venerdì 22 giugno 2012

VIA DALL'ITALIA


Per chi voleva capire come mai gli imprenditori italiani NON si fidano di una riforma del lavoro che lasci decidere ad un terzo (ancorché un giudice) cosa loro possono fare nella LORO azienda, è venuta bella bella la sentenza del Tribunale di Roma. La Fiat aveva licenziato tutti gli operai di Pomigliano , costituendi poi una Newco che ne ha riassunti una parte. Nessuno della Fiom. Questi hanno contestato che la mancata riassunzione (mancata??) fosse un atto discriminatorio e il giudice ha dato loro ragione.
Curiosa la reazione di Landini, il capataz del sindacato metalmeccanico : da una parte si commuove per l'esito della sentenza, dall'altra ha paura che la Fiat faccia quello che ha intenzione di fare da una vita : mollare definitivamente l'auto in Italia e trasferirsi del tutto all'estero, dove le regole del lavoro, comprese quelle fiscali, sono assolutamente migliori per chi fa impresa.
La commozione sul viso di Landini (Ansa)Timoroso di questo, Landini si appella al governo per ..."indurre"? "costringere" ? la Fiat ad assumere chi dicono loro e a non azzardarsi a chiudere. Ma perché Landini non si fa una bella cooperativa, si fa finanziare a costo zero dall'Europa (dall'Italia non può, non c'è un euro bucato!)  se ci riesce, e le produce lui le auto? Vediamo se è capace no?
Dicono che è la legge...intanto è una sentenza di un giudice, vediamo cosa accadrà nei gradi successivi. Ma a parte questo, è proprio questa/e legge che l'Europa ci chiedeva di cambiare per aumentare la flessibilità del mercato di lavoro, favorirne la mobilità in uscita in funzione di una maggiore capacità di ingresso. Ichino, del PD, si sbraccia in tutti i modi per spiegarlo: il posto di lavoro non può prescindere da criteri imprenditoriali !
E quindi il MERITO, la PRODUTTIVITA', la diversificazione dei trattamenti in base ai succitati elementi. E se l'azienda è in crisi e ha un surplus di lavoratori, questi non vanno messi in cassa integrazione all'infinito, ma dopo 6 mesi, 1 anno, licenziati e supportati da ALTRI sostegni sociali (finanziati anche dall'impresa dice sempre Ichino), favoriti nell'intraprendere corsi di ri-formazione per trovare un altro lavoro. Questa è la realtà economica del MONDO, e Landini e compagni devono smettere di rimanere ibernati agli anni 70.
AYN RAND
Secondo me, progressivamente, si andrà realizzando la profezia della Ayn Rand,  nella sua trilogia "LA rivolta di Atlante". L'autrice, una delle fondatrici dell'ideologia "Libertaria" ,  immagina nel suo romanzo che i creatori di lavoro, gli imprenditori, stanchi di essere vessati da una legislazione che li penalizza continuamente per consentire ai meno capaci di restare sul mercato, che sfrutta le loro qualità per una redistribuzione "collettiva" della ricchezza da LORO prodotta, si ribellano e SPARISCANO. Grazie alle loro eccellenze riescono a creare un mondo nascosto dove regna la più assoluta libertà di intrapresa. Il Mondo esterno, privato della gente CAPACE DI CREARE LAVORO E RICCHEZZA, quando si accorge della progressiva "sparizione" di questi uomini, e del conseguente immediato impoverimento comune che da questo deriva, cerca di bloccare in qualche modo gli altri. Ma può privarli della libertà, NON può costringerli a continuare a lavorare....E così quel mondo va alla deriva. Mi è venuto in mente questo Tomo ( quasi tremila pagine...) leggendo i commenti , qui e altrove, sulle "pretese" degli industriali e la giustezza della sentenza che obbliga la Fiat ad assumere 145 operai Fiom , sull'assunto che la NUOVA società, nello scegliere chi far lavorare e chi no, abbia discriminato gli iscritti al sindacato rosso. Marchionne ha già portato varie parti di Fiat all'estero : Polonia, Serbia. Landini se ne preoccupa. Lo capisco. Soluzioni ? Arrestare Marchionne ? Costringerlo a continuare a fare impresa in Italia ?  Ecco perché gli imprenditori esteri se ne stanno bene alla larga : l'Italia, che già aveva il triste primato del partito comunista più forte tra i paesi occidentali, caduto il muro manifesta una funesta tendenza, anche tra la classe dirigente, ad una pericolosa regressione "sovietizzante".
Capito adesso perché la riforma del lavoro come partorita non risolve e anzi fa danni ? 
Ecco la notizia di cronaca sul Corriere.it



SINDACATO, LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA A FAVORE DEI LAVORATORI ISCRITTI AL SINDACATO
Fiom, Fiat condannata per discriminazione: dovrà assumere 145 lavoratori a Pomigliano
Landini chiede «garanzie sul futuro degli stabilimenti» Passera: «Sentenza di cui tenere conto». La Fiat annuncia ricorso 

Landini e gli operai di Pomigliano riammessi al lavoro (LaPresse)MILANO - Una sentenza che emoziona. Maurizio Landini, numero uno della Fiom, si è commosso durante la conferenza stampa convocata dopo la sentenza del Tribunale di Roma che impone alla Fiat di assumere a Pomigliano 145 operai iscritti al sindacato. La voce si è incrinata quando il leader dei metalmeccanici della Cgil ha ringraziato «tutti gli iscritti dentro gli stabilimenti della Fiat per le discriminazioni pesanti subite. Se siamo qui è anche grazie a loro» ha detto. Il Lingotto ha fatto sapere di voler presentare ricorso. Lo si apprende dall'azienda che non fa per ora alcun commento sul merito della sentenza. Il ricorso dovrà essere presentato entro trenta giorni.  
RISPETTARE LA SENTENZA - «Mi aspetto che la Fiat rispetti la sentenza. Troverei singolare che qualcuno vada via dal Paese perchè in Italia si devono rispettare le leggi e la Costituzione» ha detto il segretario della Fiom. Non devono rientrare solo i 145, è il momento che rientrino tutti i 5mila» lavoratori che erano in forza a Pomigliano. Al momento ne sono stati assunti solo 2.000. «Così non si potrà dire che ci sono quote garantite», aggiunge Landini
GARANZIE SUL FUTURO DELLA FIAT - Landini ha poi chiesto garanzie all'esecutivo sul futuro degli stabilimenti Fiat in Italia. «Chiediamo un intervento esplicito del governo perché venga garantito che Fiat faccia quello che deve fare, a cominciare dagli investimenti». Per Landini infatti «c'è un vuoto sul futuro degli stabilimenti Fiat in Italia» ed esiste «un rischio molto concreto che un intero settore industriale salti con prezzi altissimi per tutti i lavoratori». 
Dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, arriva un «no comment» sulla sentenza a favore del reintegro dei lavoratori Fiat di Pomigliano. Dal Lussemburgo, dove è arrivata per il Consiglio dei 27 ministri del Lavoro Ue, ha detto che «sarebbe improprio da parte del ministro del Lavoro commentare a caldo questa notizia». La notizia era stata resa nota in mattinata dalla stessa Fiom che aveva precisato che 19, sui 145 lavoratori con la tessera del sindacato di Maurizio Landini che dovranno essere assunti nella fabbrica, avranno anche diritto a 3.000 euro per danno. Di tenore opposto il parere del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera: «Non conosco le motivazioni della sentenza ma è qualcosa di cui tener conto», ha affermato al termine di un'audizione alla commissione Trasporti della Camera.
«UNA POSSIBILITA' SU DIECI MILIONI» - Nel passaggio tra la vecchia Pomigliano e la Newco che aveva riguardato l'assunzione di circa 2000 operai, nessuno di costoro era iscritto al sindacato dei metalmeccanici: negli atti presentati al procedimento dalla Fiom, la possibilità che ciò accadesse casualmente risultavano meno di una su dieci milioni. 
ERANO CASSINTEGRATI - In base di una normativa specifica del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni. la Fiat è stata dunque costretta ad assumere nella newco i 145 iscritti al sindacato di categoria, cassintegrati nella vecchia Pomigliano, chiusa e attualmente in liquidazione. In Fiat gli iscritti alla Fiom erano passati da 382 a 207, tutti facenti parte della fabbrica che sta chiudendo.

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