giovedì 12 gennaio 2012

COSENTINO RESTA LIBERO E ALLA LEGA SI MENANO. UNA BELLA GIORNATA

Come la pensi il Camerlengo sulla Custodia Cautelare, il Carcere preventivo, i miei amici che hanno la pazienza di leggermi lo sanno: un veleno da usare con estrema cura.
E mi dà il voltastomaco l'uso disinvolto che certi magistrati ne fanno.
Applicata agli onorevoli....mi fa ancora più specie, e non perché penso che i politici siano santi, ma semplicemente perché in galera, di regola, ci si va se e dopo essere stati condannati in via definitiva.
E non vedo il grande pericolo per la sicurezza pubblica di un politico in libertà in attesa di giudizio.
Poi certo c'è il pericolo dell'inquinamento delle prove...ma questa ormai è divenuta una scusa bella e buona!!
Guardate la storia di Papa...sei mesi, prima dentro poi ai domiciliari....ma perché mai??
Adesso è libero e il processo ancora deve INIZIARE.
Vabbè, detto questo sulla notizia della negazione dell'autorizzazione agli arresti di Cosentino, c'è poi l'altra questione della spaccatura sempre più evidente nella Lega, tra Maroniani e Bossiani.
Tanti anni fa, Maroni, che era stato ministro della giustizia, aveva esitato a seguire Bossi nel ribaltone contro Berlusconi, probabilmente dispiaciuto di lasciare così presto un posto cui MAI avrebbe sognato...
Dovette andare a Canossa strisciando. Da allora però sono passati quasi 20 anni, Bossi è vecchio e ammalato, e Maroni pensa che stavolta il colpo di stato gli riuscirà....
A me Maroni non sta antipatico, ma i forcaioli si.
Questa la notizia sul Corriere.it

Arresto di Cosentino, la Lega si spacca
Sfiorata la rissa alla riunione prima del voto
Maroni: «Non ho condiviso l'idea di lasciare libertà di voto»
Bossi: «L'ex ministro scontento? Non piangeremo»


MILANO - La Lega esce spaccata dal voto sull'arresto di Nicola Cosentino, respinto con 309 no alla Camera. Il leader del Carroccio Umberto Bossi non partecipa al voto, mentre l'ex ministro degli Interni Roberto Maroni ribadisce il suo sì all'arresto del deputato Pdl e si dice contrario alla linea della libertà di coscienza sostenuta dal Senatùr. Dopo ore di tensione, nel pomeriggio Bossi interviene secco: «Maroni è scontento? Non piangeremo. La Lega non è mai stata forcaiola».
MARONI - In precedenza, subito dopo il voto, l'ex ministro dell'Interno era intervenuto uscendo da Montecitorio. «Non ho condiviso la posizione di lasciare libertà di voto. Io ero favorevole all'arresto» la posizione espressa da Maroni, pur assicurando: «Non c'è nessun disaccordo con Bossi». Pochi istanti però ed è lui stesso ad ammettere le incertezze e i cambi di rotta della Lega proprio sul caso Cosentino. «Ho ricevuto molti messaggi negativi e molti altri, invece, di apprezzamento per la mia chiarezza dell'altro giorno quando ho espresso la posizione della Lega che era quella di dire sì all'arresto» dice.
RISSA SFIORATA - Al di là delle rassicurazioni formali, alla riunione mattutina del Carroccio prima del voto su Cosentino, si sono vissuti attimi di alta tensione. Ad un certo punto - raccontano alcune fonti - Luca Paolini ha citato Enzo Carra e il caso delle «manette spettacolo». Un riferimento storico (il portavoce di Arnaldo Forlani fu arrestato per falsa testimonianza e quelle immagini delle manette fecero il giro del mondo) per avvalorare la tesi della necessità di respingere gli «arresti facili» che ha provocato la reazione di un gruppo di leghisti. «Ma è vero che ti ha chiamato Berlusconi?», è stata la risposta di alcuni deputati. È così che si è sfiorata la rissa, con alcuni esponenti del partito, come Davide Caparini, intervenuti per dividere i «duellanti».
PROTESTE SUL WEB - Stando alla Rete, la base leghista sembra mal digerire il no all'arresto di Cosentino. Dopo il voto, sul web la protesta è stata durissima soprattutto verso il cosiddetto «cerchio magico» di Umberto Bossi e Luca Rodolfo Paolini, che aveva di fatto preannunciato il suo voto contrario. Molti i commenti sulla pagina Facebook di Roberto Maroni. «Roberto, salva la Padania dai Paolini», esorta tra gli altri Lucio. «Non voglio essere assimilato a quei deputati leghisti che hanno salvato Cosentino!! Vergogna ai chi si è svenduto al Pdl», scandisce Alex. «Io dico che bisogna convocare il congresso federale e dare una bella svolta!» suggerisce ancora Francesco. .
 

2 commenti:

  1. Mi riferisco alle prime sette righe di "Cosentino resta libero ...."

    Non so quasi nulla di Legge e quindi baso le mie considerazioni su quel poco di buon senso che è una delle pochissime cose utili che l’età avanzata ti regala.
    Non so, quindi, se esistano casi e circostanze che giustifichino il fatto che un uomo sia privato della libertà prima di aver avuto un regolare processo ed eventuale condanna definitiva. A spanne sarei per dire che la cosa non mi piace. Sembra, invece, che la legge italiana preveda queste circostanze. Non so se sia giusto o sbagliato, ma so che se questa è la legge vigente deve essere applicata. Infatti, il cittadino comune che si ritrovasse nella fattispecie, va in galera.
    La Costituzione italiana, giustamente a mio avviso, all’articolo 68 prevede: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni”. Per i voti espressi e per le loro opinioni, quindi, “nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene….”
    Ma che c’entrano con “i voti espressi e le sue opinioni” gli atti dei quali è accusato da ben tre collegi di magistrati e per i quali è stato richiesto il suo arresto e per i quali stessi atti altri cittadini comuni sono già in carcere?
    Quanto è avvenuto ieri in parlamento, è un altro degli eventi per i quali mi vergogno di essere italiano. Ma ormai comincio ad abituarmi alla vergogna. Che tristezza !!!
    Zio

    RispondiElimina
  2. Ti risponderò con un articolo ad hoc....Sorriso

    RispondiElimina