giovedì 12 gennaio 2012

DELENDA CARTHAGO. CARTAGINE DEVE ESSERE DISTRUTTA !

Chi ha letto i precedenti articoli su Befera sa che non amo il Direttore dell'Agenzia, intanto per il triste lavoro che fa (ma che qualcuno deve pur fare) e poi perché gli rimprovero un'eccessiva esposizione mediatica degli ultimi mesi oltre che qualche cedimento "politico".

Però, sempre in passato, avevo anche detto due cose:
1) Befera è preparato e sa fare il suo lavoro. In Italia sono pochi di cui si può dire
2) A differenza di Visco, che era un "vampiro cattivo", uno che traeva piacere nel "succhiare il sangue"..., Befera sembra "triste" del suo ingrato destino...più un Lestat (molti ricorderanno il bel film "Intervista col Vampiro" con Cruise, tratto dal romanzo della Rice).
Sulla prima cosa non mi sono MAI ricreduto. Sulla seconda, da quando Befera sta praticamente tutti i giorni su Tv, RAdio e Giornali, un po' si.
Altra cosa di cui mi lamento da un po': le interviste "prone" ai timonieri del momento. Da due mesi circa arrivano i professori, Super Mario in testa , che , qualsiasi sia l'argomento del giorno, tirano fuori la questione della lotta all'evasione fiscale. Un po' alla Catone ossessionato da Cartagine : in Senato, nell'antica Roma repubblicana, di qualunque cosa si parlasse, prima che la seduta finisse il "Censore" si alzava e ripeteva "Memento!  Chartago Delenda Est!b. Ricordate, Cartagine deve essere distrutta!
Si tratta evidentemente di una strategia mediatica con varie finalità :  consolare i tartassati delle tasse che non possono in alcun modo sottrarsi alle stesse, indicare un capro espiatorio dei mali che ci affliggono, inculcare l'idea che pagare le tasse è un dovere MORALE. In questi termini, tutte PESSIME cose, compresa la TERZA.
Perché l'educazione civica del paese è un programma vasto e fondamentale che parte dagli ESEMPI, e dalla GENERALE correttezza PRIMA delle Istituzioni e dell'Amministrazione e POI dei cittadini. Perché questa successione temporale? Perché per governare in democrazia il CONSENSO è INDISPENSABILE. Quindi bisogna che lo STATO meriti la fiducia dei cittadini, ottenga l'approvazione non unanime (impossibile) ma DIFFUSA sul suo operato fattuale (poi uno può politicamente contestare  gli obiettivi ma per quello c'è il voto), e con questo ottenere l'adesione spontanea della grande maggioranza dei cittadini al rispetto delle norme. In questo modo la pressione sanzionatoria nei confronti dei "riottosi", potrà essere meglio esplicata, col risultato di avere condotte repressive più mirate e quindi corrette. Se invece siamo sudditi, allora lo stato farà come gli pare e noi (quelli più esasperati e coraggiosi) mediteremo la ribellione.
In questo clima di propaganda continua, ieri Befera era a MAtrix ma Vinci non era intenzionato a fare da chevalier servante  (nemmeno da intervistatore ostile eh!!) e intanto aveva convocato nel confronto tre persone educate, preparate, due delle quali decisamente contrarie alle tasse: Oscar Giannino e Giuseppe Bortolussi (il terzo era il bravo Dario Di Vico).
Ne è uscito un dibattito assolutamente civile, rispettoso ma significativo.
E Befera ha fatto la sua figura di persona preparata, consapevole dei problemi, un po' trincerata dietro al suo ruolo. Alla fine cosa ha detto?
1) Il sistema fiscale italiano va assolutamente RIFORMATO nel senso della SEMPLIFICAZIONE. Lui non entra nel merito del grado di TASSAZIONE. Ha buon gioco nel dire che non è il suo compito. Però per svolgere bene il suo conferma che la normativa fiscale è kafkiana, cervellotica ed elefantiaca. Questo evidentemente alimenta il contenzioso e le difficoltà non solo dei contribuenti ma anche del suo ufficio
2) La lunghezza dei processi anche in campo tributario (oltre 800 giorni per il primo grado e più o meno altrettanti per il secondo, se si arriva alla Cassazione allora ce ne vogliono 1.500) vengono ammessi da Befera come problema GRANDE, specie nel momento in cui il contribuente si trova a dover anticipare i pagamenti ( l'illegittimo solve et repete, denunciato da GIannino, e Befera ZITTO) , oppure a vederseli bloccati a causa del contenzioso. Lo stato e la P.A: infatti NON Pagano se c'è un sospeso con il Fisco.
3) In ordine all'ultima considerazione del punto precedente, Befera dichiara espressamente che SBAGLIANO quegli uffici pubblici che SOSPENDONO l'INTERO pagamento al contribuente che ha una contestazione tributaria. La Legge consente il congelamento dell'importo in discussione, e SOLO quello, il di più è libero. Consolazione un po' magra ma è qualcosa.
4) Ammette che ci sono ancora troppi errori anche se molto si è migliorato (e di questo gli danno atto i suoi interlocutori. Anche io ho un cliente imprenditore che mi raccontava come gli accertamenti siano oggi condotti da persone decisamente più preparate). Certo non era molto contento quando gli si ricordava che il 40% del contenzioso tributario vedeva prevalere il contribuente (lui pronto ha ricordato che però l'Agenzia si vedeva giudizialmente riconosciuto il 70% dell'accertato. Il che vuol dire che nelle contestazioni più elevate sono più attenti. Ma trattandosi di uffici pubblici e in una materia così delicata, anche il 30% di errore mi sembra INACCETTABILE).
Insomma , un Befera pacato, disposto all'ascolto, che propone un crescente confronto tra contribuente e uffici erariali per "mediare" su eventuali contestazioni ed evitare il giudizio.
Una persona "normale".
Di tutto questo i titoli dei giornali di oggi sono "Befera a Matrix dice che bisogna essere EROI per svolgere il lavoro di riscuotere le tasse dai cittadini italiani".
L'ha anche detto, preoccupato per i pacchi bomba, i messaggi minatori, le aggressioni a persone e luoghi di Equitalia.
Ma ha detto anche tante altre cose.
Insomma, forse il "nemico" va conosciuto meglio...

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