venerdì 3 febbraio 2012

SFOGARSI CONTRO LE BATTUTE (INFELICI) NON SERVE : IL MONDO CAMBIA LO STESSO




 Coma anticipato, oggi il Camerlengo "risponde" a Revenge, la brillante collega che ieri si è unita, in modo come al solito chiaro e pungente ( http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2012/02/il-lavoro-fisso-annoia-il-licenziamento.html ), al coro di biasimo per l'uscita Montiana sulla "monotonia del posto fisso".
Devo dire che sono piuttosto contento di scoprire in me una certa coerenza  in questo. Ai tempi del Berlusca, mi infastidivo del "crucifigge" che si scatenava ogni volta che il Premier, notoriamente portato alla battuta, aveva qualche uscita sicuramente poco ortodossa. La stessa cosa mi succede oggi , non mancando peraltro di rilevare che se "toppa" Monti sono critiche, quando lo faceva Berlusconi erano sollevazioni popolari ed inviti alla dimissioni.
Veniamo al problema. Il posto fisso, così come l'hanno conosciuto le generazioni del dopo guerra, a partire dall'industrializzazione di un paese fino al 1950 contadino, non esisterà più.
Volenti o nolenti è così.
Le resistenze ci sono sempre state a questi cambiamenti, ed esemplare fu la rivolta "luddista" nell'800, con gli operai a bruciare le macchine che toglievano loro il lavoro. A Prato potevano buttar e le bombe agli insediamenti cinesi, e dare fuoco ai made in china nei negozi. Oggi si potrebbero bruciare i robot e i pc....
Viviamo da tempo in un mondo senza barriere doganali, prima in Europa e ora mondialmente.
C'è qualche italiano, di qualunque credo politico, che al momento di comprare u qualsiasi prodotto NON guardi al prezzo piuttosto che alla provenienza ? Chi se lo può permettere guarda anche alla QUALITA'. Ma oggi sarebbe assolutamente impensabile uno slogan della FIAT che invece circolò alla fine degli anni 70 : " guida una vettura made in Italy e non mandare a piedi l'industria automobilistica italiana ".
Non funzionò allora, oggi farebbe solo ridere.
E quello che vale per l'auto, vale per ogni cosa.
I prodotti di realtà economiche diverse dalla nostra, o perché più efficienti (Germania), o perché con un mercato del lavoro criminale ( per la mancanza pressoché assoluta di tutele dei diritti dei lavoratori , come in Cina , o altri paesi asiatici) hanno il sopravvento, e questo ha messo in crisi una produzione industriale molto viziata da protezionismo e svalutazione (lo ha scritto molto bene nel libro "La mia gente" Edoardo Nesi, raccontando la sparizione della manifattura tessile dei pratesi ).
Questo fa si che le aziende, anche quelle più grandi, devono essere in grado, per competere, di essere duttili, veloci ad adeguarsi all'andamento del mercato , e quindi assumere quando vogliono lanciare, sostenere un prodotto, ancor meglio sfruttarne il successo, e allo stesso tempo potersi "difendere" abbattendo i costi quando ci sono periodi di flessione, quindi anche licenziando. Oppure- come più spesso avviene,  assumendo a tempo determinato ricorrendo a tanti tipi di contratto (co.co.co, a progetto, co.co.pro....). Ovviamente c'è un patrimonio di competenza, di esperienza e di fedeltà dei lavoratori che l'azienda tende a conservare, che è l'unica vera garanzia del lavoratore.
Poi c'è il problema del mantenimento delle aziende decotte, tramite la Cassa integrazione. Meglio abbandonare un peso morto, semmai utilizzando i soldi della Cassa per riformare i lavoratori e aumentare le loro possibilità di assunzione altrove.
Tutto questo, e altro, è la flessibilità, e l'accettazione da parte dei lavoratori di un mondo dove il posto di lavoro si cambia, e più di una volta..
Ha ragione Revenge quando dice che questo per gli italiani è traumatico, che noi siamo STANZIALI, come anche la resistenza a cambiare residenza , spostandoci in ragione delle possibilità del lavoro, dimostra.
Fa sorridere il lavoratore che trasporta "casa" nell'ufficio. Ma contro la forza delle cose, non vale la ragione figuriamoci il "sentimento".
A Monti è giusto ricordare che questa non è l'America, dove le persone perdono il posto, e subito (insomma...non è più così nemmeno lì, ma certo meglio che da noi ! ) possono scegliere tra varie proposte di lavoro. Non è nemmeno la Germania o altro paese del Nord Europa dove c'è un sistema di assistenza alla disoccupazione e di riformazione dei lavoratori. Ma questo è ANCHE colpa degli italiani....che appunto hanno costruito un sistema BLOCCATO, preferendolo a questi altri.
Monti dice una verità : questo sistema, il NOSTRO,  non può continuare. Nel dirlo, ci fa una battuta "consolatoria"..."bé in fondo che noia lavorare sempre allo stesso posto".  Infelice, dato il momento ? Sia.
Ma non cambia la sostanza.
Io non so cosa partorirà il governo sulla riforma del lavoro. So che è assolutamente più essenziale rispetto a quanto fatto finora, se parliamo di CRESCITA del paese.
E non parlo solo della flessibilità, dell'articolo 18, ma anche dei costi d'impresa.
Trovo molto bello il commento amaro scritto da un amico di FB, Mirko Zanconato, che riporto :
"A parte la battuta scontata, trovarlo,il fatto inconfutabile che sarà sempre più difficile trovare aziende che assumono,è il problema non è art 18, ma l'impossibilità di fare impresa in Italia, qui nel" favoloso nord" sembra di essere a ferragosto,io faccio una piccola considerazione anche stupida ma chi me lo fa fare di assumere, sei in piena crisi e un piccolo imprenditore si trova a fare questi ragionamenti, non c'è lavoro prima di licenziare uno stato dovrebbe aiutarti a pagare meno tasse,ma non si può, almeno mi faccia pagare meno di luce, ma non si può, almeno province regioni comuni, ci vengano incontro sulle tasse da versare con dei tagli, ma non si può, l'unico risparmio certo ed inconfutabile e il licenziamento dell' unica ricchezza della propria azienda i suoi dipendenti, non si licenzia x poco o tanto lavoro si licenzia perché non ti danno alternative!!! Scusate ma io mi sono trovato purtroppo a dover licenziare delle persone che conoscevo da molti anni, non ho un ufficio personale come molti, e vi posso assicurate che e una cosa che ti distrugge dentro, cerchi qualsiasi soluzione pur di non disperdere quel capitale unico che sono le persone che lavorano con te,e non per te,ma lo stato non ti da nessuna soluzione".
OGGI è così. E non è colpa di Monti.
Battute infelici o no.

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