lunedì 26 novembre 2012

SE QUATTRO MILIONI DI VOTANTI NON SONO UN SUCCESSO...L'INVIDIA è UNA BRUTTA COSA, E NON FA CAPIRE.



Ieri, seguivo uno scambio di idee sul profilo di un amico di FB, Leonardo Facco, un libertario, cioè uno di quelli per i quali lo Stato è il problema e mai la soluzione, Personalmente ho una posizione più "mediana" : auspico uno Stato che si occupi, bene, di non molte cose, preoccupandosi più che altro di far rispettare le regole della vita comune, assicurando l'uguaglianza dei diritti e favorendo quella delle opportunità, dopodiché ci sono i migliori, i più bravi e capaci e questi è giusto che possano godere dei frutti di queste loro qualità. Ovviamente sia i libertari che i liberali non hanno in favore la sinistra, intesa invece come cultura del pubblico, della prevalenza del collettivo sull'individuo (come regola e non come eccezione ), l' uguaglianza dei punti di arrivo con la regola aurea della redistribuzione delle ricchezza (che più spesso nella storia passata si è tradotta nell'assicurare povertà per tutti, o quasi ), l'assistenzialismo travestito da solidarietà. Quindi le cose in comune sono superiori a quelle che ci dividono ( è una sottolineatura che fa spesso il bravo Giacomo Zucco, portavoce e leader del Tea Party Italiano, che si sbatte per spiegare come vadano  evidenziate le cose importanti che aggregano, non le differenze che pure ci saranno sempre).
Premesso questo, non ho condiviso gli acri commenti letti sul profilo del citato  Leonardo, tra l'altro autore e curatore di un ottimo sito dell'informazione libertaria, INDIPENDENZA, in ordine al record di affluenza alle Primarie del PD. Oltre tre milioni e mezzo di persone....chi addirittura dice quattro.
Ecco, queste persone sono state definite in molti modi, per lo più dispregiativi. Per carità, ognuno la pensa come vuole. Però io non sono d'accordo. Consolarsi dicendo che si tratta di 3-4 milioni di parassiti, oppure di gente che non capisce nulla...Mah...Io mi domando chi oggi in Italia riuscirebbe a mettere su un avvenimento con un simile successo di partecipazione ? E con tutti gli ostacoli sia legati a obiettive difficoltà , che infatti si sono tutte confermate, che a quelli voluti per scoraggiare i meno "convinti", gli "infiltrati".
Se togliamo a quei 3.500.000 votanti il 15% di Vendola e l'1% di Tabacci, che potremmo dire elettori NON PD,  avremo sempre poco meno di 3.000.000 di persone. Vale a dire quante TUTTA la Lega alle politiche del 2008, il doppio dell'IDV di Di Pietro e un milione in più dell'UDC di Casini. Gente che s'è fatta anche ore di fila, con la doppia scocciatura della registrazione (schedatura ? che buffonata questa ) , dell'essersi dovuta recare in due luoghi diversi, spesso almeno uno dei due scomodi rispetto alla propria abitazione. Insomma, non il massimo, e nonostante questo quella gente non ha rinunciato.
Questa è una Forza, e sottovalutarlo, irriderlo, schernirlo non so se possa consolare.
A me non succede, anzi mi suscita ammirazione e anche un po' di invidia, che ho sempre di fronte alla Passione e alla Fede in qualcosa.
Passando ai risultati, francamente mi domando che serietà abbia partecipare sapendo di riportare risultati come l'1% (Tabacci) o il 2/3% della Puppato. Darsi visibilità ? Tabacci non ne aveva bisogno. E' un democristiano di sinistra di vecchio corso, che ha girato un po' e ora sta nella giunta di Pisapia a Milano. A che pro la sua risibile candidatura ? La Puppato , assoluta sconosciuta, magari ha anticipato la campagna elettorale per assicurarsi un seggio in Parlamento...Diverso Vendola, che probabilmente sperava di essere lui a contendere al segretario la leadership della sinistra e invece è stato largamente battuto da Renzi che ha preso 20 punti percentuali in più. Però in altre occasioni il miracolo Nichi l'aveva fatto e ci ha provato. In certe città, per esempio Roma ( mi sta sempre più scomoda sta capitale.....) ha preso molti più voti di Gian Burrasca e comunque il 15% sono una sconfitta dignitosa. Oltretutto, per Bersani si pone il problema di assicurarsi che i vendoliani non disertino le urne al ballottaggio e vadano a votare per lui. Il che è molto probabile ma non certo , e infatti Vendola lo sottolinea probabilmente pretendendo che il segretario, per essere certo di quei voti, dica qualcosa più di "sinistra" in prospettiva governativa.
E veniamo ai due contendenti superstiti, entrambi ben soddisfatti del risultato. Bersani si coccola un netto primo posto confermato nonostante l'alta affluenza ai gazebo. Si diceva che la differenza tra i due favoriti , sempre stata consistente nei sondaggi, si poteva accorciare nel caso l'affluenza fosse stata notevole. Alla fine così non è stato : Renzi è andato bene ma Bersani , nonostante i quasi 4 milioni di votanti, ha conservato un margine di distacco di ben 9 punti ( ma i renziani dicono che sono 5...). Certo, c'era chi sperava nella debacle renziana e nella vittoria al primo turno del segretario, ma così non è stato, e a dar retta ai sondaggi non è stato mai probabile. Certo, non è che i pronostici siano vaticini , potevano rivelarsi errati. Invece erano esatti.. Bersani si ritrova probabile vincitore delle prime primarie VERE svoltesi nel nostro paese, con un'affluenza sorprendente, il che gli darà una forza mai avuta all'interno del partito. Altro che Congresso !  Un gran risultato, di cui deve ringraziare molto Renzi (e infatti un po' lo fa). Ha avuto, Bersani, il merito di opporsi (non del tutto ma sufficientemente) a tutti quelli dell'apparato che lo sconsigliavano di dare luogo alle primarie, di ostacolare Renzi in tutti i modi, eccependo il regolamento statutario (è stato modificato per consentire a Matteo di candidarsi, questo i renziani se lo scordano spesso ), di escludere il ballottaggio (e oggi Bersani avrebbe già vinto ) , di porre regole rigide per la partecipazione ( un po' questo è rimasto ma Bersani le ha alleggerite ). Insomma, Bersani ha deciso di giocarsela QUASI a viso aperto, puntando ad una vittoria magari un po' più faticosa ma che, ottenuta in modo netto, lo avrebbe notevolmente rafforzato nei confronti dei demiurghi vari del partito. Renzi a sua volta può vedere il proprio bicchiere più che mezzo pieno. La novità è LUI, e il risultato ottenuto , con oltre un milione di voti se le proiezioni saranno confermate, è veramente eccezionale. Oltretutto, la sua corsa l'ha fatto contro l'apparato del partito TUTTO. Si contano sulla punta delle dita di due mani quelli che, con cariche politiche significative nel PD, si sono espressamente dichiarati a favore di Renzi. TUTTI gli altri dietro al segretario. Ha lanciato il problema del rinnovamento della classe dirigente, la non ricandidatura in Parlamento, e anche su questo ha vinto (solo la Bindi è rimasta abbarbicata come uno cozza allo scoglio. Le qualità primarie ce l'ha). Incredibilmente ha vinto in regioni come la Toscana e l'Umbria, nonostante l'ostilità del governatore della prima , Rossi, che pure gode di grande popolarità, ed ha quasi pattato in Emilia Romagna. Renzi, il candidato di destra, che vince nelle regioni rosse....Non me lo aspettavo, lo dico apertamente. Non vincerà, perché alla fine il suo 35% non crescerà di molto, mentre la sinistra si compatterà con Bersani. Però una cosa Renzi l'ha dimostrata : gli elettori del VERO PD, cioè quella "cosa" nuova che doveva essere il superamento delle formazioni che erano seguite allo scioglimento del PCI, i "progressisti", gente che assimilerei più ai democratici di Obama che non ai socialisti di Hollande, esistono ancora e sono una minoranza FOLTA, NUMEROSA. L'anima Liberal del PD batte ancora, e la gente come Morando, Ichino, con le loro idee di sinistra moderne e di rottura col conservatorismo sindacale , con l'assistenzialismo senza prospettive, non rappresenta solo il panorama desolato, e temuto, di generali senza esercito.
Le truppe ci sono, e tante. Una sorpresa che vedremo come peserà negli equilibri futuri, programmatici ed elettorali, del Partito Democratico.
Ah, una chiosa polemica però me la dovete consentire. Bersani, rivendicando la sua imposizione della regola del ballottaggio, ha detto che per lui non era pensabile che il leader della sinistra non avesse l'avallo di più del 50% degli elettori. Giusto, Bello. Perché Segretario non vale anche per il futuro capo del Governo Italiano ? Per quello invece sono sufficienti anche un terzo dei voti degli italiani ?
Vabbé, non si può chiedere troppa onesta intellettuale , in fondo, sono sempre politici no ?

2 commenti: