Curioso di storie. Mi piace ascoltarle e commentarle, con chiunque lo vorrà fare con me.
domenica 24 novembre 2013
IL MODO MISERABILE DI MOTIVARE UNA SENTENZA
Io credo che esista in Italia una folta legione di uomini che, nel leggere i passi delle motivazioni della sentenza di condanna di Berlusconi per i reati di concussione e sfruttamente della prostituzione minorile (7 anni ) avranno pensato che è un uomo schifoso.
"Berlusconi leccava genitali a Belen - rivela Ruby - mentre Nicole Minetti gli praticava sesso orale. Il tutto mentre Barbara Faggioli ballava nella stanza", si legge nel dispositivo dei giudici.
Sono altrettanto convinto che quella di cui sopra sia una folta MINORANZA, e che la maggioranza sarebbe felice, per una notte magari, mica sempre !, di essere stata al posto dell'ex premier (Belen Rodriguez e la Minetti ohi..., la prima una delle icone attuali della bellezza femminile e la seconda poco da meno !).
Io appartengo alla maggioranza, che, del caso, pensa : beato lui.
Penso anche che disprezzo quei giudici che hanno pensato di usare nelle motivazioni della loro sentenza questi passaggi hot, con il palese intento di istigare al ludibrio l'imputato e pazienza se con lui ci andavano di mezzo queste donne descritte come cortigiane.
Belen dice che adirà le vie legali...contro chi ? le magistrate che hanno scritto queste cose ? Auguri !
Ovviamente i giornali amici del Cavaliere si sono lanciati ventre a terra per denunciare e condannare questo scempio, ma loro non sono attendibili. Perdonerete se però metto alla stessa stregua di Giordano e di Sallusti, giornalisti come Ferrarella del Corriere o Giannini di Repubblica, che quindi sono parimenti illeggibili.
Pubblicherò piuttosto il commento di Peppino Caldarola, un compagno, e quindi ostile a Berlusconi, che pure sulla sentenza scritta dalle tre esponenti di magistratura democratica (non c'entra nulla che lo siano ? io non lo penso) scrive :
"Scrivo una cosa che mi attirerà molte critiche, ma me ne farò una ragione. Ho letto le anticipazioni della sentenza di Milano. Due cose mi colpiscono. La prima è che secondo i magistrati è provato il rapporto sessuale di Berlusconi con Ruby. Come è stato provato? Lei nega, non ci sono tracce, come con la Lewinski e Clinton, non capisco da dove i magistrati traggano questa certezza.
La seconda è il racconto delle performance sessuali di Berlusconi. Molto hard. Ma non saranno fatti suoi? Da quando la sessualità anche estrema, lo dico così solo per ragionare attorno alle mie abitudini più contenute, diventa una prova di reato? Le pagava? Erano maggiorenni quelle di cui si raccontano le esercitazioni ardite. L’unico risultato di questo stralcio di sentenza, l’unico stralcio reso pubblico, è il “mascariamento” di un uomo potente che io non ho mai votato e che non voterò per ragioni esclusivamente politiche.
Siamo di fronte a una operazione che tende a rappresentare i “vizi” privati come colpa, come se nelle camere degli uomini e delle donne di potere ci si comporti solitamente con morigeratezza, senza adulteri, rapporti plurimi e con l’esaltazione della posizione del missionario. Capisco la curiosità dei giornali anche di quelli on line. Ciò che è reso pubblico deve essere pubblicato. Capisco meno come si possa costruire un giudizio in tribunale sulle attitudini sessuali di un imputato.
Meritavamo una conclusione diversa dalla stagione berlusconiana, posto che sia finita davvero. Il buco della serratura non ha mai fatto storia se non per comprendere le ragioni per cui uomini potenti si siano perduti non avendo monasticamente dedicato la propria vita all’esercizio del potere. Ma siamo su un’altra strada, su altri giudizi, su altre pruderie. E’ un vero peccato che si pensi di liquidare una esperienza che ha dominato in Italia sulla base di quel che sanno fare a letto Belen e la Minetti. Ci sono altri motivi per chiedere agli italiani di non votare Berlusconi e i suoi succedanei. Questo è davvero miserabile".
applauso
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DOMENICO BATTISTA
RispondiEliminaL'amico Peppino Caldarola al momento di scrivere questo intervento aveva letto solo le anticipazioni della motivazione della sentenza. Incuriosito (avevo letto solo le 50 pagine su 331 dove si parla di questioni di diritto, e cioè quelle relative agli elementi distintivi tra il reato di concussione per induzione e per costrizione alla luce della nuova normativa introdotta con la c.d. legge anticorruzione della Severino), approfittando della giornata festiva, sono andato a leggere le altre pagine e ne è data la definizione della prima "PORNOSENTENZA" della storia giudiziaria italiana. Si potrà dire che l'evento era "pornografico" e che, quindi, inevitabilmente la motivazione avrebbe dovuto riprendere le pagine processuali più scabrose.
Sarà !! Certo che nella mia (purtroppo) ormai lunga vita professionale ne ho lette di sentenze, tante, e tantissime in materia di violenza sessuale e/o prostituzione, ma mai mi era capitato di incontrare tanto compiacimento - al limite del voyeurismo - nel percorrere e ripercorrere stralci di dichiarazioni, con particolare cura di mettere in evidenza gli aspetti più "pecorecci". E, pensando male, mi è venuto maliziosamente in mente "Vuoi vedere che gli estensori della sentenza hanno pensato che, non essendo nella fattispecie prevista la pena accessoria della pubblicazione dell'estratto della sentenza sui maggiori quotidiani, si sarebbe raggiunto lo scopo di una pena aggiuntiva non codificata mediante pubblicazione integrale sul settimanale L'Espresso?".
C'e' un però ! Che forse sta sfuggendo a chi, in odio al Berluska, commenterà questa mia riflessione con un "ben gli sta a quel porco". Ed il però è che in Europa, in Italia , nel mondo da anni si fa tanto un parlare in astratto di tutela della vittima, protezione del minore, garanzia della privacy etc. etc. , ma quando siamo al dunque, come in questo caso, la vittima (Ruby), che dovrebbe essere la maggiormente tutelata, finisce nel tritacarne mediatico per essere "sputtanata" (chi se ne frega, tanto è una "puttana" diranno i moralisti del politicamente corretto antiberlusconiano) su tutti i giornali e tutte le tv, con il racconto particolareggiato di una intera vita per riferire ogni momento di ritenuta devianza, anche se esulante dalle visite ad Arcore e dal tema del processo. Per non parlare delle testimoni descritte in ogni particolare dell'atto sessuale, allo scopo di dimostrare - con un sillogismo buono per i vecchi parroci di campagna - che se erano "puttane" tutte non poteva che essere "puttana" anche la vittima che ha negato di esserlo stato nel caso di specie e lo sarebbe stata in altri casi.
Almeno nei verbali dei Carabinieri di un tempo, forse per pudicizia, forse per altro, ci si arrampicava sugli specchi per non dire pane al pane e vino al vino, usando l'espressione "ADUSA AL COITO", con l'aggiunta non scritta, ma pensata ... "e chi vuole capire capisca".......
Credo che l'unica risposta al Maestro Battista, sia replicare l'applauso già espresso per Caldarola !
EliminaMARIA MERCEDES PISANI
RispondiEliminaSuperlativo commento del Camerlengo, di Caldarola e conclusione di Domenico Battista. Personalmente sono disgustata da questo modo di intendere l'esercizio delle funzioni giurisdizionali