Con la giustizia aveva già avuto qualche noia...e anche le patrie galere aveva già visitato, nel 1996, per un reato di truffa alla UE, poi conclusosi nel 2000 con un patteggiamento.
Dal 2011 è impelagato con la questione del nuovo stadio di Cagliari, con la chiusura del vecchio S' Elia , che ha comportato mille beghe, anche giuridiche.
Adesso arriva un nuovo arresto, stavolta in compagnia del sindaco di Quartu, con l'accusa di peculato e falso ideologico.
Ripropongo il problema di sempre : indispensabile il carcere ? Certo Cellino ha casa a Miami , potrebbe andarsene lì...ma non abbiamo cattivi rapporti con gli USA ( anche lì, per guastare le cose, i giudici un po' da fare se lo stanno dando, condannando agenti CIA impegnati nella lotta contro il terrorismo ) e quindi se glielo chiediamo ce lo rimandano. L'inquinamento delle prove...Con un traffichino come Cellino è anche plausibile, però siccome questa notizia arriva negli stessi giorni degli arresti disastrosi dell'AD di Finmeccanica, oggi di Angelo Rizzoli (accusa di bancarotta fraudolenta, sai che reato ! ), la sensazione è che ci sia una fibrillazione manettara che non può non preoccupare.
Il bello è che lo Stato Italiano ha ricevuto diversi severi ammonimenti dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo proprio per l'uso "eccessivo" dello strumento carcerario, sia cautelare che sanzionatorio (laddove potrebbero essere prese inconsiderazione misure preventive e pene alternative, specie per uomini settantenni e oltre, mi riferisco appunto a Rizzoli, ma anche al perseguitato Tanzi, seriamente ammalato, che sarebbe arduo definire socialmente pericolosi...).
Questo l'articolo di cronaca pubblicato dal Corriere on line
L'INCHIESTA DELLA PROCURA DI CAGLIARI SUI LAVORI DI ADEGUAMENTO DELLO STADIO DI IS ARENAS
Stadio Cagliari, arrestati Cellino,
sindaco e assessore di Quartu
Oltre al presidente della squadra sarda in carcere anche il primo cittadino Mauro Contini e l'assessore Stefano Lilliu
Sono stati arrestati stamane Massimo Cellino, presidente del Cagliari Calcio, Mauro Contini e Stefano Lilliu, rispettivamente sindaco e assessore ai lavori pubblici del comune di Quartu (Cagliari), nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cagliari sui lavori di adeguamento dello stadio di Is Arenas, dove la squadra sta disputando le partite casalinghe di serie A.
IN CARCERE - Le misure cautelati, firmate dal gip di Cagliari Giampaolo Casula su richiesta del pm Enrico Lussu titolare dell'inchiesta sullo stadio di Is Arenas, sono state eseguite questa mattina all'alba dal nucleo regionale di polizia giudiziaria del Corpo forestale. I tre arrestati sono già stati portati nel carcere di Buoncammino.
Cellino arrestato per gli appalti allo stadio Arenas
L'INCHIESTA - Gli arresti eccellenti di oggi seguono quelli, il 29 novembre scorso, di due dirigenti del comune di Quartu e di un imprenditore incaricato dei lavori. I primi due, Pierpaolo Gessa, dirigente dei Lavori pubblici, e Andrea Masala, erano finiti in carcere per falso e tentato peculato, mentre Antonio Grussu, titolare della società Andreoni, era stato condotto ai domiciliari. Gessa aveva lasciato Buoncammino per i domiciliari poco dopo l'interrogatorio di garanzia (i cui verbali sono stati secretati), mentre Masala è stato scarcerato dopo due mesi, il 5 febbraio scorso. Al centro dell'inchiesta c'è l'utilizzo di fondi del Pia, piano integrato d'area per la zona di Is Arenas, quartiere periferico di Quartu che circonda lo stadio.
L'ACCUSA - Secondo l'accusa, parte dei finanziamenti sarebbero stati impiegati per far realizzare alla Andreoni alcune strutture dell'impianto sportivo, dal basamento della tribuna principale alla recinzione con porte antipanico e tornelli. Le spese, invece, sarebbero dovute essere a carico del Cagliari Calcio. La società si è sempre dichiarata estranea. Il gip di Cagliari che a novembre ha firmato le prime ordinanze di custodia cautelare aveva però parlato di «operazione organizzata sottobanco» e ipotizzato complicità non solo di funzionari e impiegati con accesso ai documenti dei lavori ma «ancor più verosimilmente» di «coloro che rivestono le più alte posizioni all'interno dell'amministrazione comunale e delle società coinvolte». Gli arresti di oggi sembrano confermare questa linea accusatoria. (fonte: Agi)
14 febbraio 2013 | 10:37
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