venerdì 27 luglio 2012

SICCOME PER PAROLISI IL PROCESSO PER L'OMICIDIO DI MELANIA è LONTANO, LO INDAGANO PER ABUSO SESSUALE

Parolisi di nuovo nei guai: 
abusi sessuali sulle soldatesse

L'uomo che fu felicemente battezzato da Revange "IL TRADITORE SERIALE"  (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/01/parolisi-il-traditore-seriale.html ) Salvatore Parolisi ha fatto perdere le sue tracce perché l'hanno sbattuto in galera, il suo processo non inizierà che a ottobre e forse nel 2013 ci sarà una prima sentenza. Nel frattempo gli hanno tolto la potestà genitoriale sulla figlia, affidata ai genitori della madre. Questo sarebbe anche giusto, come conseguenza di una CONDANNA. Ma Parolisi nessuno lo ha ancora condannato. Anzi, il suo processo non è nemmeno iniziato. Però sta in prigione, e non può più vedere o sentire la figlia. Che dire...speriamo sia colpevole!
Per il momento sappiamo per certo che era un fedifrago, e questo per tante irinni femminili è più che sufficiente! Che altre prove volete mai??
Certo, magari potrebbe accadere come con la povera Simonetta di via Poma, il cui assassino dopo oltre 20 anni non si sa chi sia, visto che quelli trovati (il portiere Pietrino Vanacore, Federico Valle e infine Raniero Busco ) di volta in volta, sono stati alla fine tutti scagionati...
E già perché quando si è convinti che il colpevole sia ormai assicurato alla giustizia, benché ancora non processato, non c'è più bisogno di cercare , ovvio. Però se poi si scopre che ci si è sbagliati, poi vallo a ricercare l'assassino dopo anni dal fatto, con tutte le inquinazioni possibili e immaginabili delle prove.
Oh !  mai un cane in procura o in questura che, per scrupolo, per mero dubbio, continui a indagare , immaginando che, per caso, le dichiarazioni di innocenza dell'imputato siano vere, che gli elementi non combacianti del puzzle non siano semplicemente da scartare  con un'alzata di spalle, una mera spiegazione astrattamente plausibile ma non verificata. Faccio un esempio .

 Il corpo di Melania Rea, disegnato post mortem con un punteruolo, e tutta la cornice di oggetti trovati , ad iniziare dalla siringa sul petto. Visto che risultava troppo complicato cercare di capire per quale motivo si fosse perso tempo a completare tre disegni sulla pelle di un cadavere, visto che risultava difficile cercare di capire perché si fossero lasciati tanti oggetti sul luogo del ritrovamento, l'evento è stato declassato a depistaggio e lo si è addossato all'unico imputato o, al limite, ad un amico di caserma a cui avrebbe chiesto a voce il favore di andare a fare disegni vari sul corpo di sua moglie.....
 Questo fantasiosa ipotesi la fa il  gip per convalidare l'arresto del Parolisi. E la fa perché non riesce a trovare un buco di un'ora in cui inserire un viaggio depistatore dell'imputato, perché nei giorni precedenti il ritrovamento lo stesso Parolisi, tabulati alla mano, non ha indirizzato telefonate di aiuto a nessun personaggio particolare. L'unica cosa che ha fatto di strano è lo stare in caserma e parlare coi commilitoni (a tutti ha chiesto di non parlare di amanti).  Ok, prendiamola per buona : cerchiamo il "complice" ! Lo troviamo, quello confessa che ha fatto il favore a Parolisi e abbiamo una prova .
Seeeee.
Ho fatto solo un esempio, MASSIMO PRATI, curatore del Blog "Volando controvento"  di contraddizioni come questa ne ha rilevate diverse, che dimostrano come il "teorema accusatorio" ha delle incongruenze che sarebbe bene gli inquirenti non abbandonassero. E invece la regola è questa.
Riportiamo testualmente un altro elemento che il Blogger contesta 


  "Un ingrediente da gossip che nessuno ha mai considerato, ed è strano che le televisioni del gossip non ne abbiano parlato, sta nei nomi che contornano l'inchiesta. Ve n'è uno che si trova in triplice copia. Rosa si chiama l'allieva che tre anni fa ha passato due notti di sesso in auto col Parolisi, Rosa si chiama un Bead & Breakfast situato a 250 metri dalla caserma, Rosa si chiama Imma, l'amica di Melania che ha telefonato ai carabinieri ancor prima del ritrovamento del corpo per parlare dei tradimenti di Salvatore. La stessa Imma che a maggio 2011 diceva nei salotti buoni della televisione che se avesse saputo di un Salvatore traditore gli sarebbe crollato un mito. La stessa Imma che interrogata in procura mesi dopo ha detto di ritenere che il Parolisi avrebbe potuto essere l'assassino. La stessa Imma che pochi giorni fa gli ha inviato una lettera in carcere, lettera ben reclamizzata e subito letta al popolo da aizzare. Un bel andirivieni di idee e movimenti ha avuto la signorina Imma Rosa in questo ultimo anno. Certo conosce molto bene il marito dell'amica, visto che ha dichiarato di sapere di tradimenti avvenuti anche durante il fidanzamento (e le sarebbe crollato un mito?)"
Ecco, una persona così, è UN TESTE ??? 
Massimo Prati prosegue tenace e tira fuori coincidenze strane , non chiarite,  persone le cui posizioni e/o dichiarazioni dovrebbero essere approfondite meglio: 
" Insomma, pare quasi che nel primo pomeriggio di quel 18 aprile 2011 a Colle San Marco ci fosse un raduno di folignanesi residenti a Villa Pigna. Una roba da farsi almeno qualche domanda vista la via Cosenza e la sua droga, vista la vicinanza delle abitazioni dei vari intervenuti. Ma loro sono stati fortunati. Ad estrometterli dal gioco hanno pensato l'amante e le bugie del militare. Grazie a queste nessuno è andato a controllare col lumino in qualche villa della zona, nessuno ha verificato quale cella telefonica si aggancia nella villa del dottor Mecozzi, dove lavorava l'imbianchino. Nessuno ha seguito il percorso del cellulare del Ferraioli, né in quel giorno né in quelli successivi, come nessuno ha seguito quello del Giorgi, dopo la sua uscita di scena, né quello della Sirocchi e dei suoi amici."
E quindi conclude:
" I folignanesi presenti al Colle in quel giorno devono solo sperare in una condanna dell'imputato, perché se così non fosse potrebbe capitare come capitato in altri casi, dove dopo dieci e passa anni si sono riprese le carte in mano e si sono indagate persone che neppure si sapeva esistessero, persone scartate dai primi investigatori e dai primi Pm che condussero l'inchiesta poi rivelatasi inutile. E' un italico malcostume della giustizia del Belpaese di cui nessuno si scandalizza più..."
Ovviamente, io sono d'accordo col "collega".
In attesa che Parolisi si guadagni la sua condanna per omicidio, per distrarlo un po' ecco che si ritrova coinvolto nelle indagine della Procura Militare  che sta interrogando centinaia di persone di stanza alla caserma "Clementi" di Ascoli Piceno dove c'è il 235° reggimento "Piceno", l'unico dedicato all'addestramento delle donne soldato. Federica Benguardato, legale di Parolisi, spiega: "Non sappiamo nulla sugli esiti di questa indagine e comunque non abbiamo nessun genere di riscontro di quanto ipotizzato dal procuratore, perché da tutte le testimonianze rese dai colleghi e dallo stesso Parolisi è evidente che dove ci sono stati contatti e rapporti anche sessuali, questi non sono stati mai ottenuti né con la violenza né con le minacce".
Insomma Parolisi non aveva bisogno di sfruttare il grado per sedurre...
Però in Caserma pare non possa funzionare così, non basta il consenso di una adulta.
 Il codice penale militare, infatti, non contempla l'abuso sessuale, ma il regolamento della caserma prevede che in caso di relazione tra un sottoufficiale e una soldatessa, il primo ha l'obbligo di comunicarlo al suo superiore, l'Esercito prevede che possano lavorare insieme ma non in posizione subalterna. Altrimenti potrebbe scattare la  " minaccia a inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, minaccia o ingiuria a un inferiore e violata consegna".
Non so se i Maya hanno ragione, ma sicuramente questo non è l'anno di Salvatore  Parolisi. 

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