mercoledì 27 giugno 2012

NON DIRE GATTO SE NON CE L'HAI NEL SACCO

Giovanni Trapattoni è un'icona del calcio italiano, un uomo semplice, di buon senso, mediano di interdizione e fatica, famoso per aver marcato Pelè e non averlo fatto segnare pur non maltrattandolo (la stessa cosa non si può dire di Gentile, che annullò Maradona e Zico nel 1982, ma con metodi che nel calcio di oggi non gli avrebbero mai consentito di finire la partita...) , allenatore di successo, con scudetti vinti in ben tre paesi diversi (Italia, Germania e Portogallo), trainer della nazionale italiana e da qualche anno di quella irlandese.
Dovunque è andato, si è guadagnato stima, rispetto e grandissima simpatia.
Le sue conferenza stampa sono spesso state un teatrino divertente, e certe sue espressioni passate alla storia del mondo del calcio. "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco" è una di queste.
Mi è venuta in mente nel leggere gli articoli e le interviste che stanno precedendo l'attesissima semifinale con la Germania. I precedenti sono stati ripescati e citati tutti: nelle partite decisive, semifinali o finali, finora i tedeschi li abbiamo sempre eliminati. Il fatto che loro siano favoriti, per un calcio superiore al nostro per fisicità e incisività,  è stato detto, ma quasi più per scaramanzia, per esercitare una sorta di pressione psicologica sugli avversari. IN realtà avverto troppa euforia e questo in genere non è bene per gli italiani, facile ad abbattersi e a flagellarsi ma anche, con rapidità, a invertire l'umore, coltivando eccessi opposti.
Insomma, come ci rimprovera spesso il nostro non amato premier, non siamo un popolo sobrio.
E giovedì proprio i "sobri" affrontiamo, e che gusto sarebbe batterli.
Non buttiamola in politica, però la Germania ha l'occasione di mostrare la sua superiorità anche di mentalità proprio contro i "reprobi" dell'Europa ! I Greci li hanno spazzati via , se battessero noi, poi in finale incontrerebbero i vincenti tra Spagna e Portogallo, entrambi tra i "monelli" dell'Unione. Vincessero anche la finale, ci avrebbero messo tutte in fila, a noi "cicale d'Europa", anche nel calcio. E NON è una possibilità remota, anzi, da quello che si è visto, finora i più forti sembrano effettivamente loro. Anche rispetto alla Spagna, che è vero che con il suo possesso palla è asfissiante e fa giocar male gli avversari, però è altrettanto vero che Torres non è Messi, e il potenziale offensivo spagnolo non ha mostrato mirabilie, se escludiamo la partita con gli onesti ma poveri (anche calcisticamente) irlandesi.
Tornando all'Italia, e in particolare agli azzurri, leggo cose che non mi piacciono. Prandelli, che pure è lontano anni luce dall'arroganza che aveva Lippi, parla anche lui di sassolini nelle scarpe, e usa l'infelicissima espressione che tanto male portò in Sud Africa : quelli che non sarebbero stati ammessi sul carro del vincitore....Sappiamo com'è finita.
Immagino il CT ce l'abbia , al solito, con la parte della stampa che non ha lesinato critiche alla vigilia e anche dopo la Croazia. Non leggo quei fumetti per adulti che sono Corriere dello Sport, Gazzetta e Tuttosport, quindi non so se i nemici si annidino lì. So che questa squadra è umile, valida e non eccelsa.
Non ha mai perso, in questo europeo, ma di partite ne ha vinta una sola (con la cenerentola del girone), e ha passato il turno anche grazie alla sportività spagnola. Ha una buona difesa, che infatti ha subito due soli gol, ma non è quella linea Maginot creata dall'Italia di Berlino 2006, che in tutto il torneo prese un solo gol e su autorete (proprio di Barzagli), a parte il rigore di Zidane in finale. Il centrocampo è forse il reparto migliore, sommando qualità e quantità , ma non è che quello tedesco, con Ozil, Kadira e Schweisteiger sia inferiore (quello spagnolo è di altro pianeta, si sa). In attacco vengono le dolenti note. I tedeschi sono la squadra più prolifica del torneo, con 9 gol, hanno sempre segnato e sempre vinto. Non sembrano imbattibili in difesa (4 gol) ma in compenso noi siamo l'attacco più anemico delle semifinaliste. In una partita ben giocata,quella contro l'Inghilterra,  passata per 70 minuti nella metà campo avversaria, con 35 (35!!!) tiri in porta, gol ZERO. Se a questi dati non positivi aggiungiamo che De Rossi, l'unica eccellenza insieme a Pirlo di questa nazionale (gli altri tutti bravi ma "normali"), non si sa se potrà giocare, che sembra rientri Chiellini, recuperato in fretta da un infortunio muscolare, quindi a rischio e inoltre in un ruolo, di terzino sinistro, o esterno basso, come si dice oggi, dove alla generosità grande non corrisponde qualità di piede (meglio Balzaretti in questo) , io non capisco le dichiarazioni di Pirlo o di Buffon, che parlano di tedeschi "che ci temono".
Sicuramente avrebbero preferito gli inglesi, ci rispettano, ma sono consapevoli di aver mostrato, finora , di essere più forti.
Troppa euforia, ripeto, forse dovuta al fatto che essere arrivati tra le prime quattro era risultato inaspettato (e infatti nei pronostici c'era l'Olanda al nostro posto) e quindi i nostri si sentono sollevati dalla sensazione che, comunque vada, loro l'europeo è un po' come se l'avessero già vinto.
E' comprensibile, e in parte anche vero. Però dipende molto, in caso di sconfitta con la Germania, COME perdiamo. Perché se usciamo a pezzi come la Grecia - cosa che non credo -, o comunque nettamente, allora vedrete che il bilancio complessivo sarà assolutamente rivisto e ridimensionato, gli encomi odierni dimenticati, e l'accento, italicamente, sarà più sulla metà vuota del bicchiere, che su quella piena.
Quindi occhio Mister, che il carro è lontano dalla meta.


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