martedì 26 marzo 2013

RESPONSABILITA' E ARROGANZA


Tra i pregi di Quinto Stato, il blog di Giovanni Taurasi centrato sulla rassegna stampa da lui valutata meritevole, c'è la periodica conferma della bontà della mia scelta di non comprare più Repubblica.
Leggere l'articolo di fondo di Piero Ignazi e provare il bisogno di un Maalox è stato tutt'uno.
Però io non vado sul sito on line del giornale repubblichino per scrivere peste e corna dell'opinionista, approfittando della rete per invadere la "casa d'altri" insultandoli a vario titolo (come invece accade, lo sottolineavo ieri, sulle pagine on line del Corriere ).
Ciò posto, per chi ha stomaco ecco l'articolo del "nostro" :

PER la prima volta nella storia repubblicana un partito di sinistra ha vinto le elezioni politiche o almeno è arrivato primo in termini di voti (i grillini imparino a contare e abbandonino la loro infantile arroganza) e detiene la maggioranza assoluta dei seggi nella camera più rappresentativa.
La destra berlusconiana non ha ragioni per lamentarsi di questa distorsione della rappresentanza: il porcellum con il premio di maggioranza lo ha voluto lei. Inutile che si metta a strillare che non è giusto che chi arriva primo si prenda tutto, ci doveva pensare prima quando ha confezionato quella legge elettorale a suo uso e consumo. Il Pd è quindi il primo partito, quello che ha in mano quasi tutte le carte. Il Pdl, al contrario, è precipitato al terzo posto perdendo circa la metà dei suoi voti e raccogliendo un risultato abissalmente lontano da quanto Forza Italia e Alleanza Nazionale insieme ottenevano. La destra italiana, Lega compresa, non è mai stata così debole. Anzi, al di sotto di questa quota difficilmente potrà scendere. Eppure si comporta da vincitrice. E con questo si conferma la fantastica dote illusionistica del suo leader , capace di trasformare una cocente sconfitta in una simil- vittoria. Berlusconi riesce a farlo perché trova compiacenti cantori in quella opinione pubblica che fino a qualche mese lo dipingeva quasi con disprezzo– si parlava addirittura, con atteggiamento maramaldeggiante, di “declino fisico” – mentre ora, spaventati del ritorno del Caimano si affrettano a cantare le lodi, salvo qualche piccola tirata di orecchie per un nonnulla come l’assalto al Palazzo di Giustizia di Milano.
Ernesto Galli della Loggia nella sua recente requisitoria contro la classe dirigente nazionale avrebbe dovuto aggiungere anche la propensione al salto nel carro dei vincitori: una specialità in cui non temiamo confronti, purtroppo. Ma la sensazione di una destra vittoriosa pur ridotta al lumicino viene anche dalle contraddizioni del Pd. Solo un partito confuso e incerto può lasciar cadere nel dimenticatoio il risultato che ha raggiunto. Che sia avvenuto per il rotto della cuffia e sia monco di una maggioranza in una Camera deve essergli ben presente per non cadere nel delirio di onnipotenza. Però c’è un limite anche al masochismo. Il Pd vi si sta invece tuffando dentro. Gli manca la convinzione di sé. Si sta ripetendo quanto era avvenuto nel 2008 quando l’ottimo e insuperato risultato di allora venne buttato alle ortiche e il partito si pianse addosso per non aver vinto, cioè per non essere arrivato primo. Ora che il Pd ce l’ha fatta, di nuovo rischia la crisi di nervi. Per arrivare al traguardo Bersani deve superare ogni tipo di ostacolo, ivi compreso quello che viene dalle sue file, dalla mancanza di sostegno effettivo al suo tentativo. Anche se nessuno ha il coraggio e l’onestà di dichiararlo apertamente nelle sedi proprie, e non nei salotti televisivi, a Bersani manca quello che sorregge Berlusconi: un partito unito, disposto a seguirlo fino in fondo. Questa debolezza ha ridotto fin da subito le chance di successo del segretario del Pd. Se così non fosse, il partito avrebbe avuto buon gioco a dire che questa era l’unica possibilità per proseguire la legislatura: quando si ha il controllo di una Camera non si può forse governare ma certamente si può impedire di fare nascere ogni altro governo. Oggi invece assistiamo ad un Berlusconi che impone– o per lo meno cerca di imporre – le sue scelte ed è pronto con il suo 30% a scatenare le piazze e impedire alle camere di lavorare, mentre il Pd se ne sta come un agnellino tremante ad attendere che sorte gli toccherà, senza avere il coraggio delle proprie scelte. A forza di essere responsabile e ragionevole come molti gli intimano di fare, il partito perde ogni credibilità. Di fronte a tante e tali pressioni il Pd può reggere solo se si dimostra compatto e consapevole della propria forza e della gravità della sfida. Se ritiene cioè di avere ancora un “senso” e quindi una mission.
O il Pd comprende che verrà giudicato dal suo elettorato — indipendentemente dalle valutazioni della cosiddetta classe dirigente — sulla capacità di reggere sulle proprie posizioni e di non cedere al ricatto del Signore di Arcore, oppure le sue spoglie saranno spartite tra grillini e altri che verranno.

Per garbatezza, iniziamo subito ad evidenziare una cosa giusta - se non è l'unica...poco ci manca - e cioè la fine dell'ipocrisia di chiamare il PD una formazione di "centro sinistra". In campagna elettorale pure Vendola avevano addestrato a pronunciare la magica parolina...Ma la verità è quella che ricorda Ignazi : l'attuale PD è SOLO una formazione di Sinistra. Di Centro, ancorché progressista, riformatore ecc. non c'è NULLA.
Dopodiché un delirio di arroganza :.
1) "Abbiamo vinto" ed è inutile protestare con il premio di maggioranza che hanno voluto quelli di Berlusconi.  Perdoni Ignazi, se uno vince SOLO grazie ad una regola fasulla (definita tale NON da Berlusconi, ma dalla CORTE COSTITUZIONALE), io non mi vanterei tanto. Uno può essere anche contento di aver vinto una bruttissima partita, senza occasioni da gol, grazie ad un autogol extra time...però vantarsene.
2) Se TUTTI quelli del PD, compresa la sinistra più a sinistra, sono rintronati dal mancato trionfo annunciato caro Ignazi, possibile che solo Lei abbia ragione ? E i tre milioni e mezzo di voti persi ? E la maggioranza che al senato che non c'è ? E il rischio più che grande che con nuove elezioni quel premio truffaldino vada ad altri ?
3) A me non sembra che il centro destra si comporti da vincitore (al di là dei comizi ). Il Presidente Napolitano e tantissimi osservatori dicono che nuove elezioni (con il grande rischio di un risultato non diverso da questo o, peggio, con la vittoria alla Camera dei grillini ) sarebbero un male per l'Italia in questo momento. Del resto se si sono fatte queste è solo perché si era arrivati alla scadenza della legislatura, se no Monti l'Europa ce lo faceva tenere sine die ! In questa situazione, sempre secondo il parere dei "ragionevoli" e "diversamente responsabili" - che Bersani ha un concetto personale della responsabilità, lo stesso di Ignazi mi pare di aver capito... -  l'unico governo accettabile sarebbe quello di coalizione simile all'attuale, che comprenda PDL e Centro, e faccia le solite quattro cose che si nominano sempre. Un paio d'anni, e si ritorna al voto, stavolta senza quel Porcellum caro Ignazi che è sì stato concepito dal centro destra, ma che il PD a questo giro ha difeso come il cane di famiglia, altro che porcata...Berlusconi ha dato la sua disponibilità a questa ipotesi, Bersani , per senso di responsabilità verso SE STESSO e la SUA FAZIONE, respinge questa proposta   e continua a sperare in soccorsi ALTRI. Questo perché gentile Ignazi, la vittoria è e resta MUTILATA.
4) E' vero - la seconda cosa vera dell'articolo,. poi sono veramente finite - che non ci può essere nessuna maggioranza senza il PD, ma è altrettanto vero che NEMMENO voi Ignazi siete autonomi. E le cose si sono ulteriormente complicate perché finalmente una importante componente del Centro Montiano, quelli di Italia Futura, hanno detto esplicitamente che loro un governo coi grillini NON lo fanno. Quindi i 20 senatori di MOnti NON ci sono per forza...
Certo, Bersani , se riesce a tenere unito il partito - io penso di sì, altri dubitano - può dire che o si fa come dice lui (e gli arroganti sono quelli del centro destra Ignazi ? ) oppure si va a votare. Non trova curioso professore (anche Ignazi insegna all'Università...) che in questo Bersani e Berlusconi la pensano in modo IDENTICO ??
Se così andrà, e se il suo consiglio sarà seguito per forza sarà così, io una scommessina con lei che stavolta quello 0,4% non ci sarà più a vostro favore con lei la faccio Ignazi.....




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