Ieri a Roma c'era un diffuso timore per le manifestazioni in programma nel centro della città, con studenti e cobas della scuola . La strana alleanza, che abbiamo già più volte criticato. Intanto, che professori e studenti la pensino allo stesso modo, non è vietato ma è sospetto. Un po' come l'amicizia tra figli e genitori, di gran modo in passato, ancora resistente in una folta minoranza, ma fallimentare. E poi perché, in concreto, gli studenti hanno ragione a volere una scuola diversa, che appunto non c'entra con quella vecchia che i loro professori difendono perché in essa sono cresciuti e pasciuti (non molto in effetti, se escludiamo i docenti universitari, però tranquilli, protetti e "a mezzo servizio ..." copyright Luciano Lama, capo CGIL negli anni '70). Ne abbiamo scritto, personalmente e riportando lucidi articoli al riguardo di altri , ben più autorevoli, autori (http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/11/se-non-okkupi-non-sei-stato-giovane.html ; http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/11/manifestare-per-difendere-i-torti.html ).
Il ritorno in piazza suscitava grande preoccupazione dopo gli scontri del 14 novembre, le polemiche, la bufala dei candelotti lanciati dal Ministero di Giustizia sul corteo, gli eccessi (questi veri) di certi agenti fotografati a infierire su manifestanti ormai fermati e neutralizzati, il problema dei violenti professionali cui troppo spesso i giovani più focosi finiscono per dare manforte.
Invece , per fortuna, è andato tutto liscio. Antonio Polito dà una spiegazione importante, sulla quale riflettere, per il futuro. Se il Corteo cd. pacifico rigetta, non "accoglie" i violenti, proteggendoli nella sua pancia, questi ultimi hanno scarsissimi margini di manovra. Diverso quando la manifestazione già nei suoi preparativi è "calda". In questo caso i professionisti del disordine e della provocazione violenta, sapranno che il terreno sarà fertile per il loro disegno. Ieri non tirava quest'aria, e quello straordinario cartello, pieno di quell'ironia incredibile di cui i romani sono capaci, con su scritto "semo venuti già menati" ne era il palese manifesto.
Ecco, su questo dovrebbero riflettere quelli che vogliono che la piazza resti un luogo per le manifestazioni di dissenso democratico : se non date spazio alla violenza, questa sarà più facilmente neutralizzata. Anzi forse, come ieri, proprio non ci sarà.
Buona Lettura
Gli
Studenti Disobbedienti ai Profeti dei Disordini
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