venerdì 26 luglio 2013

PIU' CHE GIOVANI TURCHI IL PD SEMBRA PIENO DI VECCHI OPPORTUNISTI CON L'ANAGRAFE BENEVOLA

Sull'esternazione di FAssina si sono pronunciati in tanti, tra cui naturalmente la Camusso che l'ha definita un grave errore politico. MI ha fatto piacere, al riguardo, leggere un osservatore moderato come Dario Di Vico, che sul Corsera si occupa con competenza e sobrietà di temi del lavoro, paragonare il leader della CGIL a quegli stopper di un tempo che quando intervenivano non si curavano mai di prendere il pallone al posto della gamba ... In effetti la rozzezza della donna merita l'accostamento. Non sto a domandarmi quando scade il mandato della Camusso perché sono rassegnato : è proprio quel posto che ti rende odioso e ottuso : la segretaria della CGIL. Epifani per esempio, prima e dopo aver occupato quella poltrona, è sembrato persona più sensata, ancorché non ne abbia mai condiviso una posizione che è una. Ma da segretario del sindacato rosso, anche lui ha preso i panni del massimalista . 
TRa i vari commenti letti, tornando al viceministro, mi sembrano giuste le considerazioni di un "compagno" di partito, Peppino Calderola, che ha ricordato come le posizioni, anche recenti, della giovane promessa della dirigenza democratica, erano piuttosto diverse prima di approdare ad una poltrona governativa...Giustamente, scrive Caldarola, cambiare idea si può, ma però sarebbe anche carino dirlo, "avvertire" dice ironicamente lui.
In realtà, è più di un sospetto quello del vecchio militante, molti dei giovani sembrano essere più alla ricerca di uno spazio "visibile" che non di una idea convinta da portare avanti e da difendere. AL riguardo cita Civati, od Orfini, tranquillamente si potrebbe aggiungere la Moretti, bersaniana di ferro fino a febbraio e poi ...PUFF. 
TRa cambiare idea, e opportunismo, ci sono vari scalini...
Buona Lettura 


 PEPPINO CALDAROLA "LA SINISTRA I FIGHETTI E L'ONDIVAGO FASSINA"

La frase di Fassina sull’evasione di necessità non è grave in sé. Come osservazione è abbastanza banale. Diventa invece un vero problema politico per due ragioni. Perché Fassina è al governo e un uomo di governo non dovrebbe mai giustificare le illegalità anche quando sono di necessità e perchè Fassina è stato negli ultimi anni il portavoce di un’area che scolasticamente si proponeva di rifondare la sinistra e che castigava chi non la pensava come lui. Se sulla prima questione c’è poco da aggiungere e tanto meno da riflettere, sulla seconda qualche parola bisogna spenderla, così per capire come sta andando, e dove, la sinistra. Il cammino di avvicinamento di Fassina all’ala radical non è stato lineare (né lo è stato quello di tanti), però a un certo punto lui e altri, fra cui Orfini, che tiene per ora la sua posizione (ma ha avuto una sua stagione dalemian-liberista), hanno deciso di incarnare un’area culturale lavorista, aperta al dialogo con tutte le sinistre, chiusa al dialogo con la destra eccetera eccetera. Fassina a un certo punto però va al governo proprio con quelli contro cui ha dichiarato per anni, giorno dopo giorno, e infine ne assume, con le parole sull’evasione di necessità, persino una loro bandiera ideologica. Ripeto cambiare idea si può: basta avere l’accortezza e l’eleganza di avvertire. Si alza il ditino e si dice: “ho cambiato idea, tutto quello che ho detto finora sono cazzate”. Non si può invece cambiare idea e pretendere di avere sempre ragione. Sta nascendo infatti una strana sinistra, da Fassina e Civati, che dà l’idea, in verità maliziosa, di non esser costituita da personaggi che hanno profonde convinzioni ma da giovani dirigenti che occupano spazi lasciati vuoti. “Sono tanti nel campo dei governisti? E io mi butto a sinistra!”. Capita così che si passi da Renzi a al senatore Tocci, ovvero capita così sentire renziani proporre tagli su pensioni di poco più di tremila euro come se fossero nati e cresciuti dentro Rifondazione comunista. Sto dicendo che la malattia della nuova sinistra è il dilagante opportunismo
Non è l’errare, il cambiare idea, ma proprio quella condizione per cui ci si butta là dove si spera di guadagnare in popolarità. E’ qui il senso della frase di Letta sui “fighetti” (Enrico, guarda anche fra i tuoi amici e sostenitori, però!). La sinistra è in crisi perché a differenza di tutte le sinistre mondiali ha fatto troppi “contrordine, compagni” e poche revisioni e così non ha costruito un pensiero e si affollata di ciarlatani. Ogni tanto a sinistra si scopriva un leader che voleva essere più liberal o più radical, più socialista o più lontano dai socialisti. E’ stato uno sbandamento continuo da far venire il mal di testa e spesso anche il vomito. Il tema di oggi è proprio questa disinvoltura culturale , questa assenza di profondità, questa propensione alla volubilità, in pratica questa cosa che chiamiamo opportunismo. Suggerimento: cambiate idea se volete ma avvertite prima

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