giovedì 22 novembre 2012

GIULIA BONGIORNO, SEMPRE PIU' POLITICA E MENO AVVOCATO


Grazie al mio Maestro, l'avvocato Domenico Battista, pur da civilista mi sono ritrovato iscritto al gruppo di discussione dei penalisti su FB, e qui ho conosciuto veramente tanti colleghi brillanti, seri, intellettualmente onesti. Non sembrano nemmeno avvocati....Ovviamente la categoria non è costituita solo da professionisti simili, anzi la percezione è esattamente opposta : si tratta di una folta minoranza. In essa non credo vada ricompresa la collega Giulia Bongiorno, ormai famosa, dopo aver coadiuvato il ben più bravo avvocato Coppi nel processo in cui Andreotti fu assolto dall'accusa di collusione con la mafia. Recente successo importante, l'assoluzione di Raffaele Sollecito, il fidanzato di Amanda Knox nel processo di Perugia per l'omicidio della povera Meredith . La notorietà le vale l'elezione nelle file del PDL, quota Fini, alle politiche del 2008 e niente di meno che la presidenza della Commissione Giustizia, da cui poi si dimetterà anche a seguito della diaspora del suo mentore politico. Ecco, a mio avviso, Giulia Bongiorno è persona "carrierista", che non è una colpa ma nemmeno un pregio. Cavalca gli argomenti sensibili per trarne popolarità, anche in vista, suppongo, di una ricandidatura alle prossime elezioni, magari nel truppone di centro che si va delineando. In questa ottica leggo la sua richiesta della pena dell'ergastolo per una nuova figura di reato : il "femminicidio" , l'assassinio di una donna. Se uccidi un uomo, si vede, se uccidi una donna, ergastolo, sempre e comunque.
A parte qualche dubbio di costituzionalità su una norma che abbia come presupposto una discriminazione di GENERE (maschi - femmine), quello che biasimo è la solita, errata convinzione che inasprire le pene sia la soluzione. SI sa che non è così, non ci vuole il Camerlengo a ricordarlo : è la CERTEZZA della pena che ha vero carattere dissuasivo , NON la drasticità della stessa. Non è che chi uccide una donna pensa che se si fa 30 anni di prigione ma si evita l'ergastolo, fa un affare. E nemmeno se quei 30 anni divenissero 20 effettivi, per qualsiasi ragione normativa. Chi uccide lo fa senza pensare al DOPO. Spesso accade che un dopo proprio non ci sia, perché si suicidano. Ma quando non accade questo, escludo che nella mente dell'assassino ci sia il timore dell'ergastolo o della prigione : o è talmente "fuori" da fregarsene di qualsiasi pena, o invece pensa di farla franca. Non c'è il calcolo "costi - benefici" sull'entità della pena.
Faccio un esempio banalissimo che fa parte della comune esperienza di tanti di noi. Il mio studio si trova in una parallela di via Appia, arteria importante, semi centrale, piena di negozi e quindi di passaggio. I vigili su via Appia passano, sulla mia via no. Mai o quasi. Risultato : su via Appia la gente non parcheggia sulle strisce, in curva, sul marciapiede. Nella mia via solo i marciapiedi sono risparmiati e questo tra l'altro da non tanto tempo. Prima infatti anche il parcheggio sui marciapiedi era la regola. Poi, per una settimana di seguito, TUTTI i giorni i vigili passarono multando sistematicamente il parcheggio irregolare. Dopo sette giorni i romani della via si arresero e lasciarono in pace i marciapiede. Ricordo ancora l'impressione che mi fece vedere lo spazio che si apriva ai miei occhi senza più le auto !  Insomma , se è CERTO che la multa la prenderai, la stragrande maggioranza eviterà. Con un positivo effetto emulativo : se su una via tutti sono parcheggiati correttamente, sarò dissuaso dal non farlo (se non altro perché sarà forte il segnale : QUI i vigili multano !!).
C'è poca educazione civica in questo, è vero. Però l'essere umano è fatto così. Si può educare, sicuramente, anzi è indispensabile perché se la stragrande maggioranza delle persone continua a ignorare le norme , nemmeno la certezza della sanzione sortirebbe effetto. Ma sicuramente questo, la certezza della pena,  è deterrente assai più efficace dell'inasprimento della pena. Ma voi pensate che gli atti vandalici che si vedono nelle manifestazioni sono frutto di pene lievi ? Sbagliereste. Lo sono della convinzione dell'Impunità. Sarebbero sufficienti anche sei mesi di prigione, per l'incendio di un'auto, ma FATTI, e il risarcimento effettivo del danno, e l'effetto deterrenza scatterebbe per i più.
Però questo richiederebbe una giustizia efficiente , con processi veloci e quindi pene , in caso di condanna, repentine e applicate.
Non è il nostro caso. Allora meglio Inasprire ! Sulla gente fa effetto.
L'avvocato Battista non ritiene meritata la fama della collega Bongiorno ...io non ho i suoi strumenti di conoscenza per valutarlo.
Certo è che la politica, quella dell'annuncio, del proclama demagogico (non la migliore dunque), l'ha imparata subito.
Ecco la notizia di cronaca sul Corriere on line



Centotredici donne uccise in Italia in meno di un anno, di cui 73 dal proprio partner “sono un’emergenza che come tale va combattuta”. Non solo, “in Italia c’è ancora un fortissimo maschilismo”. Ricorda l’avvocato Giulia Bongiorno che il nostro è quel Paese dove solo nel 1981 è stato eliminato il “delitto d’onore” come reato.

Fino a quell’anno la nostra legislazione prevedeva una pena lieve per chi uccideva una donna che aveva leso l’onore dell’uomo, “quasi come se il legislatore avesse simpatia per l’uomo quando uccideva per causa d’onore”, tanto che la sanzione prevista andava dai 3 ai 7 anni, “la stessa che si dà a chi dà fuoco ad un motorino: quindi la donna come uno scooter”.

Ecco perché Giulia Bongiorno, avvocato, deputato di Futuro e Libertà, ideatrice e sostenitrice dell’associazione a sostegno delle donne  “Doppia Difesa” e mamma di un bimbo di 22 mesi, propone una legge più dura per chi uccide una donna solo perché femmina. Ha già depositato la sua proposta di legge e spera che “vista l’emergenza” possa essere approvata il prima possibile, già in questa legislatura. Al suo fianco c’è anche Mara Carfagna, ex ministro delle Pari Opportunità nel governo Berlusconi, deputato di Forza Italia e seconda firmataria della proposta di legge.

Parla di “tragedia quotidiana” Carfagna che spiega come “questa proposta di legge sia trasversale e dimostra come la politica non sia solo scontro ma anche incontro”.

“Ci vuole l’ergastolo per chi uccide una donna“, dice Bongiorno. E’ una pena fortissima, lo sa l’avvocato, ma “dobbiamo tutelare le donne nella loro libertà di autodeterminazione: i femminicidi vengono consumati perché gli uomini non sopportano questa libertà e allora incidono ogni giorno cercando di limitarla o eliminarla levando pezzetti di vita“. Allora “dobbiamo prevedere delle fortissime sanzioni:  se questa è un’emergenza dobbiamo combatterla come tale”.

Ma la proposta di legge di Giulia Bongiorno prevede anche un nuovo articolo, quello che sanziona il “matrimonio forzato“, ed è la prima volta in Italia: rischia da 1 a 5 anni di galera chi costringe una donna con violenze e minacce a sposarsi. “Bisogna considerare l”immigrazione – spiega l’avvocato -, con nuovi tipi di popolazioni che nella loro cultura prevedono i matrimoni forzati, bé il nostro Paese deve saper affrontare questo fenomeno”.

Ma la violenza si può prevenire. Lo sostiene Giulia Bongiorno che, con l’associazione Doppia Difesa creata insieme con Michelle Hunziker, ne è testimone quotidiana: “Spesso le donne sono le prime a non voler denunciare per il bene e la pace della famiglia: ma io dico loro che quella pace non esiste più se c’è violenza, quindi non sottovalutate le prime avvisaglie di violenza, anche di quella psicologica, fatevi forza e denunciate”.

3 commenti:

  1. ALESSANDRA STèFANO

    Oltre alla assurdità ed a tutte leragioni di assoluta inefficacia della proposta che il sagace Stefano ha già evidenziato sulla proposta di legge, quello che più mi dà fastidio è che la si vuole spacciare per una legge a tutela delle donne! E invece le discriminerebbe ancora di più ..

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  2. DANIELE CHIEZZI

    io ho provato con mano la sua "delicatezza" nel subentrarmi in una difesa di un politico...poi quel politico ha cambiato altre due volte avvocato nel medesimo processo...ma quella delicatezza mi è rimasta come esempio da non seguire..

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  3. RENATA SERCI

    Ci sarebbe da domandarsi se e quando è stata avvocato.

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