mercoledì 18 gennaio 2012

SCHETTINO ESCE DI PRIGIONE E AL PM VIENE IL MAL DI MARE

"Circostanze che possono far pensare che sia persona che si vorrà sottrarre alla propria responsabilità".
Questo il motivo per cui il Procuratore Verusio di Grosseto "protesta" contro il provvedimento del GIP che ha disposto gli arresti domiciliari per Schettino invece di lasciarlo in carcere.
Il Gip, Valeria Montesarchio, nel non convalidare il fermo non ha invece ravvisato il pericolo di fuga e per la possibilità di un inquinamento delle prove (in realtà immagino dell'"aggiustamento" delle versioni, perché le prove materiali , data la fattispecie, sono ben difficilmente inquinabili) ha ritenuto sufficiente garanzia l'adozione della misura restrittiva degli arresti a casa.
La Procura non comprende, preannuncia ricorso al Tribunale del Riesame, aspettando di conoscere le motivazioni del Giudice.
L'avevo scritto nel mio primo post dedicato a questa vicenda  ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/01/mi-chiamo-francesco-schettino-sono-un.html ): in questo paese bisogna avere culo per non finire in galera "in attesa di giudizio" , specie se si è accusati di reati di forte impatto mediatico. Tocca trovare PM garantisti - praticamente ormai una contraddizione in termini - o dei GIP di questa fatta (sempre difficile ma meno impossibile).
A Schettino gli ha detto bene e gli è capitata la D.ssa Montesarchio.
Molta gente si dispiacerà di questo, e del resto come stupirsi?


video.corriere.it
Verusio: «Temo che fugga» - Rcd. Guarda adesso il video "«Schettino? Uno scellerato»" su Corriere TV!


Se il Dr. Verusio, che è un magistrato (ahi!!!), capo di una procura della Repubblica, rilascia interviste (la potete vedere cliccando qui sopra), dà lezioni di etica, definisce Schettino persona scellerata, imperdonabile e, fa capire, pure cinica (non mi è sembrata una persona pentita, semmai dispiaciuta per la sua nave e per quello che gli potrebbe accadere), figuriamoci le persone che non hanno nessun dovere di riserbo, di prudenza, di profilo istituzionale.
Il Dr. Verusio parla come potrebbe parlare uno qualsiasi di noi, giudicando moralmente la condotta di Schettino e quindi inevitabilmente criticandolo aspramente.
Ma il Dr. Verusio NON è uno di noi. E quindi dovrebbe tenere ben altro atteggiamento, cosa che, lui come tanti suoi ormai incontinenti colleghi, evidentemente è diventato pressoché impossibile a dispetto di ogni esortazione del Capo dello Stato e dei Presidenti Esimi della Corte di Cassazione nei discorsi di inaugurazione dell'anno giudiziario (tra un po' ci ritocca.....).
Intanto, l'attuale guardasigilli del governo Monti, l'avv. Pola Severino, ci avverte che in Italia ci sono ben 2369 processi per INGIUSTA detenzione. E' come se, hanno calcolato, in Italia venissero arrestati 6 INNOCENTI al giorno!!!!
E poi qualcuno, anche in famiglia, è lì che si strappa i capelli perché Cosentino non va ad accrescere la schiera dei 28 mila (un terzo dei detenuti totali!!!) carcerati in attesa di giudizio...

Proprio difficili questi concetti: PRESUNZIONE DI INNOCENZA, GIUSTO PROCESSO, ECCEZIONALITA' DELLA RESTRIZIONE DELLA LIBERTA' PERSONALE?
Eppure signori, è l'adesione VERA a questi principi che fa la differenza tra uno Stato di DIRITTO, una Società CIVILE, e sistemi non democratici per non dire totalitari e di regime che pure , a parole, tutti ( o quasi) critichiamo.
Schettino si è comportato in modo "scellerato", come dice il Dr. Verusio, e per questo sarà processato. Le sue responsabilità verranno definitivamente accertate in un PROCESSO, e quindi verrà condannato.
SOLO allora, dovrà andare in prigione a scontare la pena.
Funziona così.
Dovrebbe funzionare così.

Ecco la notizia sul Corriere.it

La procura di Grosseto farà ricorso contro la decisione del gip che ha disposto la messa agli arresti domiciliari del comandante della Costa Concordia Francesco Schettino accusato di essere il responsabile del naufragio della nave che ha provocato 11 morti e almeno 22 dispersi. Lo ha annunciato il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio.
 
LA TESI DEL GIP - Non pericolo di fuga, ma rischio di inquinamento delle prove: così il gip di Grosseto Valeria Montesarchio, aveva argomentato la sua decisione di non convalidare il fermo e di disporre i domiciliari per Schettino che, rileva il gip, rimase sullo scoglio presso la nave. Il fatto che ci sia stato abbandono della nave da parte del comandante Schettino non significa infatti che sussista il pericolo di fuga. Circa la mancata convalida del fermo il giudice per le indagini preliminari ritiene «non sussistente un concreto pericolo di fuga dell'indagato, non potendo per legge e costante giurisprudenza il predetto presupposto identificarsi in una mera ipotesi investigativa non supportata da alcun elemento riferibile alla sua condotta». Quella del comandante Francesco Schettino si legge però nella stessa ordinanza è stata una «manovra sconsiderata» «nell'eccessivo avvicinamento all'isola». Non solo: il comandante ha «sottovalutato» il danno alla nave, ritardando poi l'allarme. La manovra di emergenza compiuta dopo l'impatto, sempre secondo il gip, non esime il comandante dalle sue responsabilità ed era comunque un «atto dovuto per limitare il più possibile le conseguenze tragiche» di quanto accaduto. Il comandante della Costa Concordia inoltre non fece alcun «tentativo serio» di tornare «almeno in prossimità della nave» dopo essere sbarcato mentre erano ancora in corso le operazioni di abbandono nave da parte dei passeggeri. In pratica guardò la nave affondare dallo scoglio in cui si trovava.
 
IL PROCURATORE - «Leggeremo le ragioni del gip - ha ribattuto Verusio - credo che l'ufficio farà ricorso avverso a questo provvedimento. Vedremo cosa deciderà il Tribunale della libertà». «Non vorremmo che Schettino possa sottrarsi alle sue responsabilità - ha detto ancora Verusio - la personalità dello Schettino e i tipi di reati a lui contestati ce lo fanno pensare. Non vorremmo possa sottrarsi alle sue responsabilità, è possibile possa fuggire dai domiciliari o che da casa sua possa avere contatti con persone che hanno a che fare con la catena di comando della nave». Il procuratore capo di Grosseto ha anche detto che il test tossicologico su Schettino è stato disposto perchè «immaginavamo che fosse sotto l'effetto di sostanze stupefacenti» e ha spiegato che i pm stanno indagando sulla «catena di comando» della Costa Concordia, per «raccogliere e verificare la responsabilità di qualche altro ufficiale» nel mancato coordinamento delle operazioni di evacuazione dei passeggeri. Poi Verusio si è soffermato sul comportamento di Schettino nel corso dell'interrogatorio di garanzia: «A me non è sembrata una persona pentita. Dispiaciuto forse per la sua nave e per quello che gli potrà capitare, ma non credo dispiaciuto per quello che ha combinato».

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