Maria Giovanna Maglie è una sapiente giornalista da battaglia, fedele al suo favore passato per Craxi, polemista acuta e poco aperta al "politically correct", vale a dire, se decide di scrivere una cosa, va giù piatta, senza uso di condizionali.
Lo fa anche oggi, parlando di un collega che sente chiaramente amico, Oscar Giannino, di cui tesse le lodi , sincere, ma cui non lesina chiare critiche.
Personalmente, ho apprezzato l'articolo . Trovo completa la descrizione del
"personaggio", con le sue qualità e le sue stravaganze, e induttrice
di utili e opportune riflessioni la critica al programma di Fare e
all'improvvisa fascinazione montiana dell'esponente liberal liberista...Una
sola considerazione : il taglio alla spesa pubblica e al debito sarà pure
timido (obiettivamente così appare ), ma per gli ALTRI è considerato TROPPO ! Sentito
con le mie orecchie Simoni (Lista Civica Monti ) e Fassina (PD, si sa ) in un
incontro organizzato d dall'Istituto Bruno Leoni con i responsabili economici
dei principali partiti, affermare che "bisogna essere realisti a parlare
di tagli".... Insomma, sarà anche poco ambizioso alla fine il programma di FARE, però è molto di più di quello che finora si è visto e di quello che si vedrà ....
Buona Lettura
LE MILLE CONTRADDIZIONI DEL CANDIDATO CHE SCOTTA
Oscar Giannino è un
economista portentoso e anticonformista, un giornalista vigoroso e innovativo,
un uomo sofferente e interessante, un erudito dalla Bibbia all’Amarone che ce
ne fossero, un deluso di questo schifo di Paese che vagli a dar torto. La sua è
una storia antica, oggi ha trovato una formula per farsi sentire e la cavalca.
Il Cav che oggi lo guarda e lo addita come un pericolo meglio avrebbe fatto a
coltivarsi se non prima almeno nell’anno sabbatico persone di tale qualità,
convincendole che l’epoca della corte degli yesmen è finita; benone avrebbe
fatto se nelle liste mediocri anzi pessime del Pdl fosse riuscito ad infilarne
qualcuno come Giannino, sappia che ce ne sono tanti. Dunque è un po’ tardi per
invocare il voto utile, ed è pure ingenuo, intanto perché si sa che quel che è consentito a tutti non è
consentito a Berlusconi; mentre stanno là a disgiungersi e riunirsi, a
scindersi e tramare, lui, solo lui, a Giannino non glielo può dire, non gli è
consentito dire, che quello che “ Fare” sta mettendo insieme è un voto che
favorirà e Monti e il Pd, un voto che potrebbe rendere mediamente stabile un
quadro elettorale che deve invece essere altamente instabile, pena il naufragio
della nave Italia che più non va.
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Chi glielo fa fare a Giannino di fare il capo di quelli che fanno perdere qualcuno, di prestarsi alla vulgata che vuole Silvio Berlusconi colpevole di tutte le nequizie d'Italia, di scrivere che il Cav è un coniglio ? Non è vero, che sa benissimo che il Cav è un gigantesco leone e un insuperabile Pinocchio.
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Basta con le domande, ma è doveroso aggiungere che nelle ultime settimane Oscar Giannino ha lamentato di non essere stato chiamato da quel Mario Monti le cui scelte ha stigmatizzato con rabbia e con durezza per quasi un anno, che invece oggi dichiara di frequentare almeno telefonicamente spesso, con ottimi rapporti. Urge spiegazione, magari chiedendo anche che cosa pensa di Casini e Fini, dal punto di vista liberista naturalmente, e del peso dello Stato Ladro e degli italiani trattati come sudditi.
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Per uno che si sente nuovo e fresco, per uno che vuole addirittura fermare il declino , ci vuole un programma da sbattere in faccia ai liberisti mancati e bugiardi, ai comunisti sotto varie maschere infrattati, ai fautori dell'austerità selvaggia che solo recessione e sacrifici senza risultato ci ha portato. Da sbattere in faccia a quelli del Tax and Spend.
Quel programma non c'è, ripeto quello che ho già scritto. Non sono un'esperta di economia, e ci tengo. Però tagliare solo dell'1,2% all'anno la spesa pubblica mi sembra che equivalga ad una spending review non tanto diversa da quella promossa dall'attuale governo ; ridurre solo di un punto percentuale l'anno la pressione fiscale non è una gran cosa. Semplificare il sistema tributario non significa ridurlo. Combattere l'evasione fiscale destinando il gettito all'abbattimento dell'imposizione assomiglia molto al dogma di Equitalia, quello per il quale se pagassimo tutti...
Mi fermo qui, ma in troppi punti del manifesto appello leggo piuttosto che l'autentica aspirazione a una rivoluzione liberale e al libero mercato, quella ad uno stato riformista-efficentista, da cambio di classe dirigente. Legittima per carità, forse pronta all'abbraccio con Monti. E con Bersani. Spero di sbagliarmi.
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