venerdì 16 marzo 2012

MA LA SARZANINI PERCHE' NON PASSA AL FATTO DI TRAVAGLIO? CHE CI FA AL CORRIERE DELLA SERA?

Mi domando ogni tanto perché Fiorenza Sarzanini scriva sul Corriere della Sera e non sul FATTO. Ama la cronaca giudiziaria, credo sia contigua agli uffici delle procure dalle quali probabilmente riceve "dritte" e alle quali fa favori, in un rapporto di do ut des arcinoto ma non perseguito (l'unico in Italia rinviato a giudizio per violazione del segreto istruttorio è Silvio Berlusconi!!!! l'uomo più intercettato e anche più sputtanato, a colpi di soffiate dai palazzi di giustizia , del mondo!!), ed è fieramente aderente al principio di presunzione di colpevolezza, che fa parte della Costituzione privata di tanta gente, ancorché la vera Carta Costitutiva della Repubblica Italiana dica esattamente il contrario (aer. 27, ripassarlo please).
Una perfetta adepta di Travaglio no?
L'ho visto nei casi più scottanti, dove si vedeva chiaramente come di dubbi la giornalista ne aveva sempre pochi: l'imputato era colpevole. E anche laddove poi ci sono state sentenze di assoluzione, non ha mai cambiato idea. Del resto, il processo esprime verità relative, la certezza è del cielo (il che è vero, ma vale SEMPRE, ecco perché ci si deve accontentare di quella processuale e si contempla l'assoluzione per insufficienza di prove, come si diceva un tempo). La seguii una volta in una trasmissione di Matrix, dove lei e un collega della Stampa stavano a rappresentare l'"accusa" contro Bertolaso....e anche in quell'occasione diede conferma del suo credo inquisitorio, in base al quale se di un fatto ci sono due spiegazioni, fino a prova contraria vale quella accusatoria.
Come detto, il principio di civiltà giuridica espresso nel nostro ordinamento dice l'OPPOSTO.
E MENO MALE.
Questo mio giudizio aspramente critico nei confronti della Sarzanini trova conferma nella sua nota a margine della notizia comparsa in questi giorni, con la concessione degli arresti domiciliari a due imputati del reato di stupro di gruppo.
Della delicatissima questione si era già recentemente parlato  con riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale, la 265 del 2010, che aveva sancito l'incostituzionalità della norma di legge che nel 2009 aveva stabilito che non erano adottabili misure cautelari diverse dal carcere nel caso di reati  di violenza sessuale.
Uniformandosi a questa sentenza, la Corte di Cassazione aveva quindi stabilito che spetta sempre al giudice valutare se, nel caso concreto, sia possibile applicare provvedimenti restrittivi della libertà meno afflittivi del carcere. e questo anche nell'ipotesi di violenza di gruppo.
Queste le premesse di diritto. Poi la cronaca (notizia ripresa dal Messaggero):

"Sono stati concessi i domiciliari a due ventenni del Frusinate, in carcere dal 6 agosto scorso per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne. Ha così trovato applicazione una recente sentenza della Cassazione, secondo la quale sono possibili misure alternative al carcere in caso di stupro di gruppo. La decisione è stata adottata dal Tribunale del riesame di Cassino (Frosinone), dopo aver preso atto della sentenza della Cassazione. Il processo a due giovani accusati di aver violentato la ragazzina di Sora è fissato per venerdì davanti al Gup di Cassino.
La violenza. La ragazzina, all'uscita da un pub nella notte tra il 23 e il 24 giugno dello scorso anno tra Sora e Isola Liri (Frosinone), venne avvicinata dai due giovani, di 24 e 21 anni, che la fecero salire nella loro auto per accompagnarla a casa. La giovane era con la sorella maggiorenne, che proseguì a piedi. La violenza, secondo le indagini, si sarebbe consumata in una stradina nelle campagne di Sora. I due giovani, però, hanno sempre respinto ogni addebito, sostenendo che la giovane fosse consenziente.

La concessione dei domiciliari. Il Tribunale del riesame di Cassino aveva confermato il carcere per i due, ma la difesa aveva proposto ricorso in Cassazione. I supremi giudici avevano annullato la decisione del riesame stabilendo, con interpretazione estensiva di una sentenza della Corte Costituzionale, che per la violenza sessuale di gruppo non è obbligatorio optare per il carcere ma possono essere concesse anche misure cautelari meno afflittive. Riesaminato, dunque, il caso, il tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari ai due giovani accusati dello stupro. «Sono soddisfatto - dice all'Ansa l'avv. Lucio Marziale, che con il collega Nicola Ottaviani difende uno dei due giovani (l'altro è assistito dagli avvocati Di Mascio e Di Passa) - perché la sentenza della Cassazione ha restituito al giudice la libertà di decidere. Il giudice è l'unico che deve poter valutare la situazione».
 
Ed ecco il commento della Sarzanini:
"E' andata come si poteva prevedere, nel peggiore dei modi. La sentenza della Cassazione che rende facoltativo il carcere per lo stupro di gruppo ha avuto il primo e devastante effetto. I due ventenni di Sora sono i primi a tornare a casa, certamente non saranno gli ultimi".
Allora sora Fiorenza:
1) I due si difendono come di solito accade: rapporto sessuale si ma consenziente. E' vero, quando non è negabile l'esistenza del rapporto, dicono sempre così. Però le (vi) dice nulla il noma Strauss Kahn? Lapidato in mondo visione e poi scarcerato con tante scuse perché la donna NON era attendibile? Quindi i due giovanotti al momento sono imputati, NON ancora colpevoli. Capisco che la differenza per la Sarzanini non esista eppure è fondamentale.
2) i due NON sono liberi ma agli arresti domiciliari. Che certo è mille volte meglio che stare in carcere, però libertà non è, e chi scrive ha il dovere di dirlo.
La nostra continua " La spirale violenta adesso potrà avere una giustificazione in più (???) perché in casi di questo genere la prigione è un deterrente forte ( perché, in altri no? ma che discorso è???), soprattutto per i giovani. Mentre la prospettiva di avere una via d'uscita può scatenare gli istinti anche quelli più brutali.".
A questo punto la Sarzanini si riscuote, esce dalla trans e scrive cose sensate:
"Era stata la Corte Costituzionale, nel 2010, a eliminare l'automatismo della custodia cautelare obbligatoria in carcere per chi è accusato di stupro, ripristinando la possibilità degli arresti domiciliari. Un pronunciamento ragionevole ( e allora???!!). Non si può negare che in questo tipo di reato il racconto della vittima lasci talvolta dei dubbi. Addirittura è capitato che una donna si sia inventata la violenza. "
Uno quasi quasi può pensare....ohi , ha smaltito il fumo, è tornata lucida.
Invece no, perché il trip riprende : " La Cassazione ha deciso di applicare lo stesso principio allo stupro di gruppo. Ed è proprio questo ad apparire irragionevole. Come si può pensare che una donna inventi di essere stata assalita dal branco? In questo casi il corpo è , purtroppo, la prova più evidente. Ecco perché non ci può essere alternativa alla cella"
Che dire di fronte a tanta illogica sicurezza?
Perché ci si può inventare la violenza di un singolo e non quella di due soggetti? E cosa c'entra il "corpo"? Se questi due possono sostenere la tesi del rapporto consenziente, evidentemente la ragazza NON presenta segni di costrizione fisica, che smentirebbero oggettivamente una simile linea difensiva. 
Il che  NON impedisce che una violenza ci sia stata, una vittima può non reagire per paura, per terrore...però a quel punto il "corpo NON parla"....quindi cosa intende la Sarzanini?
Infine, per capirci. Se i due sono colpevoli, si prendessero i loro 10 anni e quando la condanna sarà definitiva se li facessero tutti.
Ma fino ad allora, qualcuno ricorda il nome Andrea Breivik? E' il folle norvegese che uccise 70 ragazzi in vacanza sull'isola di Utoya la scorsa estate .Ebbene, leggemmo sbalorditi che se entro poche settimane non fosse stato celebrato il processo e ottenuta una pronuncia, Breivik sarebbe tornato libero, perché la giustizia norvegese non consentiva in nessun caso che la privazione della libertà si protraesse senza una condanna.
Ed eravamo di fronte ad un omicida confesso di 70 ragazzi!!
Una mostruosità? Io non credo. E poi lì la giustizia funziona e il processo si è svolto per tempo, Breivik è stato riconosciuto incapace di mente e chiuso in una struttura conseguente.
Ecco, a quel tipo di giustizia lì dobbiamo puntare, senza cedere mai alla tentazione di "scorciatoie" o pene "anticipate".
ANDREAS BROIVIK IL MOSTRO DI OSLO 

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