mercoledì 11 gennaio 2012

LUIGI EINAUDI SULL'OPPRESSIONE FISCALE

22 settembre 1907. Lugi Enaudi scriveva sul Corriere Della Sera:
«La frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco».
E' un pensiero che cito spesso, ma gli voglio dedicare un posto tutto suo. 
Come merita.
Unica chiosa: ai tempi in cui il futuro Presidente scrive, la pressione fiscale era al 25% del PIL. Ora siamo al 47%.


ALTRI SCRITTI DEL GRANDE LIBERALE


in Italia lo Stato è uno dei più efficaci strumenti per comprimere lo slancio dell'iniziativa individuale sotto il peso di imposte irrazionali e vessatorie e per divergere gli scarsi capitali dalle industrie naturalmente feconde , per avviarli a quelle che diventano produttive solo grazie ai premi, ai dazi protettori , alle estorsioni esercitate in guise svariate a danno dei contribuenti ".
Dopo essere stato Capo della Banca d'Italia e dello Stato, da senatore a vita disse ancora : " Migliaia, milioni di individui lavorano, producono, e risparmiano, nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli



 "La moltitudine odierna delle leggi nuove , regolamenti, ordini, hanno fatto si che la parola legge non abbia più alcun senso , che la legge è divenuta un arbitrio, che la legge non è più norma generale applicabile in modo duraturo a tutti , ma una regola arbitraria, creata di volta in volta per il caso singolo ; la legge non è più ordine , certezza di vita, ma disordine, fermento d'incertezza"..


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