venerdì 26 ottobre 2012

TERREMOTO NEL COSENTINO. EVACUARE ?


Non voglio fare polemiche fuori posto. Domando, senza voler provocare, cosa si debba fare nel Cosentino. La zona che da DUE anni è affetta da un forte sciame sismico. I sindaci, leggo, chiedono ai Prefetti e alla Protezione civile di "rassicurare" la popolazione...
Aspetteranno parecchio....

Ecco la cronaca dal Corriere on Line a cura di Carlo Macrì




MORMANNO (COSENZA) - La gente di Mormanno è ancora per strada. Impaurita e infreddolita. La scossa di magnitudo 5 re li ha sconvolti. Eppure questa gente da anni, ormai , è abituata a convivere nel terrore. Gli sciami sismici in questa zona del Pollino si susseguono a ritmi giornalieri (quasi settemila scosse negli ultimi due anni), tant’è che qui c’è gente che da mesi ormai vive in auto, fuori dal centro abitato.
 
SCOSSA FORTISSIMA - Quella di questa mattina , però, è stata la più forte di tutte e la gente, disperata, ha abbandonato in fretta le abitazioni riversandosi in strada. Il terremoto ha interessato tutto il territorio del Pollino e le vibrazioni si sono sentite anche a Napoli. L’epicentro è stato individuato nella zona del lago del Pantano, nel comune di Mormanno. La scossa ha fatto una vittima, un 84enne di Scalea, morto per infarto. Per il resto la Protezione civile e i Vigili del fuoco che hanno monitorato l’intera area interessata al sisma, hanno registrato solo lesioni alle case. Colpiti anche la cattedrale di Mormanno, una struttura barocca, risalente al 1500. Nella volta si è aperta una fessura che preoccupa i tecnici, tant’è che è stata chiusa. Qualche crepa anche all’interno della chiesa di Santa Maria della Consolazione, a Altomonte, uno dei centri colpiti dal sisma. 
              
DANNI - Non si registrano danni alle vie di comunicazioni ed anche le abitazioni più vecchie hanno tenuto. I sindaci del comprensorio del Pollino hanno emesso un’ordinanza di chiusura delle scuole. L’ospedale di Mormanno, è stato evacuato, ma solo per motivi precauzionali. I 35 degenti sono stati trasferiti con ambulanze nei vicini ospedali. Alle 10 è previsto l’arrivo del capo della Protezione Civile prefetto Gabrielli. Il centro operativo, è stato allestito in una struttura adiacente l’ospedale. La Regione Calabria ha inviato sul posto il sottosegretario al la Protezione civile Franco Torchia per approntare un primo piano di interventi. La macchina organizzativa per fortuna ha funzionato alla perfezione ed ogni situazione è stata gestita con grande professionalità da carabinieri e Corpo forestale dello Stato, i cui uomini sono stati i primi ad intervenire sul posto. Qualche danno si è registrato anche a Rotonda, centro della Basilicata, al confine con la Calabria. I sindaci dei comuni interessati al terremoto, hanno detto che chiederanno al prefetto Gabrielli un piano di sicurezza complessivo che possa in qualche modo ridare un po’ di tranquillità alla gente del posto. Il capo della Protezione civile era sceso in Calabria proprio una settimana fa ed aveva visitato i luoghi che oggi sono stati colpiti dal terremoto. Gabrielli ha ripetuto - è di questi giorni la polemica dopo la condanna di alcuni membri della commissione grandi rischi per gli errori di L’Aquila – che i terremoti non si possono prevenire. Ma qui la gente sembra non voglia sentir ragioni. Non vive più e chiede un aiuto concreto.


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