MARIANO ROJOI VINCITORE DELLE ELEZIONI SPAGNOLE |
Altri che non stanno bene sono i portoghesi, che a giugno a loro volta sono andati a votare, e anche lì il centro destra ha avuto la maggioranza assoluta (come pare oggi i popolari in Spagna, secondo gli exit poll che peraltro confermano i sondaggi, con oltre 13 punti di distacco tra le due formazioni).
Tutto sommato, il centro destra italiano, se non implodesse, è quello che, sempre secondo i sondaggisti, avrebbe retto meno peggio l'urto della crisi...o meglio dazio lo paga, eccome, scontando una perdita di oltre 10 punti rispetto al 2008, quando vinse, ma la sinistra non ne guadagna troppi e il terzo polo, accreditato di un 12%, potrebbe essere l'ago della bilancia, sia se si schiera da una delle due parti, sia se rimane neutro e diventando decisivo per la maggioranza al Senato.
La morale però non cambia: se un paese è in crisi, chi governa paga. Sinistra o destra che sia.
E questo secondo me un po' la dice lunga sul venire meno delle ideologie. La gente guarda all'amministrazione della cosa pubblica, e se funziona, la vota, al di là di destra o sinistra.
Nel 2012 ci saranno altre importanti elezioni: negli USA e in Francia, e la differenza non la farà, anche qui, l'orientamento politico dell'elletorato, bensì la situazione economica. Se le cose resteranno così, niente e nessuno salverà Obama e Sarkozy. La Merkel è più fortunata, lei è tedesca, in Europa comanda lei, nessuna la costringerà a dimettersi per una nuova Grosse Koalition oppure ad indire elezioni anticipate (tutte quelle intermedie le sta perdendo senza sbagliare un colpo!) e quindi ha ancora quasi due anni per sperare che la situazione migliori.
Personalmente credo che NON dovrebbe essere proprio così.
Che c'è, o ci dovrebbe essere una differenza anche significativa se un governo lo conduce la destra o la sinistra, l'idea di una società di tipo liberale o socialista.
MA alla maggioranza delle persone questo ormai interessa poco o nulla. Ecco perché c'è la corsa al centro. Le Ali, i duri e puri, i convinti, sono minoranze folte, ma minoranze. La sinistra radicale, prendendo anche quelli che turandosi il nato votano PD per il terrore del voto "inutile", sarà un 20% dell'elettorato italiano, 25% massimo.
La destra ancora meno, non più del 20. Ecco perché in tanti temono che l'esperimento Monti funzioni e che nel 2013 si presenti un nuovo "grande centro" che raduni progressisti e moderati dei due grandi di oggi (PD e PDL) più il terzo polo, che potrebbero rappresentare tranquillamente oltre il 40% degli elettori e vincere da soli le elezioni.
Perché se nel PDL tenere insieme i pezzi, senza più Berlusconi, sembra impossibile, non è che per il PD vada meglio. E lo si vedrà proprio con questo governo. Alla fine l'ICI, la riforma del Lavoro, le pensioni, arriveranno in aula e la spaccatura tra Veltroni, Fioroni, Ichino, Letta, Franceschini da una parte, Fassina , Orsini, Morando e i filo CGIL dall'altra non sarà più contenibile dai Bersaniani e Dalemiani, che con la pancia stanno con i secondi ma con la testa coi primi.
Insomma, non ci sarà da annoiarsi.
Intanto però salutiamo Bambi che se ne va.
Zapatero è stato un'icona della sinistra europea. Io ho tanti amici zapateristi che lo citavano ad esempio.
E per loro , che non sono spagnoli e quindi non pagano i prezzi del mal governo , continuerà ad essere un personaggio positivo, quello che ha lottato contro la Chiesa, che ha liberalizzato i matrimoni gay, accorciato i tempi del divorzio, consentito l'aborto alle 16enni. Quanto valga tutto questo per la maggior parte del popolo spagnolo lo si è visto oggi, in concreto.
Ma loro non lo ammetteranno mai.
Nessun commento:
Posta un commento