Completamente d'accordo con il commento di Filippo Facci sul timore di Alfano, e pare anche ora la Lorenzin, che su di loro possa essere applicato il metodo Boffo. Non ne hanno motivo, troppo per bene, anche perché per arrivare dove sono, non hanno nemmeno dovuto sporcarsi le mani (non significativamente quanto meno), come invece accade alla maggior parte dei politici, quelli che devono fare i conti col CONSENSO:
Loro fanno parte della generazione dei NOMINATI.
Meno fatica, più "lindore".
Politica e giornali
Facci: metodo Boffo contro Alfano e Lorenzin? Magari...
Il "metodo" bisogna meritarselo: il punto è che sul vicepremier e sul ministro della Salute c'è poco da scoprire
Leggere che i ministri Alfano o Lorenzin paventino un «metodo Boffo», sinceramente, fa un po' sorridere. Quali torbidi segreti volete che nascondano? Il metodo Boffo è l'estrapolazione a freddo di retroscena d'accatto, è un ripescare notizie vecchie per rimetterle a modello secondo circostanza. Se le notizie sono vere, si può anche fare; se le notizie sono false o ingannatorie (capita con le cartacce giudiziarie) invece non si può fare, ed è giusto parlare di «macchina del fango». Il punto è che il metodo Boffo occorre meritarselo. Da Giulio Cesare in poi - che prosperò grazie alle scorribande di Crasso - fare politica significa sporcarsi le mani, scendere a patti con le miserie umane, mantenere una grandiosa ambivalenza che non scivoli per forza nell'illecito: ma che spesso ha un lato oscuro. Ce l'ha ricordato il film di Spielberg su Lincoln, che comprò parte dei voti che posero fine alla schiavitù. Anche in Italia, scendendo di livello, dal Dopoguerra in poi non c'è grande o medio politico che non sarebbe stato passabile di metodo Boffo: perché a parte gente come Dossetti (che prese i voti, quelli ecclesiastici) la politica resta un'arte da figli di buona donna, dotati della malizia necessaria a procacciarsi il consenso e l'elezione. Alfano e la Lorenzin, che conosco e stimo, sono bravissime persone e dei nominati. Non c'è granché da scoprire su di loro: e, in parte, siamo al problema.
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