LORIS D'AMBROSIO |
Sulla drammatica vicenda del Consigliere Loris D'Ambrosio,
vengono scritte molte cose.
Sicuramente il rischio della strumentalizzazione c'è, nella
guerra tra bande che in Italia è in corso da decenni: magistrati convinti che
il loro ruolo non si limiti all'osservazione e applicazione della legge, ma
investa anche campi propri della Politica, e coloro che, magari sfruttando
questa illegale intraprendenza di parte delle toghe, vorrebbero limare
l'autonomia dell'Istituzione Giudiziaria.
In mezzo, la nostra Democrazia e noi con essa.
Stabilire un rapporto di causa effetto tra la gogna
mediatica cui il Dottor D'Ambrosio è stato sottoposto per le sue conversazioni
con il senatore Mancino, e la sua morte per infarto, come è possibile? Certo,
non è che sia morto per un incidente stradale o per un tumore. L'infarto può
essere conseguenza dell'essere sottoposti ad un grave e prolungato stress.
Quindi il dubbio è lecito, la certezza no.
Allo stesso tempo, Di Pietro dovrebbe stare zitto, visto che
lui la coscienza pulita in questo campo non ce l'ha. Ricordasse semmai i
sistemi di tortura psicologica a cui ricorreva ai tempi di Mani Pulite, di cui
furono vittime, quelle sì certe, persone come Raul Gardini e Gabriele Cagliari.
Ma il problema non è suo, che una coscienza non ce l'ha, ma
di chi vota una persona siffatta.
Moltissimi in questi giorni ricordano la specchiata figura
del Consigliere del Quirinale, e va detto che questa levata di scudi a favore
di uomini dello Stato conosciuti come galantuomini avvenne anche per Giovanni
Conso , anche lui coinvolto, indagato per falsa testimonianza.
Ilda Boccassini ricorda D'Ambrosio come «un
uomo che ha sempre salvaguardato l’autonomia e l’indipendenza della
magistratura».
Il mio Maestro di diritto penale, l'avv. Domenico Battista,
brillantemente e provocatoriamente denuncia:
ARTICOLO 849 QUINQUIES DEL NUOVO CODICE DI PROCEDURA
PENALE INQUISITORIO: "IL COINVOLTO "
Comma 1 "dicesi coinvolto colui che non riveste nè
la qualità di indagato, nè di imputato, nè di persona offesa dal reato, nè di
danneggiato, nè di persona informata sui fatti, nè di testimone, nè di altro,
in quanto appunto soggetto meramente ed occasionalmente conivolto all'interno
degli atti di una inchiesta che, ove il P.M. lo ritenga, potrà trasformarsi in
indagine preliminare"
Comma 2 : " il coinvolto, in quanto soggetto privo
di specifica rilevanza processuale, non ha diritto ad alcuna garanzia nè
tutela"
Comma 3 "pazienza se il coinvolto, preso atto di
essere coinvolto e di poter essere arbitrariamente messo alla berlina e
sputtanato sugli organi ufficiali dell'Inquisizione, muoia di crepacuore"
Il fatto che ci sia questo fronte che tuteli la legalità e
il diritto all'onorabilità delle persone è ottima cosa, ma certo non ci si
illuda che la fazione opposta, quella degli ossessionati, dei complottisti, dei
forcaioli.
Mario Calabresi scrive sulla STAMPA:
... la barbarie che si è impossessata di molti italiani,
anche di quelli che chiedono a gran voce verità, giustizia e che dovrebbero
avere perlomeno senso di legalità, ha fatto sì che una gran quantità di commenti
apparsi su Internet alla notizia della morte siano assolutamente osceni.
Nessuna pietà, nemmeno il più elementare rispetto dei
morti, ma dileggio, ironia e complottismi.
Un fetore nauseabondo, un vizio tutto italiano che
dura da decenni e di cui non riusciamo a liberarci. O recuperiamo il senso
delle proporzioni e il rispetto per gli altri, abbandonando l’istinto al
linciaggio e alla demonizzazione, oppure saremo davvero perduti
In questo scenario, va guardato con positivo stupore la
presa di posizione del Dr. Aiello Nappi , appartenente ad AREA ( il
cartello rosso al CSM costituito da Magistratura Democratica e Movimento per la
Giustizia) il quale pone, finalmente anche da quel versante, il problema delle
intercettazioni e della loro palese degenerazione. Ricorda Nappi come vi sia un
bene da tutelare - che gente da poco come Di Pietro e Travaglio ignorano,
tirandosi dietro i loro forsennati giacobini) che è la libertà di
comunicazione e di riservatezza dei cittadini. Quindi l'adozione di
uno strumento così INTRUSIVO nella vita delle persone deve essere sottoposto ad
un vaglio VERO e SEVERO circa la sua ammissibilità.
Il Giudice deve quindi autorizzare le intercettazioni con
un decreto motivato e SOLO in presenza di "gravi indizi di
reato". Non quindi per CERCARLO!!!!!!
C'è poi il problema successivo, cioè di cosa fare delle
registrazioni acquisite, il vaglio di ciò che può essere rilevante ciò che non
lo è.Ovviamente da questo punto di vista la rilevanza penale è ben diversa da
quella della cronaca per non parlare poi del mero gossip voyeristico .
Siccome questo è il quadro normativo e "tanto gravi
le distorsioni applicative" Nappi ha chiesto che il CSM fornisca delle
precise linee guida alla Magistratura in modo che non possano essere in alcun
modo UTILIZZATE REGISTRAZIONI DI CONVERSAZIONI NON ACQUISITE
LEGITTIMAMENTE NEL PROCEDIMENTO PENALE.
A chi fa osservare al consigliere Nappi che è un po'
tardivo il suo intervento, lui risponde che "altri buoi sono nella
stalla" e che quindi è comunque utile provvedere.
Staremo a vedere. Certo per Bersani e co, sarà difficile
continuare a difendere l'imbarazzante fronte della magistratura cara a Di
Pietro, sempre più avversario politico.
Si dice che dalle crisi nascono le opportunità.
Sarebbe bello fosse vero in questo caso
Francesco Antonio Maisano
RispondiEliminaOttimista! Il CSM e' sempre controllato dai PM (attuali o ex che siano...)
In realtà la speranza, più che l'ottimismo, nasce non dal fatto che il CSM detti delle linee giuda, ma che il LEGISLATORE, con non più il problema Berlusconi di mezzo, e anzi cogliendo l'occasione che vittime di questo barbaro sistema siano stavolta persone generalmente considerate PER BENE, si decida a fare una LEGGE che riidisciplini in modo severo e civile la materia. I forcaioli insorgeranno, certe procure pure, ma magari stavolta ci si potrebbe riuscire.
RispondiEliminaCurzio Malaparte nel 1953 disse : la giustizia è come un lavandino attappato ...
RispondiEliminaIo dico il "marcio" stà alla base del circondario del territorio. Avvocati da fuori ai fini civili non possono entrare- Nemmeno il domicilio presso un collega riescono ad avere (solo in italia) ... i PM NON rilevano il penale.??? scaricano al Civile,- Nel civile nei confini del "territorio" : Tu dai una cosa a me io dò una cosa a te. Un potere piramidale che non ha niente da invidiare alle "famiglie" del territorio.!!!