giovedì 18 aprile 2013

DOPO AMANDA ANCHE PER STASI IL PROCESSO VA RIFATTO. ASPETTIAMO IL TRIS CON BUSCO


La Cassazione ha accolto le richieste della Procura e delle parti civili. La mamma di Chiara Poggi è contenta, perché sua figlia "ha bisogno di verità". Il che è comprensibile, solo che qui l'unica verità che è presa in considerazione è la colpevolezza di Alberto Stasi. Qualora il nuovo processo si pronunciasse ancora per l'assoluzione ( e state pur certi che la procura impugnerà ancora. Lo farebbero SEMPRE, se non fosse previsto ad un certo punto il giudicato...) , si rassegnerebbe a QUESTA verità la famiglia di Chiara ? No. Primo perché resterebbe sconosciuta l'identità dell'assassino, e secondo che per loro si sa già chi è : STASI.
NON c'è un'altra verità. E non ci sarà mai, quand'anche arrivasse un momento in cui Stasi fosse definitivamente assolto.
Come ho scritto ieri, http://ultimocamerlengo.blogspot.it/2013/04/stasi-e-colpevole-per-ora-lo-dice-la.html, ci sono questi nuovi accertamenti sul capello "biondo e corto" che era nella mano di Chiara , e che potrebbero essere decisivi. Io non capisco perché due organi giudicanti, di primo e secondo grado, abbiano omesso questa verifica, ma di fronte ad elementi concreti ed obiettivi che possono dare un contributo nuovo e determinante, anche io sono favorevole ad approfondimenti. Non è che non voglia mai nessun colpevole. E' che lo vorrei "al di là di ogni ragionevole dubbio".
Mentre qui l'inconfessata volontà è l'esatto contrario. Si ci sono degli indizi contro di te, non prove, a quel punto sei tu, imputato, a doverne dare spiegazione adeguata. Se no sei colpevole. Per la gente è così, ma siamo quelli del Colosseo e delle nonne che facevano la maglia sotto la ghigliottina, il guaio è che sia così anche per dei professionisti del diritto come i procuratori. Della mia categoria non parlo . Non faccio penale, non riuscirei a dormire. Vanamente ho chiesto a qualche collega come si possa passare dall'ottica garantista, tipica del difensore, a quella inquisitoria, propria della parte civile. Ti dicono che sei un tecnico...A me viene in mente altro.
La sensazione generale, e per niente piacevole, che dopo un sussulto di garantismo di alcune corti d'appello, che avevano portato alle rumorose assoluzioni non solo di Stasi, ma anche di Amanda Knox (e Sollecito) e di Busco (delitto di via Poma), la Cassazione voglia ridare conforto alle scosse truppe dell'Inquisizione.
Speriamo di sbagliare.
Ecco la notizia subito ripresa dalla redazione on line del Corriere della Sera





LA SUPREMA CORTE

Alberto Stasi, annullata l'assoluzione
Lui: «Sono dispiaciuto, non capisco»

Il verdetto della Cassazione sul delitto di Garlasco: il processo d'appello è da rifare. La famiglia Poggi: «Siamo contenti»

Alberto Stasi esce dalla Cassazione mercoledì sera (Benvegnù - Guaitoli)Alberto Stasi esce dalla Cassazione mercoledì sera (Benvegnù - Guaitoli)
Annullata la sentenza di assoluzione di Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia): lo ha deciso la Prima Sezione penale della Cassazione, disponendo un nuovo processo d'appello. Alla lettura della sentenza, alle 10 di giovedì mattina, l'imputato ha scelto di non essere presente in aula. Stasi era stato assolto in primo e secondo grado, ma quest'ultima sentenza era stata impugnata in Cassazione. Mercoledì il procuratore generale Roberto Aniello aveva chiesto l'annullamento della sentenza di secondo grado ed un nuovo processo a Stasi: la Suprema Corte ha sposato in pieno la sua tesi. La difesa invece aveva insistito per la definitiva assoluzione dell'imputato. A questo punto sarà celebrato un appello-bis davanti ad un'altra sezione della Corte d'assise d'appello di Milano.
Fotostoria - Il giallo di GarlascoFotostoria - Il giallo di Garlasco
La bicicletta nera di Alberto, una delle prove all'esame della CassazioneLa bicicletta nera di Alberto, una delle prove all'esame della Cassazione
LA REAZIONE - «È dispiaciuto, non capisce il perché di questo verdetto». Così l'avvocato Fabio Giarda, racconta la prima reazione di Alberto Stasi dopo la sentenza della Cassazione. Stasi non era presente in aula, era partito da Roma mercoledì sera, al termine dell'udienza, per tornare a casa a Milano. Ha saputo del verdetto dai suoi legali per telefono. «Non ce lo aspettavamo - ha aggiunto Fabio Giarda - le due sentenze erano granitiche e cristalline. Bisognerà vedere se la Cassazione ha accolto i motivi di ricorso o se ha solo accettato le richieste di rinnovazione». Potrebbero essere due, infatti, gli elementi da riesaminare: il capello ritrovato nella mano di Chiara e la bicicletta. Ma anche se questi, ha spiegato l'avvocato, «avevamo concordato insieme quali accertamenti fare».
La gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appelloLa gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appello    La gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appello    La gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appello    La gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appello    La gioia di Stasi dopo l'assoluzione in appello
LA FAMIGLIA POGGI - «Sono contenta, perché i giudici hanno capito che Chiara ha bisogno di verità», è stato il primo commento della mamma della vittima, Rita Poggi. «Siamo contenti perché le nostre richieste hanno trovato una conferma autorevole dalla Cassazione», ha sottolineato l'avvocato Francesco Compagna, uno dei difensori di parte civile nominati dalla famiglia Poggi. «La sentenza di oggi conferma la fondatezza dell'esigenza di fare nuovi accertamenti, vedremo se saranno verificati elementi sufficienti a carico di Stasi della sua colpevolezza. Vedremo cosa accadrà nel nuovo processo».
Alberto Stasi all'uscita dalla CassazioneAlberto Stasi all'uscita dalla Cassazione    Alberto Stasi all'uscita dalla Cassazione    Alberto Stasi all'uscita dalla Cassazione    Alberto Stasi all'uscita dalla Cassazione    Alberto Stasi all'uscita dalla Cassazione

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