martedì 30 aprile 2013

MASTRANGELI CACCIATO. GRILLO E IL SUO MOVIMENTO HANNO L'ESPULSIONE FACILE. PERò TUTTI I TORTI....

E intanto il Movimento espelle Mastrangeli, troppo in tv. Lui: "Neanche in Nord Corea, creo la fronda al Senato"
A occhio  e croce mi sembra che la selezione dei parlamentari ortotteri, che fin dall'inizio era apparsa  non attentissima, stia confermando le promesse di probabile mediocrità dei prescelti. Sicuramente in molti ricorderanno altri onorevoli che non hanno brillato a Montecitorio, e del resto non è lontana nel tempo l'intemerata  (che però gli è costato l'assessorato nella giunta regionale siciliana) di Battiato sulle troie in parlamento. Però , anche ricordato ciò, i grillini finora hanno fatto una figuretta mica male. Delle performance dei capigruppo, Crimi e Lombardi , sono già pieni gli hastag della rete (specie della seconda) e presto ci sarà l'approdo a Zelig,  ma gli altri non è che vadano poi meglio. A essere benevoli, diciamo che i "cittadini" ortotteri sono ancora molto inesperti, spaesati, e quindi bisogna dal loro tempo. Nel frattempo, stanno dando ragione a uomini politicamente assai più navigati, come Micciché, che già all'epoca delle elezioni siciliane scommetteva sulla rapida "normalizzazione" dei nuovi arrivati, soprattutto su un punto debole : i SOLDI.
Uno dei capisaldi del M5S è l'abolizione dei privilegi della casta, e quale tra questi è più grande delle ricchissime remunerazioni che toccano ai rappresentanti del popolo ? E infatti Grillo e Casaleggio avevano messo per statuto la rinuncia alla parte eccedente i 5.000 euro lordi...Però si erano dimenticati, i guru, che i parlamentari non percepiscono solo lo stipendio, ma hanno anche altre voci importanti e ricche : diarie e indennità. Hanno provato dunque a estendere la rinuncia anche a quelle somme ma i neo eletti da questo orecchio non ci vogliono sentire, trincerandosi dietro il fatto formale - ma non certo sostanziale, visto i proclami eticamente pauperistici del loro movimento- che nello statuto queste voci non sono previste...
Chissà cosa ne pensano i cittadini elettori ?
Oggi si è poi consumato un altro "dramma" politico : l'espulsione dell'eccentrico senatore Mastrangeli, reo di non aver obbedito alla disposizione, questa però chiara e sottoscritta per accettazione anche da lui, di tenersi lontani dai talk show. E invece il nostro non fa che rimbalzare dall'uno all'altro. Prima, perché voleva spiegare le posizioni del Movimento nel dibattito parlamentare (a che titolo ? si e no può parlare per se stesso), poi per spiegare le proprie difese.
A proposito di attaccamento alla poltrona, il Senatore ha già annunciato che i commessi della Camera alta dovranno portarlo via di peso dal suo posto, mentre gli avvocati annunciano impugnazioni....
Ma si può ??? Ma a Mastrangeli gliel'hanno mai raccontata la storiella per cui in paradiso non ci si sta a dispetto dei santi ?
Io posso capire la contestazione della mancanza di democrazia nel Movimento di Grillo, il personalismo assoluto, l'appecoronamento dei cittadini eletti al volere del Capo, però ohi, se questo è, vattene da solo no ? Che ci resti a fare in un posto che descrivi così ?
Oltretutto, questi possono espellerti dal partito mica dal Senato. Lì ormai ci resti, e come dice qualcuno sarcasticamente in rete, a stipendio pieno !!
Ecco l'articolo sul Corriere della Sera sulla grottesca vicenda  che ormai sta diventando frequente da quelle parti...





LA VOTAZIONE SUL BLOG DI BEPPE GRILLO

I Cinque Stelle cacciano Mastrangeli
Lui: «Mi dovranno portar via con la forza»

L'88% degli iscritti a favore dell'allontanamento
Gli avvocati del senatore: «Faremo ricorso

Il senatore Marino Mastrangeli (Ansa)Il senatore Marino Mastrangeli (Ansa)
«Voto espulsione cittadino Mastrangeli». Questo il titolo del post con cui Beppe Grillo, dal suo blog, lanciava martedì il voto on line per l'espulsione del senatore Marino Mastrangeli. E il parlamentare, reo di essere andato in televisione contrariamente ai dettami del movimento, è stato allontanato: l'88,8% dei votati, pari a 17.177 (su 48.292 aventi diritto), ha votato per l'espulsione di Mastrangeli, come recita, ancora, un post sul sito di Beppe Grillo.
 
 «PORTARMI VIA CON LA FORZA»- E Mastrangeli non l'ha presa bene. E promette fuoco e fiamme: «Dovranno venire i commessi del Senato a portarmi via dal gruppo parlamentare e intendo che dovranno farlo fisicamente». Il senatore dunque non si arrende. E annuncia, promettendo azioni legalim: «Se mi porteranno via dal gruppo vorrà dire che da iscritto e da attivista del Movimento potendo usare il logo rappresenterò l'11,2% degli iscritti e nel Gruppo Misto creerò una nuova formazione che si potrebbe chiamare minoranza M5S».
IL RICORSO - Ed eccole le azioni legali. Gli avvocati del senatore annunciano: «Faremo ricorso e ci si riserviamo di procedere in tutte le opportune e competenti sedi giudiziarie si legge nella nota». Secondo i legali ci sarebbero dei vizi di forma. In una nota si legge: «a ratifica dell'espulsione in votazione oggi sul portale nazionale del M5S non è stata preliminarmente adottata a maggioranza dei componenti dei gruppi parlamentari Camera e Senato del M5S ai sensi del Codice di comportamento dei parlamentari del M5S e dell'articolo 12 dello Statuto del gruppo parlamentare Senato M5S».
L'ESPULSIONE - La proposta di espulsione dal movimento di Mastrangeli era stata decisa - in diretta streaming - dai 5 Stelle. Come ha spiegato il leader del M5s la «colpa» di Mastrangeli è stata quella di aver «violato numerose volte la regola di evitare partecipazioni ai talk show» e quindi di aver «danneggiato l'immagine del M5S con valutazioni del tutto personali». In particolare Marino Mastrangeli ha ripetutamente partecipato a numerosi talk show (il primo fu quello di Barbara d'Urso, ndr), benché l'intero gruppo lo avesse più volte invitato a desistere, anche in contemporanea allo svolgimento dei lavori del gruppo».
LE REGOLE - «Tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle hanno sottoscritto pubblicamente prima delle elezioni il Codice di comportamento - si spiega sempre sul blog di Grillo - La sua sottoscrizione era necessaria per candidarsi, un impegno preso senza costrizione verso il M5S e gli elettori». Appurata la violazione dei diktat del Codice, per i parlamentari che hanno infranto le regole inizia l'iter di espulsione: la proposta di espulsione votata a maggioranza da deputati e senatori riuniti (che ha già deciso l'espulsione di Mastrangeli) e la successiva ratifica della decisione con una votazione on-line degli iscritti al Movimento.

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