Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
lunedì 21 ottobre 2013
FABRIZIO RONDOLINO TORNA A SPERARE A SINISTRA, GRAZIE A RENZI
Mi ha incuriosito questo saluto di Fabrizio Rondolino, che lascia le colonne del Giornale per approdare in Europa (quotidiano del PD), con tanto di ringraziamento pubblico a Sallusti ( atto dovuto ma non tutti poi lo fanno...), che aveva dato "asilo" alla penna delusa da una certa deriva radicale della sinistra post veltroniana.
La probabile conquista della leadership da parte di Renzi fa sperare Rondolino che qualcosa stia veramente cambiando a sinistra, e che veramente la stessa possa lasciarsi alle spalle il post comunismo.
Vedremo se ha ragione.
Concludo, dopo due anni e mezzo, la mia collaborazione con il Giornale: d’ora in poi scriverò su Europa. Agli eventuali interessati vorrei spiegare brevemente il perché.
Alessandro Sallusti mi ha accolto in un momento per me professionalmente difficile e politicamente oscuro: in una sinistra ostinata a subire l’egemonia della Cgil e delle Procure, lo spazio per una posizione liberale e/o riformista sembrava cancellato per sempre. Il Giornale mi ha dato asilo, e mi ha consentito di esprimere in piena libertà le mie opinioni: e di questo desidero pubblicamente ringraziare Sallusti e i suoi più stretti collaboratori.
Fortunatamente, però, il progetto politico bersaniano è stato fermato dagli elettori, e quel gruppo dirigente è prossimo a lasciare ogni incarico. A sinistra si respira un’aria nuova: di più, si comincia ad intravvedere la fine di un ciclo storico (quello post-comunista, che coincide all’ingrosso con il ciclo berlusconiano) e l’affacciarsi di un orizzonte nuovo. Matteo Renzi non è il messia, e troverà senz’altro il modo di deluderci: ma la sua è la prima vera novità a sinistra dai tempi della “svolta” occhettiana, ed è una novità che vale la pena esplorare.
Ho dunque chiesto a Stefano Menichini di poter scrivere sul suo giornale (e lo sventurato ha detto sì…) precisamente per questo motivo: perché la sinistra è di nuovo, per me, un luogo dove poter stare. E siccome è il luogo dove sono nato, tornarci è un piacere particolare.
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