sabato 28 luglio 2012

GRAZIE AD UNA MORTE ECCELLENTE, AL CSM SI SVEGLIANO

LORIS D'AMBROSIO 

Sulla drammatica vicenda del Consigliere Loris D'Ambrosio, vengono scritte molte cose.
Sicuramente il rischio della strumentalizzazione c'è, nella guerra tra bande che in Italia è in corso da decenni: magistrati convinti che il loro ruolo non si limiti all'osservazione e applicazione della legge, ma investa anche campi propri della Politica, e coloro che, magari sfruttando questa illegale intraprendenza di parte delle toghe, vorrebbero limare l'autonomia dell'Istituzione Giudiziaria.
In mezzo, la nostra Democrazia e noi con essa.
Stabilire un rapporto di causa effetto tra la gogna mediatica cui il Dottor D'Ambrosio è stato sottoposto per le sue conversazioni con il senatore Mancino, e la sua morte per infarto, come è possibile? Certo, non è che sia morto per un incidente stradale o per un tumore. L'infarto può essere conseguenza dell'essere sottoposti ad un grave e prolungato stress. Quindi il dubbio è lecito, la certezza no.
Allo stesso tempo, Di Pietro dovrebbe stare zitto, visto che lui la coscienza pulita in questo campo non ce l'ha. Ricordasse semmai  i sistemi di tortura psicologica a cui ricorreva ai tempi di Mani Pulite, di cui furono vittime, quelle sì certe, persone come Raul Gardini e Gabriele Cagliari.
Ma il problema non è suo, che una coscienza non ce l'ha, ma di chi vota una persona siffatta.
Moltissimi in questi giorni ricordano la specchiata figura del Consigliere del Quirinale, e va detto che questa levata di scudi a favore di uomini dello Stato conosciuti come galantuomini avvenne anche per Giovanni Conso , anche lui coinvolto, indagato per falsa testimonianza.
Ilda Boccassini ricorda D'Ambrosio come «un uomo che ha sempre salvaguardato l’autonomia e l’indipendenza della magistratura».
Il mio Maestro di diritto penale, l'avv. Domenico Battista, brillantemente e provocatoriamente denuncia:

ARTICOLO 849 QUINQUIES DEL NUOVO CODICE DI PROCEDURA PENALE INQUISITORIO: "IL COINVOLTO "
Comma 1 "dicesi coinvolto colui che non riveste nè la qualità di indagato, nè di imputato, nè di persona offesa dal reato, nè di danneggiato, nè di persona informata sui fatti, nè di testimone, nè di altro, in quanto appunto soggetto meramente ed occasionalmente conivolto all'interno degli atti di una inchiesta che, ove il P.M. lo ritenga, potrà trasformarsi in indagine preliminare"
Comma 2 : " il coinvolto, in quanto soggetto privo di specifica rilevanza processuale, non ha diritto ad alcuna garanzia nè tutela"
Comma 3 "pazienza se il coinvolto, preso atto di essere coinvolto e di poter essere arbitrariamente messo alla berlina e sputtanato sugli organi ufficiali dell'Inquisizione, muoia di crepacuore"
Il fatto che ci sia questo fronte che tuteli la legalità e il diritto all'onorabilità delle persone è ottima cosa, ma certo non ci si illuda che la fazione opposta, quella degli ossessionati, dei complottisti, dei forcaioli.   
Mario Calabresi scrive sulla STAMPA:

... la barbarie che si è impossessata di molti italiani, anche di quelli che chiedono a gran voce verità, giustizia e che dovrebbero avere perlomeno senso di legalità, ha fatto sì che una gran quantità di commenti apparsi su Internet alla notizia della morte siano assolutamente osceni. 
Nessuna pietà, nemmeno il più elementare rispetto dei morti, ma dileggio, ironia e complottismi. 
Un fetore nauseabondo, un vizio tutto italiano che dura da decenni e di cui non riusciamo a liberarci. O recuperiamo il senso delle proporzioni e il rispetto per gli altri, abbandonando l’istinto al linciaggio e alla demonizzazione, oppure saremo davvero perduti

In questo scenario, va guardato con positivo stupore la presa di posizione  del Dr. Aiello Nappi , appartenente ad AREA ( il cartello rosso al CSM costituito da Magistratura Democratica e Movimento per la Giustizia) il quale pone, finalmente anche da quel versante, il problema delle intercettazioni e della loro palese degenerazione. Ricorda Nappi come vi sia un bene da tutelare - che gente da poco come Di Pietro e Travaglio ignorano, tirandosi dietro i loro forsennati giacobini) che è la libertà di comunicazione e di riservatezza dei cittadini. Quindi l'adozione di uno strumento così INTRUSIVO nella vita delle persone deve essere sottoposto ad un vaglio VERO e SEVERO circa la sua ammissibilità.
Il Giudice deve quindi autorizzare le intercettazioni con un decreto motivato  e SOLO in presenza di "gravi indizi di reato". Non quindi per CERCARLO!!!!!!
C'è poi il problema successivo, cioè di cosa fare delle registrazioni acquisite, il vaglio di ciò che può essere rilevante ciò che non lo è.Ovviamente da questo punto di vista la rilevanza penale è ben diversa da quella della cronaca per non parlare poi del mero gossip voyeristico .
Siccome questo è il quadro normativo e "tanto gravi le distorsioni applicative" Nappi ha chiesto che il CSM fornisca delle precise linee guida alla Magistratura in modo che non possano essere in alcun modo UTILIZZATE REGISTRAZIONI DI CONVERSAZIONI NON ACQUISITE LEGITTIMAMENTE NEL PROCEDIMENTO PENALE. 
A chi fa osservare al consigliere Nappi che è un po' tardivo il suo intervento, lui risponde che "altri buoi sono nella stalla" e che quindi è comunque utile provvedere.
Staremo a vedere. Certo per Bersani e co, sarà difficile continuare a difendere l'imbarazzante fronte della magistratura cara a Di Pietro, sempre più avversario politico. 
Si dice che dalle crisi nascono le opportunità. Sarebbe bello fosse vero in questo caso

3 commenti:

  1. Francesco Antonio Maisano
    Ottimista! Il CSM e' sempre controllato dai PM (attuali o ex che siano...)

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  2. In realtà la speranza, più che l'ottimismo, nasce non dal fatto che il CSM detti delle linee giuda, ma che il LEGISLATORE, con non più il problema Berlusconi di mezzo, e anzi cogliendo l'occasione che vittime di questo barbaro sistema siano stavolta persone generalmente considerate PER BENE, si decida a fare una LEGGE che riidisciplini in modo severo e civile la materia. I forcaioli insorgeranno, certe procure pure, ma magari stavolta ci si potrebbe riuscire.

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  3. Curzio Malaparte nel 1953 disse : la giustizia è come un lavandino attappato ...

    Io dico il "marcio" stà alla base del circondario del territorio. Avvocati da fuori ai fini civili non possono entrare- Nemmeno il domicilio presso un collega riescono ad avere (solo in italia) ... i PM NON rilevano il penale.??? scaricano al Civile,- Nel civile nei confini del "territorio" : Tu dai una cosa a me io dò una cosa a te. Un potere piramidale che non ha niente da invidiare alle "famiglie" del territorio.!!!

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