La Boccassini non mi è ovviamente simpatica e la conduzione del processo Bunga Bunga non ha migliorato le cose. Che un procuratore importante come è lei, impegnata per anni su ben altri fronti, mafia per prima, si sia dedicata , e con tanto fervore, ad un problema di raccomandazioni (collusione, l'accusa) e di sfruttamento della prostituzione ( concretamente inesistente, astrattamente vedremo ) non depone bene, anzi suona una conferma di quel pregiudizio del mondo forense e politico non di sinistra verso la città del rito "ambrosiano", con codici a parte rispetto al resto del territorio della Repubblica.
E' anche vero che poi gli stessi magistrati meneghini non si mettono d'accordo se applicare solo i loro oppure attenersi anche a quelli del resto della Nazione : basta vedere come il problema dell'impedimento elettorale è stato trattato...ogni Corte ha fatto in modo diverso, pur trattandosi ogni volta.dello stesso imputato,
Una volta però il carattere fumantino della Boccassini mi suonò bene, ed è quando tacciò d'ipocrisia i suoi colleghi all'indomani della morte di Giovanni Falcone. E' storia che il grande procuratore ebbe grandi nemici proprio all'interno della magistratura, per invidie miserrime ancora più efficaci delle manovre interessate ad annacquare le sue iniziative di riforma della giustizia, specie in materia di lotta alla mafia. Ecco, Ilda la Rossa si ribellò al coro unanime di cordoglio e di perdita esternato dai magistrati, rinfacciando a singoli e gruppi la verità. Un applauso.
Oggi mi viene da fargliene un altro, per il suo attacco ad Ingroia che si era paragonato a Falcone in merito alle dure critiche ricevute per i modi della sua discesa in politica per le prossime elezioni.
"COME HA POTUTO...:"ha tuonato Ilda la Rossa...della serie " Ingroia sciacquati la bocca prima di nominare il nome di Falcone...e dopo averlo fatto...TACI lo stesso ! " (il virgolettato è immaginario, ovviamente, ma rende bene l'idea dell'animus Boccassiniano...).
Ingroia ha risposto ma la difesa zoppica un po'....Falcone non si è mai "buttato", un tempo si diceva così, in politica, semmai accettando degli incarichi del Governo per realizzare il progetto di una più efficacia lotta contro la mafia, il motivo per cui poi fu ucciso.
E comunque, la sostanza non cambia : Ingroia usa il nome di Falcone per farsi pubblicità, prima mediatica oggi anche elettorale.
E Ilda Boccassini, che di Falcone fu collega e VERA amica, di questo s'indigna.
Ecco il flash di cronaca, pubblicato sul Corriere On Line
IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO AI MICROFONI DEL TG DI LA7
«Ingroia come Falcone? Tra loro anni luce»
La Boccassini polemizza con l'ex magistrato
«Come ha potuto paragonare la sua figura con quella di Falcone?». La replica: «S'informi, prima di sparare a zero»
Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini (Fotogramma)
«Come ha potuto Antonio Ingroia paragonare la sua piccola figura di magistrato a quella di Giovanni Falcone? Tra loro esiste una distanza misurabile in milioni di anni luce. Si vergogni». È il commento del procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini, ai microfoni delTgLa7 condotto da Enrico Mentana contro l'ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, ora leader di Rivoluzione civile.
LA REPLICA - «Non si è fatta attendere la replica dell'ex procuratore aggiunto di Palermo che dagli schermi di Ballarò respinge le accuse della sua ex collega: Probabilmente non ha letto le mie parole, s'informi meglio. Io non mi sono mai paragonato a Falcone, ci mancherebbe. Denunciavo soltanto una certa reazione stizzita all'ingresso dei magistrati in politica, di cui fu vittima anche Giovanni quando collaborò con il ministro Martelli. Forse basterebbe leggere il mio intervento»
29 gennaio 2013 | 23:45
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