sabato 30 giugno 2012

PRANDELLI VORREBBE MONTI A CASA E NON A KIEV. COME DARGLI TORTO ??


Proprio vero che le cose lette sono diverse dalla cose ascoltate direttamente. Prendiamo la recente conferenza stampa del CT azzurro post trionfo contro la Germania. Alla vigilia della partita era stata anche rispolverata la sconfitta di Publio Quintilio Varo contro i Teutoni di Armirio, eroe nazionale dei germani che si ribellavano al tentativo di Roma di imporre regole italiche (laddove in passato tra le abilità precipue dell'impero romano c'era stato proprio il rispetto delle principali usanze e costumi dei popoli assoggettati ). La rimembranza storica non ha portato fortuna, la vittoria nella foresta di Teutoburgo non si è ripetuta e ai tedeschi gliele abbiamo suonate come sempre.
Vabbé discorsi da tifoso a parte, torniamo all'onesto Prandelli. Come dicevo all'inizio, leggendo  o ascoltando alla radio giornalisti che commentavano le sue esternazioni, francamente ero un po' stupito.
Sempre visto il CT come una persona garbata, pacata. L'uomo che aveva messo la sua famiglia avanti al calcio e al denaro ( lasciò la panchina della Roma per seguire la moglie gravemente malata e poi infatti deceduta ). , che tornato sul campo, come trainer della Fiorentina, aveva inventato il "terzo tempo" - i suoi che stringono la mano agli avversari alla fine della partita - per mandare un messaggio ai tifosi e rilanciare il fair play.
Ed eccolo qui invece,  leggendo e ascoltando i cronisti, un Prandelli in stile Lippi, coi sassolini, tanti, nelle scarpe, il carro dei vincitori sul quale molti non saranno ammessi....
Francamente questa posizione mi sembrava un pochino eccessiva (Lippi , in quanto ex allenatore della Juventus, era molto più attaccato, e aveva al tempo il problema di Calciopoli, con la Juventus retrocessa in B, quando nella nazionale di titolari Juventini, come spesso è successo, ce n'erano la maggioranza (Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi e Del Piero ). Prandelli è vero che si è scontrato con scommessopoli, ma alla fine di giocatori suoi ne sono stati sfiorati due, mentre Buffon le attenzioni se l'è procurate per la coraggiosa uscita contro certi modi delle procure mediatizzate  (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/06/buffon-chi-tocca-i-fili-muore.html  http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/05/buffon-non-e-coraggioso-solo-tra-i-pali.html ).
Insomma, non voglio dire che Lippi abbia dovuto gestire l'inferno e Prandelli stava nell'ovatta, ma rispetto al fumantino allenatore di Viareggio diciamo che l'attuale CT si sia trovato in purgatorio.
Altra cosa buona : l'Italia di allora, devastata dalle polemiche dette, era però rappresentativa di una serie A e di squadre leader anche in campo europeo (Milan e Juventus, più dietro l'Inter) , con campioni celebrati come Totti e Del Piero, Buffon unanimamente riconosciuto come numero 1 più forte del mondo, Pirlo già campione consacrato , Cannavaro recordman di presenze in nazionale. Insomma, avevamo una squadra esperta e quotata , non favorita ma tra gli outsider sì.  La nazionale di Prandelli NESSUNO la dava tra le semifinaliste. Olanda , Spagna, Germania erano le sicure (e invece OLanda fuori fin dalle eliminatorie !! ) , e per il quarto posto, tra Portogallo, Inghilterra, Francia e noi , l'Italia era l'ultima in quotazione ai bookmaker.
Insomma chi in queste settimane patriotticamente  ha puntato azzurri, ha visto premiato il suo nazionalismo con bei soldi !.
Questo muoversi a fari spenti è vantaggioso, a meno di non offendersi per non essere considerati tra i migliori....
Insomma, dispiacersi per alcune cose ci stava, ma ripetere il film dell'accerchiamento , come l'Italia del 1982 (in silenzio stampa , salvo le dichiarazioni di Zoff e Bearzot, capirai, due MUTI !! ) e poi quella del 2006,  mi sembrava eccessivo.
Oppure Prandelli ha deciso di fare il Mourinho, che inventa i nemici per tenere alta la pressione e la motivazione della squadra. Imitatori dello Special One se ne vedono ormai diversi, ma in genere le copie sono sempre sbiadite rispetto all'originale.
Prevenuto da tutti questi pensieri, mi sono dunque accinto a vedere l'intervista incriminata.

Stefano Turchetti ha condiviso un link.

E mi sono sollevato.
Il solito Prandelli. Garbato, educato, con un sorriso sincero ancorché non a 32 denti, ha detto cose conosciute e condivisibili :
1) Questi ultimi due mesi sono stati stressanti più di quello che si aspettava
2) Che rispetta il contratto con la Nazionale, ma che gli manca l'allenamento sul campo
3) Che per dare una identità di gioco ad una squadra, qualunque essa sia, c'è necessita di stage, di incontri, di provare e memorizzare un sistema di gioco. Le altre nazionali, secondo Prandelli, lo possono fare. La nostra no.
4) La Nazionale è una cosa che suscita interesse ed emozione nel nostro paese per breve tempo. Magari questo tempo, se si vince, è intenso. Ma breve resta.
Francamente non leggo cose dell'altro mondo, anzi, sono assolutamente risapute. Il messaggio sotteso è : si potrebbe fare meglio e di più, con maggiore organizzazione e tempo. Non viene concesso, perché l'attenzione di tutti (tifosi per primi caro CT) è sui club. Bene. Poi però non lamentiamoci se quando la sorte non ci aiuta un po' ( e in questo europeo non ci ha voltato le spalle, al di là dei nostri sicuri meriti) , finiamo per fare le figuracce del 2010 in Sud Africa, o del 2004 in Portogallo. del 2002 in Corea.
Tutto questo, ripetiamo, senza lo sguardo truce da Achille offeso che in questo campionato ha sfoggiato il nostro portierone amato.
Meglio così, ci sarebbe dispiaciuta questa trasformazione genetica del sano e umile  Prandelli.
Se poi si lascia sfuggire mezza battuta polemica sull'arrivo del Presidente Monti, ebbé non facciamone un caso.
Anzi, scaramantici come siamo, credo che nessuno di noi sia contento di questa " improvvisata" di un premier chiaramente non tifoso della nazionale.
Ripensarci Mister Monti e limitarsi alla tv ??




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