venerdì 23 agosto 2013

IL PROFESSORE DI LICEO, ACCUSATO DI SEDURRE LE ALLIEVE, E STIMATO DA TUTTO IL SUO PAESE.QUALCHE DUBBIO VIENE.


Due giorni fa riportavamo la notizia del professore di Saluzzo, paese vicino Cuneo, arrestato per aver avuto rapporti con sue allieve minorenni. Due si leggeva ( l'articolo è riportato nel link : http://ultimocamerlengo.blogspot.com/2013/08/professore-stimato-otteneva-favori.html) , forse di più. Un uomo stimato, che si rivelava essere un sex addict o giù di lì. 
Alla base dell'accusa, partita dalla rivelazione di una delle studentesse(coinvolta pare in altra questione...), mesi di indagini, con intercettazioni, pedinamenti e infine perquisizioni, con scoperta di materiale pornografico. Questa, in sintesi, la cronaca del 21 agosto. Oggi, 23, si legge una storia un po' diversa, con qualche punto interrogativo in più. Nel dubbio, intanto lo si tiene in carcere, che sempre meglio un  possibile colpevole dentro che fuori. Sembrerebbe ovvio, peccato che la Costituzione dica il contrario : nel dubbio si è innocenti. 
Oltretutto, c'è anche da capire quanti anni avevano queste minorenni. Perché , se le norme non sono state modificate, il che è possibilissimo, avere rapporti con una sedicenne consenziente non costituisce reato (che se no, poveri i nostri 18 e 20enni !!) . Certo, in questo caso c'è il ruolo dell'adulto, insegnante, che può viziare il consenso.
Riporto quanto segue, che credo sia corretto :

In Italia (sebbene a causa di errate informazioni circolanti tra i media sia diffusa la convinzione che esista un reato di pedofilia che commetterebbe un maggiorenne di qualsiasi età che avesse rapporti sessuali con un minorenne di qualsiasi età), l'età del consenso è fissata a 14 anni, ma può salire o scendere a seconda dei casi. Infatti sale a 16 anni se uno dei due partner ha qualche forma di autorità o convivenza sul/la partner più giovane, ad esempio nel caso di insegnanti, catechisti, educatori, fratelli e/o sorelle maggiori, assistenti sociali, medici curanti, e pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni; sale ulteriormente a 18 anni se il fatto è commesso da un genitore (anche adottivo), da un ascendente, da un convivente di questi ultimi, o dal tutore. Invece, scende a 13 anni nel caso in cui i partner siano entrambi minorenni, a condizione che la differenza d'età tra loro non sia superiore a tre anni, e quindi, nel caso in cui il tredicenne compia 14 anni prima che il partner diventi maggiorenne.
Se così è, si deve presumere che queste due studentesse avessero, al momento dei fatti contestati, meno di 16 anni...
A parte questo, mettiamo che l'accusa sia fondata. Non sarebbe forse la dimostrazione che anche le persone che consideriamo specchiate, stimabili, addirittura ammirevoli, possono nascondere un angolo profondamente buio ? Inquietante ma purtroppo possibile. C'è da sperare non sia però probabile. E su questa speranza che ogni giudizio va sospeso, in attesa di saperne di più.
Ecco la cronaca su La Stampa on line


Da Dante all’accusa di sesso
A Saluzzo l’Inferno
del professore più amato


 

Suo figlio dice che è difficile da capire: «Vede, mio padre, quando mi spiegava Dante e leggeva il Conte Ugolino, si metteva a piangere perché non reggeva l’emozione di quei versi». Era tenero e silenzioso. Una sua allieva, Alice, ricorda che uno dei giorni più belli della sua vita fu quella volta alla gita scolastica di Firenze, «quando lui ci portò tutti in cima al Duomo e ci recitò a memoria il passo di Dante con l’Ulisse nella Divina Commedia». 
Allora, nemmeno noi riusciamo a capire cos’è successo. La storia del professore di Saluzzo che sarebbe andato a letto con le sue allieve è come quei romanzi di provincia che raccontano un posto attraverso la tragedia di un uomo perbene, i suoi silenzi e la sua solitudine, quella discesa nell’abisso dell’assenza, che sta a volte soltanto nelle camminate sotto i portici di corso Italia e nella flagranza luminosa di un giorno come questo. 
Anche se nessun giornale ieri ha fatto il suo nome, lo sanno tutti chi è. Ne è venuto fuori un abbraccio di solidarietà e di incredulità che si è allungato fino a Facebook, dove Sofia Camisassi scrive: «Ora, come sempre, partirà la caccia all’identità del professore e delle ragazzine coinvolte. Che schifo!». «Da un professore stimabile come lui non me lo sarei mai aspettato» (Melissa Marinangeli). «Io non riesco a crederci, e non me ne faccio una ragione» (Paola Ravazzi). «L’ho conosciuto a luglio. Mi aveva fatto un’ottima impressione. Mi sembra impossibile» (Manuela Ingaramo).  
Parlano tutti così. I carabinieri che l’hanno arrestato venerdì scorso l’hanno intercettato e pedinato per mesi, a margine di un’altra indagine. Le ragazze coinvolte sarebbero due, una allieva e una ex allieva. La preside, Alessandra Tugnoli, esclude assolutamente il ricatto dei voti: «Impossibile. Ne avrei avuto sentore». Di lui - Valter Giordano, 57 anni, da 15 docente di lettere al liceo Soleri - dice che era il miglior professore che uno sperasse di avere. Che sono le stesse cose che ripetono i suoi allievi: «Non ci insegnava soltanto. Sapeva persino capire se avevamo gli occhi tristi. Si fermava a lavorare dopo l’orario, seguiva tutti noi con dedizione, uno per uno». E’ piccolo, capelli corti, l’aria dimessa. «Sembra un prete», dice la preside. E una studentessa lo descrive come una persona «fisicamente poco attraente. Uno sfigato, per capirci». Contro di lui ci sarebbero delle foto, dei filmati e un diario, in cui avrebbe tenuto conto delle sue storie. 
Ma forse, come in quel libro di Kate Summerscale, «La rovina di Mrs Robinson», sarà proprio quel diario che dovrà stabilire se le cose erano realmente accadute o se erano solo fantasie letterarie. La signora Isabella Robinson annotava in quelle pagine il suo struggimento per un giovane medico e nell’Inghilterra vittoriana l’adulterio era un reato gravissimo. Ne venne fuori un processo storico, durante il quale lei tentò disperatamente di convincere anziani giudici conservatori che non era stato commesso nessun peccato.  
Non sappiamo come sarà questa volta. Saluzzo sembra un paese rivoltato da questa storia, come se gli avessero incrinato delle certezze. Ma tutto questo stupore non serve a spiegare la solitudine di una sconfitta. Certo, se c’è una minorenne è reato, e basta. Suo figlio dice che forse si è solo innamorato. Ma dove finisce il sentimento e comincia il peccato?, qual è il labile confine che a volte separa la colpa dall’innocenza? Anche la Bibbia ci ripete che «tutto è vanità e tormento di spirito. E come muore il savio? Come lo stolto». 
Il professore prima di essere arrestato, era finito in ospedale, forse dopo un tentativo di suicidio. «Era disperato», confessa il figlio. Un’altra sua allieva ricorda che due anni fa passò un tempo bruttissimo per la separazione dalla moglie: «Continuava a seguirci con la stessa passione, ma era depresso, triste». Eppure, anche nella sua generosità verso gli altri, alla fine doveva essere rimasto un uomo solo. Leggeva Dante con l’amore per le cose belle e non è da tutti capire le cose belle. Forse basterebbe solo entrare nella sua casa per coglierne l’assenza di carnalità, in un rifugio tappezzato di libri che hanno il suo odore e quello di libri non spolverati, di riviste che ingialliscono, di fascicoli ammucchiati sullo scrittoio e delle sue pagine, sfornate con l’ordinata fiducia dei corpi in attesa della Resurezione, sospesi come tutti noi tra il Paradiso e l’Inferno, che persino il pacato, gentile, generoso professore forse non ha potuto fare a meno di immaginare altro che indispensabili alla Giustizia di Dio. Ecco, qui dentro, fra questi volumi e le ombre lunghe di qualche pomeriggio, è stato intercettato e ascoltato per mesi. Dove scriveva le sue lettere e confessava i suoi peccati, come in un rito liberatorio. Sono ricordi e storie che verranno scarnificati durante tutto il suo processo. 
Toccò questo in sorte a Isabella Robinson. Però finì che l’assolsero, incredibilmente. E il marito, che l’aveva denunciata, uscì senza più un soldo, umiliato e oppresso da una moglie che, come ormai tutto il mondo sapeva, lo disprezzava. Storia vera, pure quella. 

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