soffocata dalle sue regole e ormai incapace di decidere su qualcosa che non sia la forma di una pizza e la lunghezza di un cetriolo, l’Europa sta consegnando il potere di ultima istanza (quello vero) al direttorio franco-tedesco e al potere discrezionale della Bce di tenere in vita gli stati dell’Eurozona.
Il direttorio franco-tedesco è un organismo non previsto dai trattati in cui la signora Merkel spiega a Sarkozy quello che dovrà dire in conferenza stampa e Sarkozy ottiene in cambio qualche concessione per la Francia. Il Consiglio Europeo e l’Eurogruppo ratificano le decisioni della signora Merkel senza cambiarne una virgola. La differenza con il Soviet Supremo è che non c’è la standing ovation.
La signora Merkel detiene quindi il potere legislativo europeo. Il potere esecutivo la signora Merkel lo detiene indirettamente e lo esercita attraverso la Banca centrale europea. Il board della Bce è naturalmente formato da persone di grande valore, ma quello che Draghi chiama il remit, ovvero l’ambito d’azione, è quello delle regole scritte e soprattutto non scritte stabilite dalla Germania.
Questa è la costituzione materiale dell’Europa. Una monarchia assoluta in cui non c’è violenza e tutto è consensuale. Non è la Merkel a prevaricare, sono semplicemente spariti tutti gli altri.
La signora Merkel è abbastanza soddisfatta di come stanno andando le cose. La Grecia è stato uno spiacevole incidente, ma l’Italia e la Spagna stanno velocemente mettendosi in regola. Irlanda e Portogallo hanno accettato da tempo di soffrire e si stanno comportando bene. La Francia cerca di darsi un tono e passa da una manovrina all’altra. Ne dovrà fare tante, pensa la signora Merkel, ma basterà fare leva sul suo orgoglio. Alla fine, grazie allo spread, anche i francesi andranno in pensione a 67 anni.
La signora Merkel è leggermente preoccupata, ma non tanto, dalla recessione in cui è entrata l’Europa meridionale. L’Italia pagherà il prezzo più alto, con una contrazione del Pil dell’uno per cento e forse anche di più. Compreranno meno automobili tedesche, pensa la Merkel, ma reggeranno loro e reggeremo noi. La Spagna avrà una nuova maggioranza, fiscalmente rigorosa. Se gli spagnoli, con il 21 per cento di disoccupati, si scelgono un governo che taglierà la spesa pubblica e sono contenti, allora anche noi tedeschi siamo contenti. E poi insomma, che non si sappia troppo in giro, ma la Spagna, come nota maliziosamente Junker, ha meno debito della Germania.
La signora Merkel sa di avere usato la mano pesante con l’Italia. Svuotare di senso i Cds (stabilire cioè che la ristrutturazione del debito greco non è un default e non fa quindi scattare la copertura assicurativa dei Cds) ha indotto le banche francesi e tedesche, che avevano Btp assicurati da Cds, a vendere i titoli italiani. Anche la regola caduta dal cielo, quella di valutare improvvisamente a prezzi di mercato i titoli italiani che fino al giorno prima potevano stare a bilancio a 100 (o al costo) ha accelerato il fuggi fuggi.
Il rubinetto che da luglio allaga il mercato di Btp rimarrà quindi aperto ancora almeno un paio di mesi se le banche francesi e tedesche continueranno a vendere al ritmo delle ultime settimane. Lo spread, per forza di cose, non calerà molto.
La signora Merkel, consigliata da Schauble, aveva pensato di dare un aiuto all’Italia (che dovrà sopportare tasse, tagli, recessione, spread e molte prediche in un colpo solo) potenziando l’Efsf. Deciso in luglio, approvato ai primi di ottobre dai 17 parlamenti europei, visionato dalla Corte costituzionale tedesca (che funge ormai da corte suprema europea), approvato solennemente dal Consiglio europeo, l’Efsf 2.0 a leva controllata è stato visto l’ultima volta la sera del 27 ottobre a Bruxelles. Da allora nessuno ne ha notizia. Il governo slovacco si è sacrificato per lui (la signora Radicova ha dovuto dimettersi), sembrava della massima urgenza approvarlo, questione di vita o di morte. Ed ecco che è sparito.
E’ successo probabilmente che la signora Merkel si è resa conto che combattere le guerre stellari contro i mercati con un tram (l’Efsf dovrebbe chiedere il permesso al Bundestag e alla Corte costituzionale tedesca anche per ordinare un caffè) è impossibile. L’Efsf 2.0 potrà entrare in funzione più avanti, quando le banche francesi e tedesche avranno finito di vendere i loro Btp e la situazione sarà tornata più calma.
Per il momento è meglio utilizzare la Bce, che sta all’Efsf come la Delta Force sta alla bocciofila del circolo dei veterani. Nell’Europa delle regole la Bce agisce con la massima discrezionalità e fa quello che vuole. La Bce parla e scrive in inglese ma pensa in tedesco e la signora Merkel è molto tranquilla e la lascia lavorare.
DOWAGER CIXI ULTIMA IMPERATRICE CINESE 
La Bce è spesso descritta come il parente povero della Fed. E’ così in tempi normali, ma nello stato d’eccezione vigente i suoi poteri sono enormi. La Bce regola il flusso nella flebo che tiene in vita un numero crescente di paesi ed è in grado di condizionarne le scelte politiche. Bernanke non osa nemmeno sognare un potere simile e in più deve fronteggiare un dissenso interno che ogni giorno lo critica dai giornali e dalle televisioni. Lo stesso accade nella Bank of England e perfino nel consensuale Giappone.
Si dice in questo periodo che l’euro salterà se non si trasforma la Bce in prestatore di ultima istanza o se non si adotterà una tesoreria europea unificata che emetta eurobond. La signora Merkel, che a scanso di equivoci ribadisce la sua posizione ogni mezz’ora, dice no alla prima ipotesi e ni alla seconda.
Nella modifica dei trattati europei che la signora Merkel sta scrivendo (tutto a lei tocca fare) è molto difficile che vengano cambiate le regole della Bce. In compenso già dal 9 dicembre verrà tracciato il percorso verso l’approvazione preventiva centralizzata dei bilanci nazionali che potrà includere, a regime, l’emissione unificata di eurobond. La Merkel conta molto su questo effetto annuncio, teoricamente di portata storica ma con valuta differita, per calmare i mercati. Vedremo.
Nel frattempo la Bce continuerà a negare di essere prestatore di ultima istanza, continuerà ad affermare che non andrà avanti all’infinito a comprare Btp e continuerà a comprarli.


2 commenti:

  1. Sapevo che questo lo avresti pubblicato.....tu la Merkel l'hai sempre descritta cosi! Gianluca R.

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  2. ;) Grazie Gianluca. Fugnoli non ho ancora capito se sia bravo come consulente, ma sicuramente lo è come critico ed espositore !

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