L'uomo che fu felicemente battezzato da Revange "IL
TRADITORE SERIALE" (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/01/parolisi-il-traditore-seriale.html )
Salvatore Parolisi ha fatto perdere le sue tracce perché l'hanno sbattuto in
galera, il suo processo non inizierà che a ottobre e forse nel 2013 ci sarà una
prima sentenza. Nel frattempo gli hanno tolto la potestà genitoriale sulla
figlia, affidata ai genitori della madre. Questo sarebbe anche giusto, come
conseguenza di una CONDANNA. Ma Parolisi nessuno lo ha ancora condannato. Anzi,
il suo processo non è nemmeno iniziato. Però sta in prigione, e non può più
vedere o sentire la figlia. Che dire...speriamo sia colpevole!
Per il momento sappiamo per certo che era un fedifrago, e
questo per tante irinni femminili è più che sufficiente! Che altre prove volete
mai??
Certo, magari potrebbe accadere come con la povera
Simonetta di via Poma, il cui assassino dopo oltre 20 anni non si sa chi sia,
visto che quelli trovati (il portiere Pietrino Vanacore, Federico Valle e
infine Raniero Busco ) di volta in volta, sono stati alla fine tutti
scagionati...
E già perché quando si è convinti che il colpevole sia
ormai assicurato alla giustizia, benché ancora non processato, non c'è più
bisogno di cercare , ovvio. Però se poi si scopre che ci si è sbagliati, poi
vallo a ricercare l'assassino dopo anni dal fatto, con tutte le inquinazioni
possibili e immaginabili delle prove.
Oh ! mai un cane in procura o in questura che, per
scrupolo, per mero dubbio, continui a indagare , immaginando che, per caso, le
dichiarazioni di innocenza dell'imputato siano vere, che gli elementi non
combacianti del puzzle non siano semplicemente da scartare con un'alzata
di spalle, una mera spiegazione astrattamente plausibile ma non verificata.
Faccio un esempio .
Il corpo di Melania Rea, disegnato post mortem con
un punteruolo, e tutta la cornice di oggetti trovati , ad iniziare dalla
siringa sul petto. Visto che risultava troppo complicato cercare di capire per
quale motivo si fosse perso tempo a completare tre disegni sulla pelle di un
cadavere, visto che risultava difficile cercare di capire perché si fossero
lasciati tanti oggetti sul luogo del ritrovamento, l'evento è stato declassato
a depistaggio e lo si è addossato all'unico imputato o, al
limite, ad un amico di caserma a cui avrebbe chiesto a voce il favore di andare
a fare disegni vari sul corpo di sua moglie.....
Questo fantasiosa ipotesi la fa il gip per
convalidare l'arresto del Parolisi. E la fa perché non riesce a trovare
un buco di un'ora in cui inserire un viaggio depistatore dell'imputato, perché
nei giorni precedenti il ritrovamento lo stesso Parolisi, tabulati alla mano,
non ha indirizzato telefonate di aiuto a nessun personaggio particolare.
L'unica cosa che ha fatto di strano è lo stare in caserma e parlare coi
commilitoni (a tutti ha chiesto di non parlare di amanti). Ok,
prendiamola per buona : cerchiamo il "complice" ! Lo troviamo, quello
confessa che ha fatto il favore a Parolisi e abbiamo una prova .
Seeeee.
Ho fatto solo un esempio, MASSIMO PRATI, curatore del
Blog "Volando controvento" di contraddizioni come questa
ne ha rilevate diverse, che dimostrano come il "teorema accusatorio"
ha delle incongruenze che sarebbe bene gli inquirenti non abbandonassero. E
invece la regola è questa.
Riportiamo testualmente un altro elemento che il Blogger
contesta
"Un ingrediente da gossip che nessuno ha
mai considerato, ed è strano che le televisioni del gossip non ne abbiano
parlato, sta nei nomi che contornano l'inchiesta. Ve n'è uno che si trova in
triplice copia. Rosa si chiama l'allieva che tre anni fa ha passato due notti
di sesso in auto col Parolisi, Rosa si chiama un Bead & Breakfast situato a 250
metri dalla caserma, Rosa si chiama Imma, l'amica di Melania che ha
telefonato ai carabinieri ancor prima del ritrovamento del corpo per parlare
dei tradimenti di Salvatore. La stessa Imma che a maggio 2011 diceva nei
salotti buoni della televisione che se avesse saputo di un Salvatore traditore
gli sarebbe crollato un mito. La stessa Imma che interrogata in procura mesi
dopo ha detto di ritenere che il Parolisi avrebbe potuto essere l'assassino. La
stessa Imma che pochi giorni fa gli ha inviato una lettera in carcere, lettera
ben reclamizzata e subito letta al popolo da aizzare. Un bel andirivieni di
idee e movimenti ha avuto la signorina Imma Rosa in questo ultimo anno. Certo
conosce molto bene il marito dell'amica, visto che ha dichiarato di sapere di
tradimenti avvenuti anche durante il fidanzamento (e le sarebbe crollato un
mito?)"
Ecco, una persona così, è UN TESTE ???
Massimo Prati prosegue tenace e tira fuori coincidenze
strane , non chiarite, persone le cui posizioni e/o dichiarazioni
dovrebbero essere approfondite meglio:
" Insomma, pare quasi che nel primo pomeriggio
di quel 18 aprile 2011 a Colle San Marco ci fosse un raduno di
folignanesi residenti a Villa Pigna. Una roba da farsi almeno qualche domanda
vista la via Cosenza e la sua droga, vista la vicinanza delle abitazioni dei
vari intervenuti. Ma loro sono stati fortunati. Ad estrometterli dal gioco
hanno pensato l'amante e le bugie del militare. Grazie a queste nessuno è andato
a controllare col lumino in qualche villa della zona, nessuno ha verificato
quale cella telefonica si aggancia nella villa del dottor Mecozzi, dove
lavorava l'imbianchino. Nessuno ha seguito il percorso del cellulare del
Ferraioli, né in quel giorno né in quelli successivi, come nessuno ha seguito
quello del Giorgi, dopo la sua uscita di scena, né quello della Sirocchi e dei
suoi amici."
E quindi conclude:
" I folignanesi presenti al Colle in quel
giorno devono solo sperare in una condanna dell'imputato, perché se così non
fosse potrebbe capitare come capitato in altri casi, dove dopo dieci e passa
anni si sono riprese le carte in mano e si sono indagate persone che neppure si
sapeva esistessero, persone scartate dai primi investigatori e dai primi Pm che
condussero l'inchiesta poi rivelatasi inutile. E' un italico malcostume della
giustizia del Belpaese di cui nessuno si scandalizza più..."
Ovviamente, io sono d'accordo col "collega".
In attesa che Parolisi si guadagni la sua condanna per
omicidio, per distrarlo un po' ecco che si ritrova coinvolto nelle indagine
della Procura Militare che sta interrogando centinaia di
persone di stanza alla caserma "Clementi" di Ascoli Piceno dove c'è
il 235° reggimento "Piceno", l'unico dedicato all'addestramento delle
donne soldato. Federica Benguardato, legale di Parolisi, spiega: "Non
sappiamo nulla sugli esiti di questa indagine e comunque non abbiamo nessun
genere di riscontro di quanto ipotizzato dal procuratore, perché da tutte le
testimonianze rese dai colleghi e dallo stesso Parolisi è evidente che dove ci
sono stati contatti e rapporti anche sessuali, questi non sono stati mai
ottenuti né con la violenza né con le minacce".
Insomma Parolisi non aveva bisogno di sfruttare il grado
per sedurre...
Però in Caserma pare non possa funzionare così, non basta
il consenso di una adulta.
Il codice penale militare, infatti, non contempla
l'abuso sessuale, ma il regolamento della caserma prevede che in caso di
relazione tra un sottoufficiale e una soldatessa, il primo ha l'obbligo di
comunicarlo al suo superiore, l'Esercito prevede che possano lavorare insieme
ma non in posizione subalterna. Altrimenti potrebbe scattare la "
minaccia a inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri
doveri, minaccia o ingiuria a un inferiore e violata consegna".
Non so se i Maya hanno ragione, ma sicuramente questo non
è l'anno di Salvatore Parolisi.
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