In Egitto , lo avevamo già scritto ( http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2012/12/venti-di-guerra-civile-sullegitto.html ) qualche giorno fa, soffiano venti di guerra. Quella peggiore : civile.
Hanno ripreso coraggio i giovani, le donne, i laici. Insomma quelli di Piazza Tharir, che avevano fatto parlare della Primavera Araba, facendo cadere il Faraone che per 30 anni aveva regnato nel paese delle Piramidi.
Poi però sono state indette le elezioni, si è andati alla conta, e si scoprì (ma i più accorti lo sapevano già), che i laici, i giovani con istruzione superiore, le donne con aspirazioni di emancipazione, NON sono maggioranza in quel paese, come in nessuno di quelli arabi. Questo OGGI. Domani, lontano, chissà.
Piazza Tharir si è battuta per la democrazia, e nelle democrazie si vota. Votano pure quelli ai quali della democrazia, dei diritti civili, del compromesso tra diverse istanze politiche e sociali non gliene frega nulla. Votano perché è un modo che gli viene offerto per prendere il potere. Poi, non è detto che si rivoti. E' successo in Europa negli anni 30 del secolo scorso.
Comunque, in Egitto si è votato, e come previsto, il partito dei Fratelli Musulmani , Libertà e Giustizia (non è che sui nomi le cose cambino tanto...) ha preso il 47% dei voti, e il secondo partito mica sono stati i laici , i moderati che hanno come modello l'occidente...no, sono stati i Salafiti , con il 24%. Gli altri, tra l'altro dispersi in varie formazioni , mettono insieme il restante 28% dei votanti. In conclusione, il 72% di coloro che hanno votato sono per una impronta teocratica dello Stato. Meno fondamentalista i Fratelli Musulmani, mentre sul Talebano i Salafiti. Questo ha fatto sì che Morsi, leader dei Fratelli, abbia vinto anche le elezioni presidenziali e una volta preso il potere, ha iniziato a dargli connotati sempre più "regali".
A questo punto i laici , i"liberali", si sono risvegliati , sia da un punto di vista giuridico, impugnando avanti alla Corte Costituzionale le leggi con le quali Morsi si attribuiva tutta una serie di poteri, e soprattutto tornando in piazza, da dove tutto era iniziato. E hanno anche ottenuto di intimorire il Presidente, che parla di uno slittamento del voto per l'approvazione della nuova Costituzione (non un modello di modernità e di laicità, come era prevedibile)., previsto per il 15 dicembre. Nel tempo così ottenuto, l'opposizione potrebbe ottenere qualche modifica , fa intendere Morsi. Ma un po' gli altri non si fidano, un po' la piazza suscita adrenalina e si sentono di nuovo tanti...sta che le richieste sono più alte.
Domanda personale : ma che fine ha fatto l'ALTRA piazza ? E la risposta è che non sono forse maggioranza al Cairo e nelle grandi città, mentre sono quasi unanimità nei centri più piccoli e nelle campagne. Insomma, sono 10 volte di più, ma si vedono meno. Si muoveranno per dare una mano al loro Presidente ? E se sì , come ? Già una volta le opposte fazioni si sono "assaggiate" e ci sono stati feriti e anche alcuni morti . L'Esercito, da parte sua, sta sostanzialmente a guardare. I suoi vertici sono rimasti spiazzati dalle dimensioni del successo di Morsi e dall'intraprendenza di quest'ultimo. In più gli amici americani hanno mostrato di voler dialogare col nuovo leader. Per cui hanno accettato che il nuovo Presidente si "allargasse". Ora che però la Piazza laica è tornata ad agitarsi, loro mandano pure i carri armati in piazza, ma al momento ci fanno salire i manifestanti a farsi fare le foto dai fotografi.
Una bomba, quella Egiziana, che potrebbe esplodere in modo da far pensare alla Siria come ad un luogo dove "fanno finta".
Ecco l'articolo di cronaca del Corriere On Line
MEDIO ORIENTE
Egitto, Morsi pronto al rinvio del referendum
El Baradei: «Annulli Costituzione e voto ora»
Egitto sempre più nel caos: sostenitori e contestatori del
presidente Mohamed Morsi affollano costantemente le piazze a difesa e contro il
leader dei Fratelli Musulmani. Morsi ha infatti offerto all'opposizione la
possibilità di un rinvio del referendum sulla nuova Costituzione, voluta dagli
integralisti islamici. Il testo prevede che leggi e diritti siano strettamente
legati al diritto islamico. In almeno tre articoli viene esplicitamente
menzionata la sharia, la legge divina, come base per la giurisprudenza nel
paese.
El Baradei: «Morsi annulli la Costituzione»
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contenuto00Link:DIALOGO IN CASO DI RINUNCIA AL RICORSO - Sulla spinta delle
proteste di piazza che hanno causato sette morti e centinaia di feriti, il
presidente vorrebbe accordare «un rinvio della consultazione», ha spiegato il
vicepresidente Mahmud Mekki. Morsi avrebbe preso in considerazione il posticipo
del referendum - previsto per il 15 dicembre - se l'opposizione accettasse di
non sfruttare questo rinvio per questioni legali. Secondo Mekki la
consultazione, per essere valida, «deve svolgersi entro due settimane dalla
presentazione della Costituzione al presidente», cioè, appunto, entro la metà
di dicembre. Intanto è stato rinviato il voto degli egiziani all'estero, che
sarebbe dovuto iniziare sabato: adesso è previsto a partire da mercoledì
prossimo.
La folla è salita sui carrarmati di guardia al palazzo
presidenziale (Reuters/El Ghany)
OFFERTA RESPINTA - Ma le forze di opposizione nel pomeriggio
con un comunicato erano già andate oltre, indicendo un nuovo sit in al palazzo
presidenziale. «Faccio appello al presidente Morsi perchè annulli questa sera
la dichiarazione costituzionale e il referendum, in modo da avere una intesa
nazionale e scrivere una nuova Costituzione», ha dichiarato in tv Mohamed el
Baradei, uno dei leader del Fronte di salvezza nazionale. La folla fuori dal
palazzo si è arrampicata sui tank a guardia della piazza cantando: «La gente
vuole la caduta del regime» e «Vattene, vattene». Dopo l'irruzione oltre al
filo spinato che sbarrava la strada, alcuni manifestanti hanno anche sparato
fuochi artificiali per festeggiare l'impresa.
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