giovedì 26 luglio 2012

LA VERGOGNA SENZA FRENI DEI DEPUTATI DELLA REGIONE SICILIA


Se non l’avessi letto sul Corriere della Sera, che, con tutti i limiti propri della stampa, comunque è un giornale serio(so), non ci avrei creduto. La Regione Sicilia, che se non fosse a Statuto Speciale già sarebbe stata da tempo commissariata, con i suoi  conti disastrosi (a parte il maquillage greco che può avergli impartito Lombardo), con la pletora di assistiti che per carità vengono assunti nei posti più improbabili, pare abbia difficoltà a pagare i 13.000 euro (a testa, ovvio) di stipendio NETTO dei deputati regionali….
E ti credo!!!!
Bé questi sai che fanno? Invece di dichiarare che COMPRENDONO la difficoltà, e che attenderanno sereni, strillano che non possono essere trattati come semplici “FORNITORI”.
Ripeto, l’avessi letto su Libero o sul Fatto, non ci avrei creduto. Nemmeno su Repubblica.
Al Corriere tendo a credere ma è veramente sbalorditivo.
Prendiamo atto di quale sia la  considerazione di questi "rappresentanti del popolo" nei confronti di gente che lavora, i disprezzati “fornitori”,   che probabilmente hanno nel contratto articoli che prevedono A) gratitudine eterna per il privilegio B) Le fatture inoltrate devono prevedere, in ordine ai  termini di pagamento, la dizione “ a discrezione di Vossignoria”.
Speriamo solo di non leggere interviste dove magari l’onorevole siciliano lamenti la difficoltà di dare da mangiare alla propria famiglia con lo stipendio che non arriva !! (ve la ricordate l’infelicissima battuta di Paolo Rossi, l’eroe di Spagna 1982,  che non si decideva a firmare il suo contratto perché non abbastanza ricco?).
Perdonerete un piccolo esempio personale . Tra i miei clienti vi è una società che, tra l’altro, ha clienti nel pubblico. E’ una bella azienda, costruita 50 anni fa dal padre, un artigiano, che poi è cresciuta con tenacia e bravura. Oggi la società è una spa, con oltre 100 dipendenti , che potrebbe navigare tranquilla nonostante i morosi della crisi, se LA PAGASSERO.
E invece così non accade (come a migliaia di altre). Bene, questa società da un anno non paga le mie parcelle. Per riuscire a pagare con regolarità gli stipendi, e quindi garantire i servizi e le forniture, sacrifica gli “esterni" : professionisti, collaboratori, propri fornitori (una catena di Sant'Antonio maledetta quest'ultima). 
Dopo 15 anni di collaborazione con loro immaginate che io protesti? Che non comprenda il momento? Certo, non ho il problema di dare da mangiare a mio figlio…ma   il deputato regionale, a cui lo stipendio sta tardando, ha un reddito almeno 4 volte superiore al mio. Eppure LUI urla indignato...E NOI con LUI!!??
Si tratta di consapevolezza e comprensione per le situazioni di difficoltà, anche laddove le stesse finiscono inevitabilmente per creare problemi anche a te.
Se sai, come nel mio caso, che l’altra parte è in buona fede, è naturale solidarizzare con lei e attendere insieme tempi migliori.
Non mi sembra eroico.
Piuttosto, è squallidissimo lo spettacolo dei soliti poltronisti.
Altro che forconi, cari siciliani.


Sicilia, scoppia la rivolta dei deputati In ritardo i loro 13 mila € di stipendio
 A causa della crisi di liquidità la Regione Sicilia non ha trasferito in tempo i fondi per i pagamenti ai 90 deputati e ai dipendenti dell'Assemblea regionale siciliana e quindi lo stipendio del mese di luglio non è arrivato. Se ne riparlerà ad agosto. Secondo i calcoli ogni 30 giorni la Regione manda all'Assemblea i soldi degli stipendi: a giugno ha trasferito 12 milioni di euro, mentre a luglio ne ha «passati» soltanto cinque. E anche per i dipendenti andati in pensione ci saranno ritardi nel tfr. Per quanto riguarda i parlamentari la cifra si aggira intorno ai 13mila euro netti.
«TRATTATI PEGGIO DEI FORNITORI» - Il presidente dell'Ars (ed ex assessore) Francesco Cascio comprende che i ritardati trasferimenti siano collegati «alle più complessive difficoltà economiche», ma passa all'attacco: «L'assessore all'Economia Gaetano Armao tratta l'Ars alla stregua di un qualunque fornitore, o di un ente. Ma l'Ars è un organo istituzionale di valenza costituzionale e di conseguenza l'erogazione dei trasferimenti è sempre stata effettuata d'ufficio. Da quando c'è lui si tende a stravolgere questo concetto, e quindi l'Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non è possibile. (????? ma l'anima de li meglio...) Per Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid, è incomprensibile che «gli assessori, non eletti, ricevano puntualmente gli stipendi e le loro indennità e i parlamentari no». In generale i deputati si schierano con gli altri dipendenti («che vivono di stipendio»). I 90 deputati siciliani costano alla Regione circa 21 milioni l'anno, i 300 dipendenti dell'Assemblea circa 40 milioni.

«LO STATO NON PUÒ AUMENTARE I CONTROLLI» - Nel frattempo il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda ha replicato a un'interrogazione della Lega rispetto ai conti della Regione Sicilia spiegando che la richiesta di incrementare i controlli della spesa dell'Ente «incontra il limite delle garanzie derivante dallo Statuto di autonomia che non consente l'ingerenza dello Stato oltre i confini stabiliti dalle norme stesse. Allo Stato non sono consentiti controlli di merito sull'efficienza e efficacia della spesa».
 

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