Se non l’avessi letto sul Corriere della Sera, che, con
tutti i limiti propri della stampa, comunque è un giornale serio(so), non ci
avrei creduto. La Regione Sicilia, che se non fosse a Statuto Speciale già
sarebbe stata da tempo commissariata, con i suoi conti disastrosi (a
parte il maquillage greco che può avergli impartito Lombardo), con la pletora
di assistiti che per carità vengono assunti nei posti più improbabili, pare
abbia difficoltà a pagare i 13.000 euro (a testa, ovvio) di stipendio NETTO dei
deputati regionali….
E ti credo!!!!
Bé questi sai che fanno? Invece di dichiarare che
COMPRENDONO la difficoltà, e che attenderanno sereni, strillano che non possono
essere trattati come semplici “FORNITORI”.
Ripeto, l’avessi letto su Libero o sul Fatto, non ci
avrei creduto. Nemmeno su Repubblica.
Al Corriere tendo a credere ma è veramente sbalorditivo.
Prendiamo atto di quale sia la considerazione di
questi "rappresentanti del popolo" nei confronti di gente che lavora,
i disprezzati “fornitori”, che probabilmente hanno nel contratto
articoli che prevedono A) gratitudine eterna per il privilegio B) Le fatture
inoltrate devono prevedere, in ordine ai termini di pagamento, la dizione
“ a discrezione di Vossignoria”.
Speriamo solo di non leggere interviste dove magari
l’onorevole siciliano lamenti la difficoltà di dare da mangiare alla propria
famiglia con lo stipendio che non arriva !! (ve la ricordate l’infelicissima
battuta di Paolo Rossi, l’eroe di Spagna 1982, che non si decideva a
firmare il suo contratto perché non abbastanza ricco?).
Perdonerete un piccolo esempio personale . Tra i miei
clienti vi è una società che, tra l’altro, ha clienti nel pubblico. E’ una
bella azienda, costruita 50 anni fa dal padre, un artigiano, che poi è
cresciuta con tenacia e bravura. Oggi la società è una spa, con oltre 100
dipendenti , che potrebbe navigare tranquilla nonostante i morosi della crisi,
se LA PAGASSERO.
E invece così non accade (come a migliaia di altre).
Bene, questa società da un anno non paga le mie parcelle. Per riuscire a pagare
con regolarità gli stipendi, e quindi garantire i servizi e le forniture,
sacrifica gli “esterni" : professionisti, collaboratori, propri fornitori
(una catena di Sant'Antonio maledetta quest'ultima).
Dopo 15 anni di collaborazione con loro immaginate che io
protesti? Che non comprenda il momento? Certo, non ho il problema di dare da
mangiare a mio figlio…ma il deputato regionale, a cui lo stipendio sta
tardando, ha un reddito almeno 4 volte superiore al mio. Eppure LUI urla
indignato...E NOI con LUI!!??
Si tratta di consapevolezza e comprensione per le
situazioni di difficoltà, anche laddove le stesse finiscono inevitabilmente per
creare problemi anche a te.
Se sai, come nel mio caso, che l’altra parte è in buona
fede, è naturale solidarizzare con lei e attendere insieme tempi migliori.
Non mi sembra eroico.
Piuttosto, è squallidissimo lo spettacolo dei soliti
poltronisti.
Altro che forconi, cari siciliani.
Sicilia, scoppia la rivolta dei deputati In ritardo i loro 13 mila € di stipendio
«TRATTATI PEGGIO DEI FORNITORI» - Il presidente dell'Ars (ed ex
assessore) Francesco Cascio comprende che i ritardati trasferimenti siano
collegati «alle più complessive difficoltà economiche», ma passa all'attacco:
«L'assessore all'Economia Gaetano Armao tratta l'Ars alla stregua di un
qualunque fornitore, o di un ente. Ma l'Ars è un organo istituzionale di
valenza costituzionale e di conseguenza l'erogazione dei trasferimenti è sempre
stata effettuata d'ufficio. Da quando c'è lui si tende a stravolgere questo
concetto, e quindi l'Ars passa in coda rispetto ai fornitori, e questo non è
possibile. (????? ma l'anima de li meglio...) Per Totò Cordaro, vicecapogruppo del Pid, è incomprensibile che «gli
assessori, non eletti, ricevano puntualmente gli stipendi e le loro indennità e
i parlamentari no». In generale i deputati si schierano con gli altri
dipendenti («che vivono di stipendio»). I 90 deputati siciliani costano alla
Regione circa 21 milioni l'anno, i 300 dipendenti dell'Assemblea circa 40
milioni.
«LO STATO NON PUÒ AUMENTARE I CONTROLLI» - Nel frattempo il ministro dei
Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda ha replicato a un'interrogazione della
Lega rispetto ai conti della Regione Sicilia spiegando che la richiesta di
incrementare i controlli della spesa dell'Ente «incontra il limite delle
garanzie derivante dallo Statuto di autonomia che non consente l'ingerenza
dello Stato oltre i confini stabiliti dalle norme stesse. Allo Stato non sono
consentiti controlli di merito sull'efficienza e efficacia della spesa».
APPUNTO , AFFANCULO
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