domenica 15 luglio 2012

IN SIRIA ASSAD BOMBARDA LE CITTA', LA CONSORTE FA SHOPPING ON LINE


Siria. 15.000 morti e non siamo ancora alla "guerra civile". L'esercito impiegato  contro le città contrarie al regime, nonostante le promesse all'ONU di cessare i bombardamenti. Ogni iniziativa internazionale, araba o delle Nazioni Unite, miseramente fallita. Le sanzioni diplomatiche ed economiche prese dai singoli stati, ininfluenti. Ogni tentativo di un intervento più duro ed efficace per fermare la strage quotidiana di Assad, bloccato al Consiglio di Sicurezza dell'ONU dal voto contrario di Russia e Cina.
Gli USA, con Hillary Clinton, sempre più spazientiti e impotenti. La Francia, molto intraprendente in Libia, forse interverrà nel Mali, dove pare stia prendendo il potere una formazione Qadeista, stile talebani, ma in Siria continua ad ammonire e a guardare.
SI tratta di fatti. Non di commenti.
Sempre un fatto, la notizia che Asma Assad, la moglie del dittatore, ha effettuato in questi tempi acquisti di mobili di antiquariato per 300.000 euro.
Non ci volevo credere nel leggerlo.
Eppure eccolo qua:

  

E' sempre tempo di shopping. Anche quando nel tuo Paese è in atto una guerra civile che sta provocando migliaia di morti. Mentre in Siria le cronache svelano continuamente nuovi massacri, lei, Asma, la moglie del dittatore siriano Bashar Al Assad, fa shopping nel quartiere più chic di Londra, spendendo l'equivalente di oltre 300mila euro in mobili di lusso.
 A rivelarlo è il quotidiano britannico «Mail on Sunday», che mostra in esclusiva una serie di mail di Wikileaks con gli ordini per 270mila sterline di Asma Assad. Tavoli, divani, tappeti, candelabri e pouf, tutti in stile «ottomano», acquistati in uno dei più esclusivi negozi di design di Chelsea, per arredare la sua residenza estiva, a 200 miglia da Damasco. Alternando le drammatiche foto dei massacri a quelle dei lussuosi mobili, il giornale britannico, sul sito online, indica il prezzo di ciascun «pezzo» scelto dalla trentaseienne moglie di Assad, dai candelabri da oltre 8mila sterline, al tavolo da 10mila fino al tappeto costato 11 mila sterline per arredare la residenza in un paese nel quale si stima che da marzo - data dell'ordine inviato da Asma Assad - siano state uccise, ricorda il giornale, 16 mila persone, tra le quali donne e bambine. Un indifferenza non da poco per la donna che Vogue aveva definito «una rosa nel deserto».
  BOMBARDAMENTI - Intanto è di almeno altri nove morti il bilancio odierno delle violenze che proseguono in tutta la Siria, malgrado i moniti lanciati al regime di Bashar al-Assad da gran parte della comunità internazionale dopo il massacro di tre giorni fa nel villaggio sunnita di Tremseh, dove oltre duecento persone sono state trucidate (ma il regime sostiene siano «solo» 39). Il ministro degli Esteri siriano ha però negato che negli scontri a Tremseh si sia fatto uso di artiglieria, carri armati ed elicotteri come sostenuto dall'inviato speciale per la Siria Kofi Annan. 

Qualcuno forse ricorderà la storica battuta attribuita alla regina Maria Antonietta che, ai dignitari che le rappresentavano come il popolo fosse alla fame e non ci fosse più pane per la crisi economica, pare abbia risposto "date loro delle brioches". 
C'è un momento in cui i potenti perdono completamente il contatto con la realtà e con il loro popolo.
Come andò a finire per Maria Antonietta e per il consorte re di Francia lo sappiamo .
Aspettiamo dunque fiduciosi che anche  la "regina siriana" venga presto detronizzata, magari con più fortuna e quindi perdendo il potere ma conservando la testa. 

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