venerdì 4 maggio 2012

DELIO ROSSI SE NE VA DA SIGNORE. DEL RESTO, "LO NACQUE"


Appena vista la conferenza stampa di Delio Rossi. Per chi vuole, ripropongo il video.

  link.

Sulla vicenda, come spesso accade la gente si divide in due. Quelli che sostengono che ha fatto un gesto inqualificabile e ingiustificabile e , gli altri che è comprensibile e anzi ha fatto bene.
Parleremo dopo dei primi , che assumono la posizione più comoda perché ovviamente più corretta : un allenatore che aggredisce un proprio giocatore, con l'aggravante di farlo in pubblico, davanti a migliaia di persone e in diretta tv, commette un atto da condannare.
Più interessante dunque la scelta di campo degli altri , quelli che dicono che si può capire, fino a sostenere che ha fatto la cosa giusta.
Sicuramente Delio Rossi è persona che suscita più simpatia di Ljajic, il giocatore coinvolto nell'episodio.
Un ragazzo giovane, strapagato come tutti questi che appartengono al mondo dorato del pallone (anche lì c'è la crisi ma la differenza è tra Paperoni e ricchi normali...) , viene sostituito e mentre torna in panchina applaude irridente l'allenatore per la scelta. Non corretto ma accade. Delio Rossi lo rimprovera con durezza. Anche questo è normale.
Poi Ljaijc dice qualcosa, che con certezza non si conosce, e Delio Rossi lo aggredisce come una furia.
La convinzione delle persone schierate con Rossi è che Ljajic abbia insultato l'altro in modo inaccettabile, e a quel punto la reazione era giustificabile (i moderati) e/o giusta ( i punitori).
Io, fin dall'inizio, sono stato istintivamente dalla parte di Rossi, ma siccome l'istinto è una cosa di cui fidarsi poco, ho aspettato la conferenza stampa del Mister per vedere se dava una spiegazione, se raccontava cosa gli fosse stato detto per poi reagire così.
Perché questo ? Cambia il giudizio sulla reazione violenta ?
SI, per me si.
Sono un sostenitore del principio per il quale la violenza non sia solo quella fisica: c'è anche quella  verbale. E che ad una provocazione forte, ancorché verbale, si possa rispondere con forza.
Ero ragazzino quando un compagno di scuola mi spiegava che trovava assurdo che uno piccoletto apostrofasse con insulti sanguinosi uno grosso e all'accenno di reazione del secondo indignato protestasse "ah te ce sai mette coi più piccoli....".  Mi sfugge la regola etica per cui se subisco una violenza verbale devo contenere la mia reazione al piano scelto dal mio aggressore.
In conferenza stampa Delio Rossi ha chiesto scusa perché comunque , a mente fredda, quel gesto non lo ripeterebbe. Ha ringraziato i Della Valle, che pure l'hanno esonerato su due piedi (io NON l'avrei fatto, avrei cercato di capire BENE prima di decidere le sanzioni ) , la città di Firenze e i tifosi ( che per la maggior parte stanno dalla sua parte, ma non li ringraziava per questo ). NON ha rivelato le parole rivoltegli da Laljic . So che nel web girano versioni, ma non sono controllabili. Mi sarei fidato delle parole di Rossi, ma lui, dando peraltro conferma all'idea di serietà che ho nei suoi confronti, non le ha volute rivelare, mettendo in primo piano il dispiacere per come erano andate le cose.
Non si è lamentato dell'esonero - anzi, come detto, ha ringraziato i Della Valle per la fiducia avuta in lui e ha esortato i fiorentini a restare vicino anche alla società - né della squalifica di tre mesi. Ha invece obiettato al "perbenismo" dilagato sui media, con giudizi definitivi e frettolosi.
Delio Rossi è un uomo di 52 anni, non nasce ieri, ed è stato uno che ha allenato i bambini e i ragazzi per tanto tempo solo per passione. E' sempre stato apprezzato per la sua serietà, dovunque è andato, e quando ritorna sui campi delle sue ex società, il saluto è sempre affettuoso e di stima.
Un motivo ci sarà non credete ? La storia di un uomo è la sua carta d'identità. Ciò non significa che si debba escludere per questo che chi è sempre stato corretto non possa un giorno commettere uno sbaglio.
Ma nel giudicarlo, si devono usare prudenza ed evitare moralismi facili, perché questo passato dovrebbe contare.
E invece così non è stato per molti.
Io ho aspettato, ma Rossi non ha volontariamente chiarito certi aspetti. Ha detto che lo farà forse in seguito, oggi non vuole, anche perché, pare di capire, si fa scrupolo di non creare ulteriori distrazioni e/o turbative in un ambiente e in una quadra che ancora stanno lottando per la salvezza (manco un punto per la matematica). E anche questo gli fa onore.
Allo stato, la metto dunque così.
SE fosse vero che Ljaijc ha insultato pesantemente Rossi, coinvolgendone la famiglia in modo grave e sprezzante, la reazione del secondo è assolutamente giustificata. Se quella bocca vomita veleno, io te la chiudo.
SE invece il giocatore è stato strafottente, irridente ma non altro, allora la reazione è evidentemente sproporzionata all'azione (rectius, provocazione), e andrebbe spiegata con la tensione ALTRA (la partita, il risultato in quel momento negativo), che però un professionista esperto come Rossi avrebbe dovuto saper governare. In questo caso l'allenatore avrebbe commesso un grave errore , che si può umanamente comprendere ma non giustificare.
Resta che Delio Rossi paga in modo per me troppo duro, e che se ne va da signore.
Del resto, come diceva il grande Totò, "signori si nasce..." e Rossi, evidentemente "lo nacque" !

2 commenti:

  1. E' vero, gran signore Delio Rossi. Umanamente comprensibile la sua reazione specialmente se fossero vere le ipotesi di riferimento al figlio negli insulti del calciatore. Quindi grande simpatia, comprensione e stima per un uomo che spero, passata la squalifica, venga ripreso dai Della Valle o abbia altre prestigiose offerte di lavoro. La sua storia professionale lo merita!
    Una considerazione personale sull'etica della questione.
    Quando due persone si scontrano, sia verbalmente che fisicamente, lo fanno nell'intento di sopraffare l'avversario: il fine ultimo è VINCERE.
    Secondo me Delio Nesi ha vinto quando in conferenza stampa ha chiesto scusa a quel grumo di muscoli, troppo pagato, maleducato, non evoluto di quel giocatore che per mia fortuna, avendo un nome impronunciabile, non farà mai parte dei miei pensieri.
    Con LE PAROLE delle sue scuse e non con i pugni ha veramente vinto.
    Esempi famosi di vittorie inconfutabili delle parole sulla violenza: Cristo, Gandi. Troppo in alto ...? Sorriso
    UNCLE

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  2. SI zio, direi di si. Troppo ALTI i tuoi esempi.....Sorriso.

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