E condanna fu.
Silvio Berlusconi finalmente è stato condannato in via definitiva per il reato di frode fiscale. La questione dell'interdizione dai pubblici uffici verrà ridiscussa avanti alla Corde d'Appello di Milano che nell'entusiasmo si era allargata, comminando 5 anni laddove, pare, al massimo potevano essere tre (così il PG dixit e la Corte pare confermare). Quattro anni, diventati uno per via del condono. Tutti prevedono che non potranno scattare le manette : il tipo di reato, l'età dell'imputato , al di là del particolare che è il capo della formazione politica che sostiene il governo ( ad horas...) , escludono il carcere. Si pensa ad una pena convertita in servizi sociali, massimo gli arresti domiciliari.
Questo però riguarda la persona, non l'Italia.
Per l'Italia oggi è un giorno particolare, credo storico, brutto o bello ognuno dirà la sua (per me brutto, e non perché mi stia simpatico Berlusconi o sia un iscritto al suo "esercito" ) , dopo il quale nulla sarà come prima.
Alla fine, la sorte del governo Letta, che non prevedo fausta, è la cosa meno importante.
Lasciando da parte le dietrologie, i complotti, la magistratura politicizzata o incondizionabile, adesso le chiacchiere sono finite. Per tutti. PD, PDL, Governo, Quirinale...
Finiti gli equilibrismi. Finito il tempo "quando ero a Rodi".
Ci siamo a Rodi, finalmente.
Chi salta ?
Mediaset, Epifani: eseguire la sentenza
«Per quanto ci riguarda, questa sentenza va non solo come è
naturale rispettata, ma va eseguita e resa applicabile». Sono le prime
parole del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, per ora cauto nel
commentare la sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna di
Silvio Berlusconi, pur annullando l’interdizione per cinque anni dai
pubblici uffici. «Valuteremo in base alle reazioni del Pdl», fa sapere,
mentre chiede agli alleati di governo di essere «rispettosi nei
confronti della magistratura» quanto più possibile.
Mentre fuori palazzo Grazioli l’“esercito di Silvio” si lascia andare a un urlo di gioia dopo la lettura del verdetto, salvo poi abbassare i toni, nessun commento arriva invece da parte di Edmondo Bruti Liberati: il procuratore capo di Milano si è limitato a spiegare che «quando la Corte Suprema manderà il provvedimento a Milano verranno seguite le procedure previste dalla legge» e che «la pena principale è definitiva ed eseguibile».
Decine di deputati di tutti i gruppi parlamentari, a Montecitorio, hanno assistito in assoluto silenzio a quanto acceduto in aula, mentre già si profilano i possibili scenari. «Ora bisogna vedere chi si dimette dei ministri del Pdl, immagino che una come la Biancofiore si dimetterà», commenta Guido Crosetto, ex Pdl ora passato a Fratelli d’Italia a Sky Tg24. Pochi minuti dopo l’emissione della sentenza Mediaset sono arrivati a palazzo Grazioli i capigruppo di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta, Denis Verdini e Altero Matteoli. Berlusconi quindi ha riunito nella sua residenza romana lo stato maggiore del Pdl, per fare il punto dopo la conferma della condanna.
«Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989», ha esultato Beppe Grillo sul suo blog. «Il Muro divise la Germania per 28 anni. L’evasore conclamato, l’amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d’Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un’illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto».
Mentre fuori palazzo Grazioli l’“esercito di Silvio” si lascia andare a un urlo di gioia dopo la lettura del verdetto, salvo poi abbassare i toni, nessun commento arriva invece da parte di Edmondo Bruti Liberati: il procuratore capo di Milano si è limitato a spiegare che «quando la Corte Suprema manderà il provvedimento a Milano verranno seguite le procedure previste dalla legge» e che «la pena principale è definitiva ed eseguibile».
Decine di deputati di tutti i gruppi parlamentari, a Montecitorio, hanno assistito in assoluto silenzio a quanto acceduto in aula, mentre già si profilano i possibili scenari. «Ora bisogna vedere chi si dimette dei ministri del Pdl, immagino che una come la Biancofiore si dimetterà», commenta Guido Crosetto, ex Pdl ora passato a Fratelli d’Italia a Sky Tg24. Pochi minuti dopo l’emissione della sentenza Mediaset sono arrivati a palazzo Grazioli i capigruppo di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta, Denis Verdini e Altero Matteoli. Berlusconi quindi ha riunito nella sua residenza romana lo stato maggiore del Pdl, per fare il punto dopo la conferma della condanna.
«Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989», ha esultato Beppe Grillo sul suo blog. «Il Muro divise la Germania per 28 anni. L’evasore conclamato, l’amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d’Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un’illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto».
Nessun commento:
Posta un commento