Così, io che ho centinaia di migliaia di euro di credito nei confronti di quegli Enti che appartengono allo Stato, non sono riuscito a pagare i miei dipendenti, i fornitori, ho dovuto chiedere la Cassa Integrazione, mi sono dovuto vergognare...
Vengo da una famiglia perbene, e ho creato a mia volta una famiglia di cui sono fiero.
Io non voglio vergognarmi.
Per questo oggi ho deciso di uccidermi.
Questa la lettera immaginaria di Giovanni Schiavon, imprenditore di 59 anni, di Vigonza, che si ucciso con un colpo di pistola alla testa lunedì scorso, 12 dicembre.
La lettera è come l'ho immaginata, provando a pensare cosa sia passato nella mente di un uomo laborioso e onesto, come lo descrivono TUTTE le persone avvicinate al suo funerale (dove vi erano centinaia di concittadini del piccolo paese dove viveva), per arrivare a togliersi la vita non riuscendo a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti.
Non per colpa sua, non per una conduzione dissennata della sua azienda, oppure per la crisi, il mercato globale (come accaduto a Prato, alle centinaia di piccole imprese tessili di cui ha scritto Nesi nel suo libro) .
No. Giovanni Schiavon non era in grado di andare avanti perché lo Stato, gli Enti Pubblici che di questo sono la ramificazione nel Paese, NON LO PAGAVA .
Io non m'indigno con facilità purtroppo. L'età mi ha reso scettico, forse cinico.
Però questa cosa mi fa venire un senso di rivolta.
E sono certo, assolutamente certo, che se , privo di liquidità per i mancati introiti dei SUOI CREDITI, con le banche non più disposte a sostenerlo , al povero Schiavon fosse arrivato il conto delle TASSE, lui NON avrebbe potuto dire: pagherò quando lo Stato mi pagherà!
Probabilmente è anche successo....
La famiglia Schiavon, la Madre e la Figlia, dignitosissime nel loro dolore, hanno anche scritto una lettera al presidente del Consiglio perché questa vergogna cessi - loro con pudore l'hanno chiamato "il nodo dei pagamenti della pubblica amministrazione".
Persone per bene, piene di silenziosa dignità.
Come Giovanni Schiavon, che non ha scritto la lettera che ho immaginato io, ma semplicemente
"PERDONATEMI, NON CE LA FACCIO PIU' "
Che commento posso fare,questo è lo Stato ITALIANO che persone per bene di ottima famiglia con probblemi seri non vengono aiutate,e per la vergogna di non poter pagare gli stipendi si UCCIDE.Però lo Stato ITALIANO da AIUTI agli Zingari exstracomunitari dando non so di preciso al giorno quanti Euro dà per ogni persona straniera.E VERGOGNOSO CHE POSSA SUCCEDERE QUESTE COSE PER COLPA DI CHI CI GOVERNA!!!...FACCIO LE MIE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA SCHIAVON:Lucio
RispondiEliminasostiene i nostri politici a loro lo stipendio glie lo danno ogni mese sostiene i grandi industriali del nord che di grande hanno solo la vergogna di ridere per un terremoto dove sono morte persone,sostiene le ecomafie,sostiene i ladroni del carroccio, vergogna
RispondiEliminain parte potete additare la sinistra proletaria della Fiom. cgil ed gli amici democristianoi se lo stato indebbitandosi non riesce a pagare nei termini. Vorrei almeno che lo stesso debitore potesse almeno rilasciare ai creditori privati titoli di credito a lunga scadenza da scontare in banca . anche a destra abbiamo avuto degli imbelli e lazzaroni sicuri che il popolo si sarebbe fatto sodomizzare senza fgridare . Questo non h a gridato si è aparato . Anzeige
RispondiEliminaLa reazione che nasce dal nostro intimo è quella di nausea associata a quella di ribellione (sembra quasi una diagnosi medica!!).
RispondiEliminaUno stato dove manca la responsabilità e il senso di giustizia è destinato a soccombere. "Mi spiace, ma io non centro, rivolgetevi alla politica", dicono i funzionari della Pubblica Amministrazione quandfo vai a chiedere il pagamento del Tuo credito non pagato nei termini, "soldi non ce ne sono". Uno scarica barile inaccettabile, dove l'ultimo della catena è costretto a spararsi alla faccia di politici corrotti e lautamente pagati con stipendi da 30-40000 Euro al mese che guardano prima di tutto al proprio tornaconto e poi ma solo molto dopo, anche i problemi di chi li ha votati e li paga. Siamo al fondo del barile, il senso civico di giustizia, di responsabilità, di tutela dei principi costituzionali, di uguaglianza nei diritti doveri, di certezza del diritto, delle regole, di correttezza come regola,non esistono più,sono stati cancellati.Ci rendiamo conto che la vita è sempre più difficile, ma quale progresso... se poi comunque non si rispetta quanto sopra detto. Dobbiamo noi cittadini rimetterli in gioco e, farli rispettare, costi quel che costi ma sopratutto per l'avvenire dei nostri figli.
THOR - IL DIO TUONO
RispondiEliminaEsiste in Italia un reato : induzione al suicidio.
E qui, i presupposti, ci sono tutti.
Il Responsabile del Procedimento che non firma i mandati di pagamento, che ritarda deliberatamente la liquidazione, a mio avviso, ha le sue responsabilità : penali.
Sto passando la stessa tragedia.