mercoledì 1 maggio 2013

E BERLUSCONI CAMBIA AVVOCATO. VIA GHEDINI DENTRO COPPI. COME PASSARE DAL CALCIO OFFENSIVO ALLA DIFESA ALL'ITALIANA....


Non so se la notizia sarà confermata, ma certo sarebbe un colpo di scena non da poco : Franco Coppi , famoso principe del Foro capitolino, impegnato in processi celeberrimi come quello di Andreotti accusato di associazione esterna alla Mafia, potrebbe diventare il nuovo legale di Berlusconi.
La notizia la leggo su un giornale "serio", la Stampa, e quindi immagino abbia un fondamento. In effetti Ghedini (e Longo, associato sia nello studio, che nella difesa del Cavaliere che nella carriera politica) è ormai una sorta di Alter Ego del leader del centrodestra, e le corti lo vivono con evidente mal sopportazione. Coppi ha decisamente un altro passo (non nel senso di migliore o peggiore : un altro) , che maggiormente si confà con il nuovo look da statista responsabile che Berlusconi pare avere indossato in questi ultimi tempi.
Convinto del detto popolare romano per cui chi nasce tondo non muore quadro, dubito che questo aplomb del cavaliere durerà molto, e non appena riinizieranno i processi, e le pronunce sfavorevoli (presto la Cassazione deciderà sulla richiesta del trasferimento del giudizio sul caso Ruby da Milano a Brescia) , Berlusconi perderà la trebisonda e i toni torneranno infuocati. Non che non abbia più di una ragione...leggevo il commento di un lettore che osservava, a proposito del processo Ruby : " nel corso delle indagini contro l'allora premier , per capire se con questa prostituta - di suo -. 17enne lui ci fosse andato o meno, i PM si sono imbattuti in almeno una decina di adulti che SICURAMENTE erano andati con la ragazza, eppure nessun altra imputazione è stata partorita..come mai ? ". Difficile non condividere la stessa domanda.
Resta che Coppi non è uomo da trincea, da dichiarazioni tonitruanti , né tollera clienti che vi si abbandonino, tanto che, ai tempi, abbandonò la difesa di Don Gelmini.
Non credo che con il Cavaliere possa andare meglio.
Vedremo.
Ecco la notizia come detto postata sulla Stampa.it




POLITICA
01/05/2013

Coppi nuovo avvocato di Berlusconi


Franco Coppi, nato a Tripoli, per 36 anni è stato
ordinario di diritto penale alla Sapienza di Roma

La strategia del Cavaliere:
fuori i muscolari Longo e Ghedini, dentro il legale che difese Andreotti
UGO MAGRI
ROMA
Berlusconi rovescia la strategia politica, e prova a indossare i panni dello statista, addirittura di padre della patria (casomai gli riuscisse il colpo di guidare la futura Convenzione per le riforme...). 
Ma la metamorfosi, o travestimento, non si esaurisce qui. Con una mossa che alcuni dei suoi fan giudicano geniale, altri invece tardiva, il Cavaliere cambia pure la tattica giudiziaria. Anziché insistere con gli assalti al Palazzo di Giustizia lanciati dalle sue «amazzoni», risultati controproducenti e processualmente dannosi, Silvio vuole imboccare adesso la strada di una difesa «tecnica». Vale a dire sobria. Composta. Rispettosa dei giudici e della corte. Impossibile sapere se si tratti di una sua intuizione, oppure di un suggerimento che gli giunge da molto in alto, nel quadro di una pacificazione politica e giudiziaria insieme. Fatto sta che alla vigilia del redde rationem, con la sentenza di appello per Mediaset e quella per Ruby attese tra breve, Berlusconi ha deciso di «integrare» il collegio difensivo. In realtà di cambiarlo.  

Quello attuale non gli sembra il più idoneo per questa repentina «inversione a u»: nel corso degli anni l’avvocato Ghedini ha in parte condiviso e in parte subito le intemerate di Silvio contro le toghe rosse, contro i magistrati politicizzati definiti a più riprese «un cancro», diventando un tutt’uno col suo assistito. Troppo schierato con Berlusconi, insomma, troppo suo amico e «politicizzato» per cambiare improvvisamente pelle. Da uomo di mondo, Ghedini è il primo a rendersene conto. Ciò spiega come mai sia stato proprio lui a chiedere, insieme con Denis Verdini, l’aiuto di uno scienziato del diritto penale: il professor Franco Coppi. Temuto e riverito negli ambienti giudiziari per l’autorevolezza specie sulle materie che, guarda caso, più da vicino interessano il Cavaliere (all’università di Roma fanno testo due suoi libri dedicati ai reati sessuali e a quelli contro la Pubblica amministrazione). Sebbene non abbia ancora firmato l’incarico, Coppi è orientato a lanciarsi nell’impresa. Ma alle sue rigidissime condizioni. 

Per dirne una, Berlusconi dovrà comportarsi proprio come un altro celebre assistito di Coppi, Giulio Andreotti. Che per tutta la durata del processo a Palermo si dimostrò imputato modello. Mai un tentativo di buttarla in politica, zero esternazioni. Una condotta che gli valse alla fine l’assoluzione. Quando invece don Gelmini (altro cliente del prof) si mise a rilasciare interviste, Coppi non esitò un attimo a congedarlo. Sarà capace Berlusconi di contenersi? E soprattutto: il cambio di rotta verrà premiato come avvenne per il Divo Giulio? Le migliori carte della difesa sono già state giocate, qualcuna in modo azzardato. Per esempio, il 6 maggio la Cassazione dovrà pronunciarsi sulla richiesta di trasferire da Milano a Brescia il processo su Ruby. Molti indizi fanno pensare che l’istanza verrà rigettata. E l’aver contestato davanti alla Suprema Corte i giudici milanesi non li disporrà certo a un verdetto più sereno... 

Coppi eredita questi svarioni tattici, che adesso Berlusconi ripudia. Per dirla con un fedelissimo, «lui vuole verificare se davvero esiste una magistratura senza pregiudizi nei suoi confronti, in grado di assolverlo. Dunque sceglie un avvocato non politicizzato che sa trattare con i giudici non politicizzati...». Dalle sue parti sono in molti a credere che pure la mansuetudine politica sia finalizzata all’esito dei processi. Cosicché si interrogano su cosa mai potrebbe accadere, nel caso in cui le condanne si abbattessero implacabili ugualmente. «Ogni previsione», dicono, «sarebbe azzardata».  

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