Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
martedì 15 gennaio 2013
IN RICORDO DI MAURIZIO
Io e Maurizio non eravamo amici. Non nel senso proprio della parola. Però ci conoscevamo da tantissimi anni, per via della frequentazione dello stesso circolo sportivo, sull'Appia Antica.
Quando lo conobbi, io avevo 18 anni, lui 23. Bravo a tennis, sport iniziato tardi avendo dedicato la prima giovinezza al calcio, con ottimi risultati ( superò anche un provino per la Ternana, allora in serie B, ma la madre era contraria che lui si allontanasse da casa così giovane e vinse lei : altri tempi ). Smesso di giocare sul campo grande, continuò a dare calci al pallone a calcetto, e anche lì si affermò tra quelli bravi.
Carattere tipicamente romano, scanzonato, leggero, anche fumino all'occorrenza. Meno polemico del fratello (che era più bravo tecnicamente a pallone, ma assai pigro ) , però più "cattivo" all'occorrenza.
Come si dice a Roma, uno che non cercava rogne, ma se qualcuno lo faceva con lui, le trovava.
Sbruffoncello con le donne, non è stato mai un play boy. Da ragazzo s'innamorò di Teresa , che poi ha sposato, facendo una bellissima figlia, oggi laureata. Una bella famiglia, per quello che ho visto e che so, e così mi piace pensarla.
Essendo uno "costruito" a tennis, avendo iniziato a giocare tardi, da giovane era sempre stato un giocatore ostico ma non vincente. Lo sarebbe divenuto superando la soglia degli over, quando ad una grande perizia tattica e comunque una più che discreta capacità tecnica (famosa era la sua micidiale "smorzata", colpo che denuncia un po' l'appartenenza ad un tennis più antico ), aggiungeva una fisicità superiore alla media degli avversari. Agonista nato, si è tolto molte soddisfazioni affermandosi tra i veterani del Tennis romano come il numero 1 o poco giù di lì.
Come detto, aveva un carattere tipicamente romano, coi pregi e i difetti della romanità. Un po' guascone, non proprio modesto, sarcastico e pungente ancora più che ironico, con l'età avevo smussato moltissimo i suoi spigoli ed era diventato molto più malleabile e il suo bel sorriso era diventato più frequente e più "dolce". Anche le sue battute , sempre argute, col tempo si erano fatte meno irridenti, più aggreganti e avvolgenti.
Grande tifoso della Roma, lo vidi con le lacrime agli occhi in occasione della finale di Coppa Campioni persa con il Liverpool all'Olimpico. Rimasi sbalordito, non immaginando mai che uno dalla scorza dura come Maurizio (era così non ancora trentenne ) potesse addolorarsi tanto per una sconfitta per quanto in palio ci fosse un traguardo così prestigioso.
Una persona alla fine dalla vita semplice, dove il lavoro era strumento per stare sufficientemente bene con la sua amata famiglia, e dedicarsi alla sua passione autentica : lo sport, e il suo "indotto", vale a dire ambiente, compagni di gioco, spettacolo, anche scommesse.
Grazie a questa passione ha condotto una vita sana, finalizzata all'essere in forma per mantenersi competitivo.
Non è bastato.
A soli 56 anni un tumore lo ha portato via in pochi mesi.
Io , incerto fino all'ultimo, alla fine non sono andato ai funerali, dove peraltro mi dicono ci fossero moltissime persone giunte per salutarlo un' ultima volta. Troppo anni che non ci vedevamo, una certa reticenza ad una cerimonia dove, quando vado, lo faccio più per testimoniare la mia vicinanza ai vivi, che restano, che non per salutare chi se ne va, a cui posso dedicare un pensiero sincero anche in un altro modo.
Come questo, per esempio.
Ti sia lieve la terra, Maurizio
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento